Ogni donna, come ogni essere vivente , ha un proprio “odore”. In particolare l’odore intimo è associato al rilascio di sostanze , chiamate feromoni, che servirebbero, proprio come avviene nell’animale, ad attirare il partner per l’accoppiamento. A volte, però, qualcosa nell’organismo non funziona come dovrebbe, e un cattivo odore intimo può esserne sintomo.
Nella nostra società ormai si è persa sempre di più la capacità sensoriale, siamo sempre meno portati a farci guidare dai nostri sensi, che siano visivi, uditivi e soprattutto olfattivi. La diffusione di deodoranti e profumazioni in genere ha ulteriormente compromesso quella che dovrebbe essere una capacità naturale di sentire come il nostro odore, compreso quello intimo, vari a seconda di come stiamo, di cosa mangiamo, della fase del ciclo in cui siamo. Anche la stessa sudorazione cambia odore a seconda del momento in cui ci troviamo.
La parete vaginale è formata da un rivestimento (epitelio) la cui modificazione e capacità di secernere liquido (fluido vaginale) e di emanare un odore particolare per quella donna, dipende essenzialmente dallo stato ormonale, che rappresenta senz'altro il fattore più importante nel modulare le caratteristiche dell'ambiente vaginale. Questo giustifica le variazioni vaginali in relazione alle fasi del ciclo e soprattutto all'età della donna.
Ma non solo: lo stile di vita, ciò che mangiamo e la quantità di liquidi che introduciamo con la dieta, l’igiene personale che adottiamo, gli abiti che indossiamo e perfino come pensiamo possono influire su quest’organo, e dare origine a sintomi come il cattivo odore intimo. Uno stress psicofisico a cui è sottoposto l'intero organismo potrebbe infatti avere ripercussioni anche sull'ambiente vaginale.
Siccome l'ecosistema vaginale in particolare è un ecosistema aperto, è intuibile che possa essere esposto come tale a contaminazioni esterne provenienti dall'area perineale e dal retto.
Un'igiene scorretta può favorire la risalita in vagina di germi comunemente presenti nell'intestino per esempio, come anche l'impiego eccessivo o troppo frequente di detergenti modifica comunque l'equilibrio vaginale, determinando stati di irritazione, accompagnati spesso a cattivo odore intimo.
Gli stessi rapporti sessuali costituiscono di per sé un elemento perturbante, comportando uno stress meccanico sull'epitelio vaginale da sfregamento e un innalzamento seppur transitorio del pH vaginale. Potrebbero poi favorire la trasmissione di patogeni veri e propri, qualora il partner ne fosse affetto.
Patologie come il diabete, o malattie che compromettano il sistema immunitario, sono associate ad una maggior frequenza di infezioni vaginali. Anche le terapie con antibiotici o cortisonici, specie se protratte, possono favorire l'insorgenza di infezioni vaginali.
Tutte queste condizioni si possono associare anche ad un cattivo odore intimo percepito dalla donna.
Le infezioni vaginali che sono più associate a “cattivo odore intimo” sono soprattutto quelle batteriche, in particolare quelle causate dalla Gardnerella vaginalis.
La presenza di Gardnerella si associa spesso alla presenza di perdite maleodoranti o alla percezione di odore di "pesce avariato", che aumenta in genere dopo i rapporti sessuali o durante le mestruazioni, quando il pH sale per via dello sperma e del sangue.
Per trattare la Gardnerella abbiamo a disposizione preparati locali o farmaci da assumere per bocca a seconda della gravità dell’infezione e della sintomatologia riferita dalla donna.
Si possono poi usare quotidianamente detergenti mirati ad evitare recidive, come anche l’utilizzo di prodotti locali che aumentino la percentuale di ossigeno in vagina, contrastano la proliferazione eccessiva di questi e di altri batteri.
L'utilizzo di corpi estranei, come la spirale al rame utilizzata a scopo contraccettivo in età fertile o il pessario per il contenimento dei prolassi in età avanzata, sono entrambe condizioni associate ad un maggior rischio di "cattivo odore" e di concomitante presenza di secrezione vaginale spesso maleodorante.
Anche in questo caso il disagio è legato alla proliferazione di batteri vaginali che possono essere trattati con terapie locali da eseguire a cicli, per prevenirne le riacutizzazioni.
Se non si vogliono utilizzare farmaci, si possono utilizzare rimedi fitoterapici o metalli come l’argento che hanno un’azione antinfiammatoria locale e possono essere utilizzati anche a lungo termine senza creare resistenze.
Per concludere bisogna innanzitutto imparare a conoscersi per saper distinguere le variazioni del nostro corpo, compreso il nostro odore nelle diverse fasi della vita. Un cattivo odore intimo spesso associato a perdite vaginali atipiche può essere anche sintomo di un’infezione vaginale che non deve essere sottovalutata o trascurata. La Gardnerella vaginalis, in particolare, può essere associata all’insorgenza di vaginiti e vaginosi: se vuoi approfondire l’argomento, leggi anche l’articolo Vulvovaginite e vaginosi: cosa sono? e non esitare a rivolgerti al tuo ginecologo. Il fai da te rischia di non fare un'accurata diagnosi e di rimandare la corretta terapia, incorrendo in complicanze altrimenti evitabili.
Fonte https://lines.it/ginecologia/candida-e-problemi-intimi/cattivo-odore-intimo-cause-e-rimedi-utili
Nella nostra società ormai si è persa sempre di più la capacità sensoriale, siamo sempre meno portati a farci guidare dai nostri sensi, che siano visivi, uditivi e soprattutto olfattivi. La diffusione di deodoranti e profumazioni in genere ha ulteriormente compromesso quella che dovrebbe essere una capacità naturale di sentire come il nostro odore, compreso quello intimo, vari a seconda di come stiamo, di cosa mangiamo, della fase del ciclo in cui siamo. Anche la stessa sudorazione cambia odore a seconda del momento in cui ci troviamo.
La parete vaginale è formata da un rivestimento (epitelio) la cui modificazione e capacità di secernere liquido (fluido vaginale) e di emanare un odore particolare per quella donna, dipende essenzialmente dallo stato ormonale, che rappresenta senz'altro il fattore più importante nel modulare le caratteristiche dell'ambiente vaginale. Questo giustifica le variazioni vaginali in relazione alle fasi del ciclo e soprattutto all'età della donna.
Ma non solo: lo stile di vita, ciò che mangiamo e la quantità di liquidi che introduciamo con la dieta, l’igiene personale che adottiamo, gli abiti che indossiamo e perfino come pensiamo possono influire su quest’organo, e dare origine a sintomi come il cattivo odore intimo. Uno stress psicofisico a cui è sottoposto l'intero organismo potrebbe infatti avere ripercussioni anche sull'ambiente vaginale.
Siccome l'ecosistema vaginale in particolare è un ecosistema aperto, è intuibile che possa essere esposto come tale a contaminazioni esterne provenienti dall'area perineale e dal retto.
Un'igiene scorretta può favorire la risalita in vagina di germi comunemente presenti nell'intestino per esempio, come anche l'impiego eccessivo o troppo frequente di detergenti modifica comunque l'equilibrio vaginale, determinando stati di irritazione, accompagnati spesso a cattivo odore intimo.
Gli stessi rapporti sessuali costituiscono di per sé un elemento perturbante, comportando uno stress meccanico sull'epitelio vaginale da sfregamento e un innalzamento seppur transitorio del pH vaginale. Potrebbero poi favorire la trasmissione di patogeni veri e propri, qualora il partner ne fosse affetto.
Patologie come il diabete, o malattie che compromettano il sistema immunitario, sono associate ad una maggior frequenza di infezioni vaginali. Anche le terapie con antibiotici o cortisonici, specie se protratte, possono favorire l'insorgenza di infezioni vaginali.
Tutte queste condizioni si possono associare anche ad un cattivo odore intimo percepito dalla donna.
Le infezioni vaginali che sono più associate a “cattivo odore intimo” sono soprattutto quelle batteriche, in particolare quelle causate dalla Gardnerella vaginalis.
La presenza di Gardnerella si associa spesso alla presenza di perdite maleodoranti o alla percezione di odore di "pesce avariato", che aumenta in genere dopo i rapporti sessuali o durante le mestruazioni, quando il pH sale per via dello sperma e del sangue.
Per trattare la Gardnerella abbiamo a disposizione preparati locali o farmaci da assumere per bocca a seconda della gravità dell’infezione e della sintomatologia riferita dalla donna.
Si possono poi usare quotidianamente detergenti mirati ad evitare recidive, come anche l’utilizzo di prodotti locali che aumentino la percentuale di ossigeno in vagina, contrastano la proliferazione eccessiva di questi e di altri batteri.
L'utilizzo di corpi estranei, come la spirale al rame utilizzata a scopo contraccettivo in età fertile o il pessario per il contenimento dei prolassi in età avanzata, sono entrambe condizioni associate ad un maggior rischio di "cattivo odore" e di concomitante presenza di secrezione vaginale spesso maleodorante.
Anche in questo caso il disagio è legato alla proliferazione di batteri vaginali che possono essere trattati con terapie locali da eseguire a cicli, per prevenirne le riacutizzazioni.
Se non si vogliono utilizzare farmaci, si possono utilizzare rimedi fitoterapici o metalli come l’argento che hanno un’azione antinfiammatoria locale e possono essere utilizzati anche a lungo termine senza creare resistenze.
Per concludere bisogna innanzitutto imparare a conoscersi per saper distinguere le variazioni del nostro corpo, compreso il nostro odore nelle diverse fasi della vita. Un cattivo odore intimo spesso associato a perdite vaginali atipiche può essere anche sintomo di un’infezione vaginale che non deve essere sottovalutata o trascurata. La Gardnerella vaginalis, in particolare, può essere associata all’insorgenza di vaginiti e vaginosi: se vuoi approfondire l’argomento, leggi anche l’articolo Vulvovaginite e vaginosi: cosa sono? e non esitare a rivolgerti al tuo ginecologo. Il fai da te rischia di non fare un'accurata diagnosi e di rimandare la corretta terapia, incorrendo in complicanze altrimenti evitabili.
Fonte https://lines.it/ginecologia/candida-e-problemi-intimi/cattivo-odore-intimo-cause-e-rimedi-utili
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