Considerando vari studi di popolazione i calcoli prevedono che nelle nuove coppie, dopo 2 anni di rapporti liberi senza ottenere una gravidanza, il 19% avrà problemi riproduttivi e che di queste il 4% sarà infertile, mentre le restanti coppie saranno poco feconde con un indice di fecondità 3 o 4 volte più basso della norma. Questo significa che alcune coppie dovranno attendere un tempo maggiore per concepire, l’età della donna infatti è un importante fattore di sub-fecondità.
Tra i 20 e i 25 anni la donna ha il periodo di massima fertilità; questo indice resta sufficientemente alto fino ai 35 e subisce un considerevole calo dai 35 ai 40 anni ed è bassissimo oltre i 40. Con l’età infatti gli ovuli invecchiano, essi sono già presenti al momento della nascita ad hanno quindi la stessa età anagrafica della donna. Inoltre aumenta il rischio di malattie relativamente comuni che possono presentarsi nel corso della vita della donna e possono portare ad infertilità (le malattie infiammatorie pelviche, le patologie tubariche, i fibromi uterini, l’endometriosi).
La fertilità della coppie è influenzata in maniera minore dall’età dell’uomo; tuttavia, uomini in età avanzata hanno un eiaculato di minor qualità sia in termini qualitativi che quantitativi. I liquidi seminali di uomini di età maggiore di 40 anni spesso mostrano alterazioni di numero, motilità, morfologia e sono più frequenti le anomalie cromosomiche. Un ovocita fecondato da uno spermatozoo anormale, spesso va incontro ad un aborto spontaneo o l’Embrione sarà portatore di malattie genetiche.
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