La ricerca - spiegano gli autori - ha permesso di concludere che il trattamento per un mese con prednisone, un cortisonico utilizzato in clinica per le sue proprietà anti-infiammatorie, è in grado di "migliorare significativamente" la fertilità in pazienti affetti da "severa riduzione" della produzione di spermatozoi da cause ostruttive post-infiammatorie.
Il coordinatore dello studio, il prof. Andrea Garolla, ha spiegato che questo "condotto in collaborazione con il gruppo del professor Alfredo Pontecorvi e Riccardo Marana (con i dottori Domenico Milardi e Giuseppe Grande) dell'Istituto scientifico internazionale presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e con quello del prof. Riccardo Calafiore e Giovanni Luca dell'Università di Perugia, coadiuvati dal dottor Gian Francesco Brusco del Servizio di diagnosi e cura della riproduzione umana dell'Ospedale di Perugia, ha consentito di dimostrare, in 90 soggetti infertili, che una piccola dose giornaliera di prednisone somministrata per circa un mese è in grado di migliorare significativamente sia il numero che la motilità degli spermatozoi". "Dopo terapia - ha aggiunto -, molti di questi pazienti sono riusciti a procreare. Questo eccezionale risultato apre nuove possibilità di cura farmacologica razionale in una ampia popolazione di pazienti infertili per i quali in precedenza non esistevano valide opzioni terapeutiche".
Fonte ANSA
Il coordinatore dello studio, il prof. Andrea Garolla, ha spiegato che questo "condotto in collaborazione con il gruppo del professor Alfredo Pontecorvi e Riccardo Marana (con i dottori Domenico Milardi e Giuseppe Grande) dell'Istituto scientifico internazionale presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e con quello del prof. Riccardo Calafiore e Giovanni Luca dell'Università di Perugia, coadiuvati dal dottor Gian Francesco Brusco del Servizio di diagnosi e cura della riproduzione umana dell'Ospedale di Perugia, ha consentito di dimostrare, in 90 soggetti infertili, che una piccola dose giornaliera di prednisone somministrata per circa un mese è in grado di migliorare significativamente sia il numero che la motilità degli spermatozoi". "Dopo terapia - ha aggiunto -, molti di questi pazienti sono riusciti a procreare. Questo eccezionale risultato apre nuove possibilità di cura farmacologica razionale in una ampia popolazione di pazienti infertili per i quali in precedenza non esistevano valide opzioni terapeutiche".
Fonte ANSA
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