I problemi di sterilità da adulti vanno affrontati da ragazzi. "Se si facesse una seria prevenzione in una generazione potremmo abbattere di oltre il 50% l'infertilità maschile. Come società scientifiche abbiamo fatto iniziative sotto l’egida del ministero della Salute, una è la campagna di prevenzione 'Amico Andrologo' l'altra è la campagna 'Androlife' per sensibilizzare i ragazzi verso una maggiore salute del loro apparato sessuale e riproduttivo". Lo spiega Andrea Lenzi, nuovo presidente della Società italiana di Endocrinologia (Sie), tra i relatori della presentazione oggi a Roma del Piano nazionale per la fertilità.
"Per quanto riguarda l'uomo - ricorda l'esperto - l'esame di base è rappresentato dallo spermiogramma (ovvero l'esame del liquido seminale). Un'analisi citologica molto complessa che deve essere effettuata in centri altamente specialistici, dato che molti laboratori non possiedono l’expertise adeguata, e che può dare una idea della potenzialità fecondante del seme. Per la donna - prosegue - bisogna valutare la regolarità della ovulazione, la struttura dell’utero e la pervietà delle tube, che sono la via di passaggio degli ovuli verso l’utero".
Oggi per dare una risposta alla voglia di famiglia di molte coppie con problemi di infertilità nelle mani delle medicina ci sono i metodi di procreazione assistita: "Le tecniche di fecondazione assistita - osserva Lenzi - hanno rappresentato uno dei più grandi successi della medicina degli ultimi decenni, consentendo di ottenere una gravidanza a coppie che fino a pochi anni fa sarebbero state considerate irreversibilmente sterili".
"Purtroppo però, in alcuni casi, queste tecniche hanno portato alcune coppie ed alcuni medici - conclude l'esperto - a trascurare l’aspetto diagnostico e il tentativo di ottenere una fertilità naturale, e sono state applicate prima di aver cercato di capire e di trattare le cause che avevano portato all’infertilità".
Nessun commento:
Posta un commento