Andare a dormire presto, evitare di usare il cellulare prima di coricarsi e, se possibile, rinunciare ai turni di notte. È l’inaspettato consiglio che le donne con un desiderio di maternità potrebbero ricevere d’ora in poi dal proprio ginecologo. Sì perché, secondo un recente studio pubblicato su Sleep, esisterebbe un’associazione tra i disturbi del sonno e l’infertilità.
I ricercatori del Tri-Service General Hospital and National Defense Medical Center di Taipei a Taiwan hanno analizzato i dati di 16.718 donne con una diagnosi di disturbi del sonno diversa dalle apnee notturne e li hanno messi a confronto con quelli di un campione di 33.436 donne che dormivano senza problemi. All’inizio dello studio l’età media delle donne era di 35 anni.
Dopo un periodo di osservazione di cinque anni, gli scienziati hanno scoperto che nel gruppo delle donne insonni si contavano 29 casi di infertilità, mentre nell’altro gruppo, molto più numeroso le difficoltà a rimanere in cinta riguardavano 34 donne. Con l’aiuto di semplici calcoli statistici viene fuori una differenza significativa tra chi dorme sonni beati e chi invece ha un cattivo rapporto con il letto: le donne con disturbi del sonno sono 3 volte più a rischio di infertilità rispetto alle altre. L’insonnia, in particolare, è la condizione con l’impatto maggiore: le notti passate in bianco riducono di ben 4 volte le probabilità di rimanere incinta rispetto ai regolari sonni ristoratori di 8 ore o giù di lì. È un dato che potrebbe spiegare l’elevato numero di gravidanze desiderate ma mai partite. Si stima che circa 1 donna su 10 abbia difficoltà a restare incinta.
Fonte http://www.healthdesk.it/benessere/insonnia-aumenta-rischio-infertilit
I ricercatori del Tri-Service General Hospital and National Defense Medical Center di Taipei a Taiwan hanno analizzato i dati di 16.718 donne con una diagnosi di disturbi del sonno diversa dalle apnee notturne e li hanno messi a confronto con quelli di un campione di 33.436 donne che dormivano senza problemi. All’inizio dello studio l’età media delle donne era di 35 anni.
Dopo un periodo di osservazione di cinque anni, gli scienziati hanno scoperto che nel gruppo delle donne insonni si contavano 29 casi di infertilità, mentre nell’altro gruppo, molto più numeroso le difficoltà a rimanere in cinta riguardavano 34 donne. Con l’aiuto di semplici calcoli statistici viene fuori una differenza significativa tra chi dorme sonni beati e chi invece ha un cattivo rapporto con il letto: le donne con disturbi del sonno sono 3 volte più a rischio di infertilità rispetto alle altre. L’insonnia, in particolare, è la condizione con l’impatto maggiore: le notti passate in bianco riducono di ben 4 volte le probabilità di rimanere incinta rispetto ai regolari sonni ristoratori di 8 ore o giù di lì. È un dato che potrebbe spiegare l’elevato numero di gravidanze desiderate ma mai partite. Si stima che circa 1 donna su 10 abbia difficoltà a restare incinta.
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