Le insidie potrebbero nascondersi negli oggetti che usiamo ogni giorno e nei prodotti per la cura del corpo. Se, oggi, un ragazzo su tre, in Italia, è a rischio di infertilità, una delle cause potrebbero essere le sostanze chimiche che interferiscono e alterano il sistema ormonale.
Il livello di testosterone degli uomini di 60 anni, oggi, è molto più basso di quello che avevano i loro padri quando avevano la stessa età. E una coppia su cinque incontra problemi, quando decide di avere un bambino.
Il tasso di infertilità, negli ultimi 20 anni, è raddoppiato, e molto spesso i problemi sono dell’uomo, anche quando non lo si dice. Per diventare genitori, le coppie ricorrono alle tecniche di fecondazione assistita, che possono essere molto complesse e macchinose, e che sono costose.
Nei ragazzi di oggi cambia anche lo standard delle misure antropometriche, come la lunghezza del pene. Gli esperti parlano di «femminilizzazione del maschio», e non solo per gli uomini, ma anche per i pesci. E, anche se gli scienziati sono al lavoro per individuare le cause, non è ancora stata trovata una risposta al problema.
Fra i ricercatori più all’avanguardia nella ricerca sugli interferenti endocrini c’è il team dell’ospedale di Copenhagen, che ha studiato la composizione delle creme per capire se le sostanze chimiche circolano nel corpo.
Per una settimana 26 uomini, a cui veniva applicata una crema che conteneva alcune delle sostanze usate comunemente come additivi (ftalati, parabeni, un antibatterico), sono stati sottoposti ad analisi di urina e sangue. E il risultato, come riferisce Anna Maria Andersson, che fa parte dell’équipe, è sconvolgente. «Abbiamo delle prove evidenti – spiega la dottoressa – che, negli animali, l’esposizione ad alcune di queste molecole durante la gravidanza causa seri problemi di fertilità alla prole di sesso maschile».
Anche i filtri UV contenuti nelle creme solari hanno la capacità di penetrare nel sangue, e sembra che possano interferire con gli ormoni maschili, compromettendo la qualità dello sperma. «I filtri contro i raggi ultravioletti – spiega la dottoressa -sono fondamentali perché ci proteggono dal rischio di melanoma.
Ma quello che non tutti sanno è che molti di questi filtri sono utilizzati anche per proteggere i prodotti, per esempio i divani, perché non si scoloriscano al sole, o le tende. Quindi, mettetevi la crema protettiva per stare al sole, perché è necessaria, ma non usate detersivi per il bucato con filtri UV per proteggere i colori dei vestiti, perché penetrerebbero nel vostro organismo».
Ma il problema non sono solo le creme. «Non si può immaginare a quante sostanze chimiche siamo esposti ogni giorno», dice Andersson. Lo conferma Alberto Mantovani, dirigente dell’Istituto superiore di sanità: «Non ci aspettavamo una percentuale di positività così elevata di interferenti nel sangue».
E quali sono, allora, le sostanze da evitare, o almeno da limitare? L’altro problema è che non c’è un elenco che lo stabilisca una volta per tutte: in Europa manca dal 1999.
Il tema verrà affrontato lunedì sera alle 21,15 su RaiTre, nell’ultima puntata invernale di PresaDiretta, che si chiude con l’inchiesta «Ciao maschio» di Lisa Iotti.
Fonte https://www.vanityfair.it/news/approfondimenti/17/03/13/presadiretta-inchiesta-infertilita-maschile-ciao-maschio-interferenti-endocrini
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