L’ormone dello stress è conosciuto come cortisolo. I livelli di questo ormone nelle madri, sono strettamente correlati con alcune problematiche di salute del figlio. La teoria ipotizzava che alti livelli di cortisolo, portassero problemi intestinali e reazioni allergiche al figlio. Prendendo un campione di donne in gravidanza, i ricercatori hanno esaminato la quantità di stress a cui erano sottoposte tramite test psicologici e prendevano nota dei livelli di cortisolo nel corpo con l’ausilio di analisi di campioni di saliva.
Dopo la nascita dei bambini, hanno subito posto attenzione alla varietà di batteri presenti nella flora intestinale dei neonati. Tenendo conto dello stress postnatale, dell’ambiente sociale e psicologico in cui si trovavano gli esaminati, madri e figli, e dell’ansia causata dall’allattamento, hanno riscontrato problematiche alla conta dei microbatteri. I neonati, presi da un’età variabile dai 7 giorni ai 4 mesi, presentavano un assortimento di batteri intestinali inferiore alla media: più proteobatteri e meno lactobacilli e attinomiceti. Il risultato di questa carente varietà batterica, è un aumento di problemi intestinali e di allergie maggiori per il figlio.
Un altro recentissimo studio inerente lo stress in gravidanza e come esso possa incidere sulla salute dei neonati, è stato eseguito dal Dipartimento di Psicologia, Sviluppo e Neuroscienze dell’Universtià di Cambridge. La ricerca punta il dito contro il glucocorticoide, l’ormone dello stress responsabile, se presente ad alti livelli, di influenzare l’apporto di glucosio, attraverso la placenta, dalla madre al figlio. Somministrando ai topi da laboratorio, dosi giornaliere di questo ormone, hanno dimostrato che i topi nati sotto alti tassi di stress, risultavano più piccoli della media.
Lo studio ha portato alla luce la stretta correlazione tra stress e nutrimento. Nonostante i topi fossero liberi di mangiare più del dovuto, quando il glucocorticoide era somministrato in gravidanza avanzata, avveniva una modificazione genetica al REDD1, il gene responsabile dei controlli del livello di ossigeno e nutrimento dalla madre al figlio attraverso la placenta. La placenta ad un certo punto, non era più in grado di trasmettere il giusto apporto di glucosio al feto, impedendone il completo sviluppo. Lo studio è solo all’inizio, gli ulteriori approfondimenti che verranno effettuati, spingeranno sull’esame approfondito di questa molecola per determinarne la fondamentale importanza che riflette sulla placenta e quindi sul nutrimento del bambino
Lo stress in gravidanza assume quindi un ruolo fondamentale che ogni madre deve tenere presente per tutelare la salute e il metabolismo, anche a lungo termine, del proprio nascituro.
Fonte- Corticosterone alters materno-fetal glucose partitioning and insulin signalling in pregnant mice
Dopo la nascita dei bambini, hanno subito posto attenzione alla varietà di batteri presenti nella flora intestinale dei neonati. Tenendo conto dello stress postnatale, dell’ambiente sociale e psicologico in cui si trovavano gli esaminati, madri e figli, e dell’ansia causata dall’allattamento, hanno riscontrato problematiche alla conta dei microbatteri. I neonati, presi da un’età variabile dai 7 giorni ai 4 mesi, presentavano un assortimento di batteri intestinali inferiore alla media: più proteobatteri e meno lactobacilli e attinomiceti. Il risultato di questa carente varietà batterica, è un aumento di problemi intestinali e di allergie maggiori per il figlio.
Un altro recentissimo studio inerente lo stress in gravidanza e come esso possa incidere sulla salute dei neonati, è stato eseguito dal Dipartimento di Psicologia, Sviluppo e Neuroscienze dell’Universtià di Cambridge. La ricerca punta il dito contro il glucocorticoide, l’ormone dello stress responsabile, se presente ad alti livelli, di influenzare l’apporto di glucosio, attraverso la placenta, dalla madre al figlio. Somministrando ai topi da laboratorio, dosi giornaliere di questo ormone, hanno dimostrato che i topi nati sotto alti tassi di stress, risultavano più piccoli della media.
Lo studio ha portato alla luce la stretta correlazione tra stress e nutrimento. Nonostante i topi fossero liberi di mangiare più del dovuto, quando il glucocorticoide era somministrato in gravidanza avanzata, avveniva una modificazione genetica al REDD1, il gene responsabile dei controlli del livello di ossigeno e nutrimento dalla madre al figlio attraverso la placenta. La placenta ad un certo punto, non era più in grado di trasmettere il giusto apporto di glucosio al feto, impedendone il completo sviluppo. Lo studio è solo all’inizio, gli ulteriori approfondimenti che verranno effettuati, spingeranno sull’esame approfondito di questa molecola per determinarne la fondamentale importanza che riflette sulla placenta e quindi sul nutrimento del bambino
Lo stress in gravidanza assume quindi un ruolo fondamentale che ogni madre deve tenere presente per tutelare la salute e il metabolismo, anche a lungo termine, del proprio nascituro.
Fonte- Corticosterone alters materno-fetal glucose partitioning and insulin signalling in pregnant mice
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