“Il calo degli spermatozoi potrebbe portare l’umanità all’estinzione”. Lo scorso 25 luglio, quel preoccupante titolo campeggiava sulla pagina di salute di Bbc News. Si trattava della eloquente sintesi giornalistica di una imponente review di 185 studi pubblicata su Human Reproduction Update. A distanza di meno di tre mesi, oggi i risultati di quella indagine vengono ricordati in un editoriale del Bmj dedicato alla precaria salute riproduttiva maschile. Tutto lascia pensare che si tratti di una cosa seria: il futuro della nostra specie dipende in ultima analisi proprio dalla qualità dello sperma.
L’autore dell’editoriale è Niels Skakkebaek esperto di endocrinologia pediatrica e andrologia dell’Università di Copenhagen convinto che sia arrivato il momento di cercare una risposta al consistente declino del numero di spermatozoi tra gli uomini del mondo occidentale. Lo studio in questione aveva tirato le somme di migliaia di pubblicazioni concludendo che la concentrazione spermatica si era più che dimezzata tra il 1973 e il 2011 nei paesi occidentali, in Nord America, Europa, Australia e Nuova Zelanda.
Secondo Skakkebaek questi dati non andrebbero letti da soli, ma affiancati a quelli sull’aumento dei casi di cancro ai testicoli. I due fenomeni sono infatti collegati: là dove aumentano le diagnosi di tumore, diminuisce la fertilità. Dovremmo preoccuparci? Si chiede Skakkebaek, rispondendo con un laconico “sì”. Soprattutto perché i nuovi casi di tumore ai genitali riguardano uomini giovani nel pieno dell’età riproduttiva. Basta girarsi intorno per accorgersi che gli scenari già immaginati dalla fantascienza, con le nascite sempre più rare accolte come un evento straordinario, non sono tanto lontani. Il numero di bambini venuti al mando grazie alla tecniche di procreazione assistita è aumentato sempre di più negli ultimi anni.
In Germania, Giappone e Singapore il tasso di fertilità è tra 1 e 1,5, ben al di sotto della quota necessaria per garantire la sopravvivenza della popolazione del Paese. Qual è la causa di tutto ciò?
«La risposta breve - scrive Skakkebaek - è che non lo sappiamo. Ma i dati suggeriscono che l’incidenza del cancro ai testicoli è più che raddoppiata negli ultimi decenni, lasciando pochi dubbi sul fatto che dovremmo guardare alle cause ambientali compreso lo stile di vita».
Alcune semplici domande necessitano una risposta urgente. Qual è il ruolo dei distruttori endocrini? Qual è il ruolo dello stile di vita? Quanto incide l’esposizione materna a sostanze chimiche nella malformazione dei genitali del feto? Perché il cancro ai testicoli sta aumentando tra i giovani?
«I ricercatori non possono farcela da soli - conclude Skakkebaek - Abbiamo bisogno dell’intervento di autorità nel campo della ricerca e della salute che possano comprendere l’urgenza di nuovi studi sulla medicina riproduttiva e non solamente di nuovi trattamenti per l’infertilità, che sono una soluzione a breve termine a beneficio dei singoli e non delle future generazioni. Abbiamo già aspettato troppo».
Fonte http://www.healthdesk.it/scenari/calo-spermatozoi-mette-pericolo-futuro-umanit
L’autore dell’editoriale è Niels Skakkebaek esperto di endocrinologia pediatrica e andrologia dell’Università di Copenhagen convinto che sia arrivato il momento di cercare una risposta al consistente declino del numero di spermatozoi tra gli uomini del mondo occidentale. Lo studio in questione aveva tirato le somme di migliaia di pubblicazioni concludendo che la concentrazione spermatica si era più che dimezzata tra il 1973 e il 2011 nei paesi occidentali, in Nord America, Europa, Australia e Nuova Zelanda.
Secondo Skakkebaek questi dati non andrebbero letti da soli, ma affiancati a quelli sull’aumento dei casi di cancro ai testicoli. I due fenomeni sono infatti collegati: là dove aumentano le diagnosi di tumore, diminuisce la fertilità. Dovremmo preoccuparci? Si chiede Skakkebaek, rispondendo con un laconico “sì”. Soprattutto perché i nuovi casi di tumore ai genitali riguardano uomini giovani nel pieno dell’età riproduttiva. Basta girarsi intorno per accorgersi che gli scenari già immaginati dalla fantascienza, con le nascite sempre più rare accolte come un evento straordinario, non sono tanto lontani. Il numero di bambini venuti al mando grazie alla tecniche di procreazione assistita è aumentato sempre di più negli ultimi anni.
In Germania, Giappone e Singapore il tasso di fertilità è tra 1 e 1,5, ben al di sotto della quota necessaria per garantire la sopravvivenza della popolazione del Paese. Qual è la causa di tutto ciò?
«La risposta breve - scrive Skakkebaek - è che non lo sappiamo. Ma i dati suggeriscono che l’incidenza del cancro ai testicoli è più che raddoppiata negli ultimi decenni, lasciando pochi dubbi sul fatto che dovremmo guardare alle cause ambientali compreso lo stile di vita».
Alcune semplici domande necessitano una risposta urgente. Qual è il ruolo dei distruttori endocrini? Qual è il ruolo dello stile di vita? Quanto incide l’esposizione materna a sostanze chimiche nella malformazione dei genitali del feto? Perché il cancro ai testicoli sta aumentando tra i giovani?
«I ricercatori non possono farcela da soli - conclude Skakkebaek - Abbiamo bisogno dell’intervento di autorità nel campo della ricerca e della salute che possano comprendere l’urgenza di nuovi studi sulla medicina riproduttiva e non solamente di nuovi trattamenti per l’infertilità, che sono una soluzione a breve termine a beneficio dei singoli e non delle future generazioni. Abbiamo già aspettato troppo».
Fonte http://www.healthdesk.it/scenari/calo-spermatozoi-mette-pericolo-futuro-umanit
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