Può un farmaco essere usato contemporaneamente come test di gravidanza e come pillola abortiva? Risposta scontata, apparentemente. Eppure sembra essere successo davvero. Con conseguenze devastanti. È quanto appena emerso da un’inchiesta condotta da Sky News Uk a proposito del Primodos, un farmaco prodotto e commercializzato negli anni sessanta e settanta dalla tedesca Schering Ag (oggi acquisita dal gruppo Bayer), soprattutto in Germania e Regno Unito come test di gravidanza da assumere per via orale.
Il dossier sembra aver scoperchiato il proverbiale vaso di Pandora, come accadde mezzo secolo fa con il talidomide: le quantità di principi attivi contenuti nel Primodos, noretisterone ed etilestradiolo, sembrerebbero infatti – il condizionale è ancora d’obbligo, dal momento che come vedremo le evidenze in merito non sono ancora definitive – essere correlate all’insorgenza di gravi malformazioni congenite nel feto. Ma c’è di peggio: sempre stando a quanto riportato nell’inchiesta di Sky, almeno una commissione di medici, negli anni settanta, aveva effetivamente avvisato la casa farmaceutica che il farmaco era largamente utilizzato anche per indurre aborti, sia in Germania (dove era venduto con il nome di Duogynon) che in Corea del Sud.
Secondo la ricostruzione, quindi, Schering sarebbe stata al corrente della potenziale pericolosità del farmaco e ne avrebbe artatamente cercato di nascondere le prove.
Fonte https://www.wired.it/attualita/media/2017/03/22/scandalo-primodos-test-gravidanza-malformazioni-feti/
Il dossier sembra aver scoperchiato il proverbiale vaso di Pandora, come accadde mezzo secolo fa con il talidomide: le quantità di principi attivi contenuti nel Primodos, noretisterone ed etilestradiolo, sembrerebbero infatti – il condizionale è ancora d’obbligo, dal momento che come vedremo le evidenze in merito non sono ancora definitive – essere correlate all’insorgenza di gravi malformazioni congenite nel feto. Ma c’è di peggio: sempre stando a quanto riportato nell’inchiesta di Sky, almeno una commissione di medici, negli anni settanta, aveva effetivamente avvisato la casa farmaceutica che il farmaco era largamente utilizzato anche per indurre aborti, sia in Germania (dove era venduto con il nome di Duogynon) che in Corea del Sud.
Secondo la ricostruzione, quindi, Schering sarebbe stata al corrente della potenziale pericolosità del farmaco e ne avrebbe artatamente cercato di nascondere le prove.
Fonte https://www.wired.it/attualita/media/2017/03/22/scandalo-primodos-test-gravidanza-malformazioni-feti/
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