L’attivazione di questi geni permette la sintesi proteica che svolge un ruolo nella divisione cellulare e la crescita, modificazione e riparazione del DNA , così come il controllo della funzione immunitaria e l’attività cardiovascolare. Di conseguenza un adeguato apporto di vitamina D assicura il buon funzionamento di numerose funzioni corporee. Vediamo le funzioni di questa vitamina nello specifico: Benessere di ossa e denti La funzione più documentata della vitamina D è la regolazione del calcio e del metabolismo osseo. L’esposizione al sole permette alla vitamina D3 di legarsi a specifici recettori nella mucosa intestinale e favorisce l’assorbimento del calcio, essenziale insieme con il fosforo per la formazione ossea. La vitamina D favorisce anche la mineralizzazione delle ossa e aumenta il riassorbimento di calcio nei reni. Livelli ematici troppo bassi di vitamina D possono portare a una lesione del metabolismo di calcio e fosfato: la diminuzione dell’assorbimento di calcio provoca decalcificazione, che riduce la densità ossea e aumenta il rischio di fratture. Dunque un apporto insufficiente di vitamina D può causare perdita di massa ossea (osteoporosi) e indebolimento osseo (osteomalacia) negli adulti e deformazione delle ossa e arresto della crescita (rachitismo) nei bambini. I livelli di vitamina D sierica raccomandati sono di almeno 20-30 ng / ml (50-75 nmol / l).
Perché avvenga la sintesi della vitamina D serve un’esposizione ai raggi del sole per 15-30 minuti con almeno 25% di pelle esposta (mani, braccia e viso). Dato che gli alimenti che contengono alte dosi di vitamina D (pesci grassi, latte e derivati, uova e verdure verdi) sono spesso consumati in quantità insufficientemente, gran parte della popolazione nell’emisfero nord occidentale presenta bassi livelli di vitamina D. Un adeguato apporto di vitamina D è necessario anche per mantenere denti sani. Grazie alla vitamina D, calcio e fosfato sono immagazzinati nella dentina e nello smalto, dove contribuiscono alla crescita dei denti e alla durezza dello smalto.
Azione sul sistema immunitario La vitamina D contribuisce a mantenere la fisiologia del sistema immunitario e garantisce una risposta infiammatoria adeguata. I risultati degli studi indicano che la vitamina D attiva cellule killer del sistema immunitario – i linfociti T – e consente la lotta agli agenti patogeni. Si presume che la forma attiva della vitamina D penetri nel nucleo cellulare, dove si lega al recettore specifico, che a sua volta risponde con un recettore vitamina A-dipendente. Il complesso recettoriale risultante si lega a piccole sequenze di DNA e innesca una cascata di interazioni che regolano la trascrizione genica.
La vitamina D svolge un ruolo immunomodulatore nel sistema immunitario e riduce l’infiammazione. La forma attiva della vitamina D supporta la funzione delle cellule T e dei globuli bianchi, sopprimendo l’attività infiammatoria delle cellule dendritiche, avvia l’attività antibatterica e regola la produzione di citochine (proteine che regolano la crescita e differenziazione cellulare) a favore di una risposta immunitaria anti-infiammatoria. Inoltre numerosi studi indicano una correlazione tra bassi livelli di vitamina D3 e l’incidenza di malattie autoimmuni come artrite reumatoide, sclerosi multipla e diabete mellito di tipo 1 e 2.
Protezione del sistema cardiovascolare e prevenzione del cancro La vitamina D svolge il suo ruolo protettivo anche sul sistema circolatorio, in particolare previene l’aterosclerosi grazie alle sue proprietà antinfiammatorie che agiscono a livello dell’endotelio vascolare. Inoltre, bassi livelli di vitamina D nel sangue potrebbero essere associati ad un aumentato rischio di sviluppare forme gravi di malattia coronarica. I processi infiammatori sono coinvolti nello sviluppo di tumori insieme ad una varietà di altri fattori. Poiché oltre al suo effetto anti-infiammatorio la vitamina D contribuisce alla divisione cellulare, può essere efficace contro lo sviluppo del cancro. Gli studi hanno osservato un legame tra bassi livelli di vitamina D e un aumento del rischio di cancro alla prostata o cancro esofageo.
Combattere i disturbi mentali Il recettore della vitamina D e l’enzima che trasporta la vitamina D nella sua forma attiva, si trovano in molte regioni del cervello, dove influenzano il metabolismo dei neurotrasmettitori (dopamina, adrenalina, noradrenalina e serotonina). Risultati sperimentali suggeriscono che la vitamina D potrebbe contrastare la mancanza di dopamina e serotonina e combattere la depressione. Bassi livelli di vitamina D sono correlati con un aumento del rischio di sviluppare sintomi depressivi. La ricerca ha inoltre identificato tre geni, espressi in modo anomalo nei casi di autismo,che sono direttamente regolati dalla vitamina D. Inoltre, studi recenti hanno evidenziato un possibile collegamento tra livelli ottimali di vitamina D e una migliore qualità del sonno.
Fonte The importance of vitamin D for health
Perché avvenga la sintesi della vitamina D serve un’esposizione ai raggi del sole per 15-30 minuti con almeno 25% di pelle esposta (mani, braccia e viso). Dato che gli alimenti che contengono alte dosi di vitamina D (pesci grassi, latte e derivati, uova e verdure verdi) sono spesso consumati in quantità insufficientemente, gran parte della popolazione nell’emisfero nord occidentale presenta bassi livelli di vitamina D. Un adeguato apporto di vitamina D è necessario anche per mantenere denti sani. Grazie alla vitamina D, calcio e fosfato sono immagazzinati nella dentina e nello smalto, dove contribuiscono alla crescita dei denti e alla durezza dello smalto.
Azione sul sistema immunitario La vitamina D contribuisce a mantenere la fisiologia del sistema immunitario e garantisce una risposta infiammatoria adeguata. I risultati degli studi indicano che la vitamina D attiva cellule killer del sistema immunitario – i linfociti T – e consente la lotta agli agenti patogeni. Si presume che la forma attiva della vitamina D penetri nel nucleo cellulare, dove si lega al recettore specifico, che a sua volta risponde con un recettore vitamina A-dipendente. Il complesso recettoriale risultante si lega a piccole sequenze di DNA e innesca una cascata di interazioni che regolano la trascrizione genica.
La vitamina D svolge un ruolo immunomodulatore nel sistema immunitario e riduce l’infiammazione. La forma attiva della vitamina D supporta la funzione delle cellule T e dei globuli bianchi, sopprimendo l’attività infiammatoria delle cellule dendritiche, avvia l’attività antibatterica e regola la produzione di citochine (proteine che regolano la crescita e differenziazione cellulare) a favore di una risposta immunitaria anti-infiammatoria. Inoltre numerosi studi indicano una correlazione tra bassi livelli di vitamina D3 e l’incidenza di malattie autoimmuni come artrite reumatoide, sclerosi multipla e diabete mellito di tipo 1 e 2.
Protezione del sistema cardiovascolare e prevenzione del cancro La vitamina D svolge il suo ruolo protettivo anche sul sistema circolatorio, in particolare previene l’aterosclerosi grazie alle sue proprietà antinfiammatorie che agiscono a livello dell’endotelio vascolare. Inoltre, bassi livelli di vitamina D nel sangue potrebbero essere associati ad un aumentato rischio di sviluppare forme gravi di malattia coronarica. I processi infiammatori sono coinvolti nello sviluppo di tumori insieme ad una varietà di altri fattori. Poiché oltre al suo effetto anti-infiammatorio la vitamina D contribuisce alla divisione cellulare, può essere efficace contro lo sviluppo del cancro. Gli studi hanno osservato un legame tra bassi livelli di vitamina D e un aumento del rischio di cancro alla prostata o cancro esofageo.
Combattere i disturbi mentali Il recettore della vitamina D e l’enzima che trasporta la vitamina D nella sua forma attiva, si trovano in molte regioni del cervello, dove influenzano il metabolismo dei neurotrasmettitori (dopamina, adrenalina, noradrenalina e serotonina). Risultati sperimentali suggeriscono che la vitamina D potrebbe contrastare la mancanza di dopamina e serotonina e combattere la depressione. Bassi livelli di vitamina D sono correlati con un aumento del rischio di sviluppare sintomi depressivi. La ricerca ha inoltre identificato tre geni, espressi in modo anomalo nei casi di autismo,che sono direttamente regolati dalla vitamina D. Inoltre, studi recenti hanno evidenziato un possibile collegamento tra livelli ottimali di vitamina D e una migliore qualità del sonno.
Fonte The importance of vitamin D for health
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