Sul concepimento influiscono una pluralità di fattori che determinano spesso un’attesa di qualche mese. Programmare un figlio o stabilire che è arrivato il momento giusto per diventare mamma non è certezza di concepimento. E molto spesso l’ansia da procreazione influisce negativamente sulla possibilità di assistere ad un gioioso e atteso volo di cicogna.
RILASSATEVI E GODETEVI IN PIENA SERENITÀ L’ATTESA DI UN FIGLIO. NON PRONUNCIATE MAI INVANO LA PAROLA INFERTILITÀ.
Per sgomberare il campo da ogni possibile equivoco, diciamo subito che l’infertilità di coppia è una diagnosi che deve fare un medico sulla base di prime indagini diagnostiche mirate. Pertanto nessuno può nemmeno ipotizzare l’infertilità di una coppia prima degli esami specifici e degli accertamenti medici.
Solo il ginecologo, trascorso un congruo periodo di tentativi non proficui e compiuti i debiti accertamenti, può avanzare l’ipotesi di avviare un percorso di procreazione medicalmente assistita.
L’infertilità può essere determinata da fattori organici spesso anche banali: età dei partner o di uno di essi; stress, problematiche sessuali , psicologiche o ambientali, condizioni di impedimento attinenti all’apparato riproduttivo.
Ma l’impossibile procreazione può anche dipendere da “cause misteriose” ovvero cause che sfuggono alla lente di ingrandimento della medicina, in termini medico-scientifici si parla di fattori idiopatici.
DIAGNOSTICATA L’INFERTILITÀ LA COPPIA È CHIAMATA AD UNA SCELTA DI VITA: AFFRONTARE O NON AFFRONTARE UN PERCORSO DI PMA (PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA)
Non l’aspirante mamma e nemmeno l’aspirante papà, ma tutta la società dovrebbe accettare che, a fronte della diagnosi di infertilità, una coppia può scegliere di deviare i propri interessi di vita concentrando il proprio amore su altre cose belle e gratificanti oppure può valutare la via dell’adozione.
La società contemporanea sembra ispirata dal motto: “Tutto è possibile!”. In realtà alcuni aspetti della PMA implicano una manipolazione del corpo e uno sfruttamento della medicina rispetto al quale ogni donna ed ogni uomo ha il diritto ed il dovere di operare le proprie libere riflessioni. Ci si può amare e si può amare la vita anche scegliendo di avere un figlio di cuore e non di pancia, oltre che ammettendo di non essere disposti a medicalizzare altamente e profondamente il concepimento. Tutto questo per dire che anche la PMA deve rimanere una scelta della coppia e deve essere una decisione possibilmente scevra da influenze sociali e ambientali.
La famiglia, gli amici e il partner (laddove l’infertilità sia stata diagnosticata ad una sola metà della mela) debbono rispettare il lutto che si consuma nel momento in cui si scopre l’impossibilità di avere bambini.
L’INFERTILITÀ È UN LUTTO, UNO DEI PIÙ DIFFICILI DA SUPERARE.
Non muore il figlio ma muore l’immaginario genitoriale, le prospettive di vita, il percorso emotivo che l’aspirante mamma o papà avevano costruito dentro se stessi e su cui avevano progettato la propria vita ideale.
La coppia deve accettare di esistere strutturando insieme un diverso progetto di vita che se volge verso la PMA accetta il rischio di fallire, di cadere per poi rialzarsi con nuove ferite.
L’obiettivo bambino può essere fortissimo e può sostenere estenuanti progetti medici e lunghi percorsi mai senza dolore. Tuttavia è importantissimo che la coppia senta di esistere nell’amore malgrado il dolore e il lutto dell’infertilità. Quando gli aspiranti genitori intendano vincere l’infertilità, solo l’amore, come consapevolezza di essere già in 2 germoglio di famiglia, sostiene e facilita i percorsi della medicina.
Non abbiate paura di rivolgervi a gruppi di aiuto e sostegno, community di mamme sensibili alla PMA, se avete bisogno di sfogare le vostre ansie e paure usate anche Facebook e cercate amiche mamme che hanno vinto l’infertilità o aspiranti mamme che ci stanno provando.
Se come coppia ne sentite l’esigenza fatevi accompagnare da uno specialista nel percorso di procreazione assistita.
La scoperta dell’infertilità ingenera sentimenti di inadeguatezza, ansia, incertezza del futuro, il partner non fertile vive spesso sensi di colpa profondi e dolorosi. Tutto questo è normale, non è giusto però negare o nascondere le proprie angosce.
L’intimità unidimensionale è un rischio tipicamente connesso alla PMA, dovendo reagire all’infertilità marito e moglie programmano il loro amore in modo “mirato”. Non fatelo solo quando è necessario perché lo stick, il termometro o i tempi medici lo “prescrivono”, decidete arbitrariamente di andare contro corrente e di non smettere di amarvi liberamente seguendo le leggi anche del cuore, ovviamente nei limiti della sicurezza per la vostra salute.Qualunque sia la vostra scelta e la vostra strada dialogate perché il figlio nasce prima all’interno della coppia come espressione dell’amore comune e poi trova spazio nel ventre della mamma.
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