La neoplasia è spesso conseguente ad una evoluzione di lesioni benigne (polipi adenomatosi) della mucosa dell’intestino, che impiegano un periodo molto lungo (dai 7 ai 15 anni) per trasformarsi in forme maligne.
I sintomi iniziali sono rappresentati dalla presenza di sangue nelle feci e da una modificazione persistente delle evacuazioni intestinali.
Migliora l'adesione allo screening
Il cancro del colon-retto, sia tra gli uomini (15% di tutti i nuovi tumori) sia tra le donne (13%) si trova al secondo posto, preceduto rispettivamente dalla prostata e dalla mammella (fonte: I numeri del cancro in Italia 2017.
Nel 2015 sono stati invitati dai programmi di screening quasi 5 milioni e mezzo di cittadini di età compresa tra i 50 e i 69 anni (5.426.392), dei quali circa 50.000 a eseguire la rettosigmoidoscopia. Rispetto all'anno precedente c'è stato un forte aumento (quasi 500.000 inviti in più).
Cosa fare
Il test di screening utilizzato nella quasi totalità dei programmi di screening è il test del sangue occulto nelle feci, eseguito ogni 2 anni nelle persone tra i 50 e i 69 anni; una piccola parte di essi utilizza la rettosigmoidoscopia, eseguita una sola volta all’età di 58-60 anni.
Nel caso di presenza di sangue occulto nelle feci o alla rettosigmoidoscopia, i programmi di screening prevedono l’esecuzione di una colonscopia di approfondimento, che permette di esaminare l’intero colon retto. Oltre a essere un efficace strumento diagnostico, la colonscopia è anche uno strumento terapeutico perché, nel caso della presenza di polipi, consente di rimuoverli nel corso della stessa seduta.
Permane una notevole difficoltà a garantire in tempi brevi la colonscopia alle persone con test sangue occulto risulta positivo. È un problema molto diffuso e in alcune realtà il tempo di attesa nella maggior parte dei casi è addirittura superiore ai due mesi. Anche i tempi per l’intervento chirurgico sono molto al di sotto dello standard di riferimento. Questo problema va gestito a livello di programmazione e soprattutto di assegnazione di risorse al programma di screening.
Fonte http://www.salute.gov.it/portale/donna/dettaglioContenutiDonna.jsp?lingua=italiano&id=4489&area=Salute%20donna&menu=patologie
I sintomi iniziali sono rappresentati dalla presenza di sangue nelle feci e da una modificazione persistente delle evacuazioni intestinali.
Migliora l'adesione allo screening
Il cancro del colon-retto, sia tra gli uomini (15% di tutti i nuovi tumori) sia tra le donne (13%) si trova al secondo posto, preceduto rispettivamente dalla prostata e dalla mammella (fonte: I numeri del cancro in Italia 2017.
Nel 2015 sono stati invitati dai programmi di screening quasi 5 milioni e mezzo di cittadini di età compresa tra i 50 e i 69 anni (5.426.392), dei quali circa 50.000 a eseguire la rettosigmoidoscopia. Rispetto all'anno precedente c'è stato un forte aumento (quasi 500.000 inviti in più).
Cosa fare
Il test di screening utilizzato nella quasi totalità dei programmi di screening è il test del sangue occulto nelle feci, eseguito ogni 2 anni nelle persone tra i 50 e i 69 anni; una piccola parte di essi utilizza la rettosigmoidoscopia, eseguita una sola volta all’età di 58-60 anni.
Nel caso di presenza di sangue occulto nelle feci o alla rettosigmoidoscopia, i programmi di screening prevedono l’esecuzione di una colonscopia di approfondimento, che permette di esaminare l’intero colon retto. Oltre a essere un efficace strumento diagnostico, la colonscopia è anche uno strumento terapeutico perché, nel caso della presenza di polipi, consente di rimuoverli nel corso della stessa seduta.
Permane una notevole difficoltà a garantire in tempi brevi la colonscopia alle persone con test sangue occulto risulta positivo. È un problema molto diffuso e in alcune realtà il tempo di attesa nella maggior parte dei casi è addirittura superiore ai due mesi. Anche i tempi per l’intervento chirurgico sono molto al di sotto dello standard di riferimento. Questo problema va gestito a livello di programmazione e soprattutto di assegnazione di risorse al programma di screening.
Fonte http://www.salute.gov.it/portale/donna/dettaglioContenutiDonna.jsp?lingua=italiano&id=4489&area=Salute%20donna&menu=patologie
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