giovedì 2 marzo 2017

Infertilità maschile ed infiammazioni della prostata

giovanniberetta_Normal-Prostategiovanniberetta_Persistent-ProstatitisOra una valutazione accurata e completa di tutta la letteratura più importante, prodotta sull’argomento, nel tentativo di arrivare a confermare in modo più preciso questo collegamento, è stata condotta da alcuni ricercatori cinesi del Department of Urology, Southwest Hospital, Third Military Medical University, Chongqing e della Shanghai Jiaotong University School of Medicine, People's Republic of China e pubblicata on-line su PLoS One.
La ricerca sistematica in questione è stata prodotta utilizzando PubMed, EMBASE e la Cochrane Library e valutando tutti i lavori più "pesanti" su questo tema, cioè "prostatite cronica, associata eventualmente a sindrome dolorosa pelvica cronica, ed alterazioni dei vari parametri del liquido seminale.
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SPERMATOZOI NEL LIQUIDO SEMINALE
Dodici lavori hanno superato il test e sono stati selezionati come tra i più significativi; questi avevano coinvolto 999 uomini con prostatite e 455 uomini senza, usati come controllo.
E’ stata quindi fatta su questi studi una meta analisi, cioè si è utilizzata una tecnica di valutazione statistica la quale permette di combinare molti dati, raccolti da diverse ricerche, condotte su un medesimo argomento, per ottenere alla fine un unico dato conclusivo, capace di rispondere ad uno specifico e particolare quesito clinico.
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PROSTATITE CRONICA - ESAME ISTOLOGICO
I ricercatori alla fine sono giunti a queste conclusioni e cioè che effettivamente gli uomini conprostatite cronica hanno una percentuale di spermatozoi a motilità progressivamorfologia normale e numero per millilitro significativamente più bassa rispetto ai maschi senza storia clinica di prostatite.
dati non significativi, tra i due gruppi di uomini considerati, erano invece la motilità totale (progressiva e non) ed il numero complessivo di spermatozoi nell’eiaculato; quest'ultimo dato era in parte dovuto al fatto che chi ha una infiammazione della prostata generalmente ha pure un volume dell’eiaculato più importante.
Questa ricerca, benché ben articolata e complessa, comunque si conclude avvisando che altri studi e lavori scientifici sono necessari prima di arrivare ad una dato clinico conclusivo e certo su questo difficile e discusso problema andrologico.

Fontehttp://www.plosone.org/article/info%3Adoi%2F10.1371%2Fjournal.pone.0094991

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