Questa perdita del potenziale riproduttivo è il risultato di un declino della produzione ormonale da parte delle ovaie che causa manifestazioni fisiche che possono impattare negativamente sulla qualità di vita delle donne. Durante la menopausa si ha una riduzione della produzione di estrogeni. Questi ormoni, oltre a garantire lo sviluppo delle caratteristiche sessuali femminili, aumentano la produzione epatica di proteine, mantengono l’equilibrio dei fluidi corporei regolando l’assorbimento di Sali e la ritenzione idrica, promuovono la coagulazione e favoriscono il mantenimento di un profilo lipidico adeguato aumentando il colesterolo buono (HDL) e riducendo quello cattivo (LDL).
Lo stress ossidativo gioca un ruolo cruciale nel processo di invecchiamento e concorre alla produzione di radicali liberi che superano le difese antiossidanti dell’organismo. Normalmente gli antiossidanti neutralizzano i radicali liberi e prevengono la sovraesposizione allo stress ossidativo. Tuttavia, con l’aumentare dell’età, il livello di antiossidanti si riduce, aumentando il rischio di sviluppare patologie correlate all’invecchiamento. La perdita di antiossidanti unita alla riduzione del livello estrogenico è associata all’aumento di disturbi legati alla menopausa (sintomi vasomotori, patologie del cuore ed osteoporosi).
Gli estrogeni hanno anche la funzione di proteggere il sistema cardiovascolare contro gli attacchi cardiaci, grazie all’effetto protettivo sui vasi sanguigni. Inoltre favoriscono il controllo dei livelli ematici di glucosio, insulina e lipoproteine. Tuttavia, a causa della perdita dell’effetto antiossidante, con l’inizio della menopausa aumenta anche il rischio di aterosclerosi. Dunque è evidente che la carenza estrogenica durante la menopausa predispone le donne ad un aumento del rischio di patologie cardiovascolari.
E’ stato dimostrato che la riduzione estrogenica aumenta lo stress ossidativo nel corpo a causa della concentrazione e della struttura chimica degli estrogeni. Infatti, ad alte concentrazioni gli estrogeni svolgono un effetto antiossidante benefico poiché inibiscono l’ossidazione della guanina, una delle basi che costituiscono il DNA. Tuttavia, a basse concentrazioni, l’ormone ha effetti pro-ossidativi. Inoltre pare che la concentrazione ematica delle citochine infiammatorie e dei marcatori pro-ossidativi come il glutatione, sia maggiore nelle donne in menopausa rispetto a quelle in età fertile. Questo suggerisce una correlazione tra l’aumento dello stress ossidativo e lo stato menopausale.
L’aumento di citochine nel sangue, stimola la formazione di osteoclasti e di osteoblasti che aumentano il turn-over osseo e in alcuni casi favoriscono la perdita di tessuto. Dunque lo stress ossidativo causa la perdita di densità ossea e aumenta il rischio di osteoporosi. Oltre alla terapia ormonale sostitutiva e alla regolare attività fisica, il consumo di cibi ricchi di antiossidanti è essenziale per potenziare gli effetti dei farmaci in menopausa. Le donne che presentano controindicazioni per l’utilizzo della terapia ormonale sostitutiva potrebbero trarre beneficio dall’uso di antiossidanti nella dieta per il controllo della sintomatologia correlata alla menopausa.
Tuttavia la supplementazione con antiossidanti potrebbe non migliorare la qualità di vita in donne sottoposte ad alti livelli di stress ossidativo, o a fattori come il fumo, l’alcool o ad abitudini alimentari errate. Tra gli antiossidanti più potenti si annoverano la vitamina C ed E, che si sono dimostrate efficaci nel ridurre i radicali liberi e nel neutralizzare lo stress ossidativo. L’assunzione di questi micronutrienti è inoltre associata ad una riduzione del rischio cardiovascolare poiché tali vitamine agiscono inibendo la sintesi di colesterolo cattivo. Entrambe le vitamine si sono dimostrate efficaci nel ridurre l’intensità delle vampate di calore promuovendo la funzione surrenalica.
La vitamina C è stata associata a effetti protettivi per le ossa grazie alla soppressione dell’attività degli osteoblasti e degli osteoclasti. Naturalmente, come tutti i micronutrienti, è importante che l’assunzione avvenga a dosi adeguate e sotto il controllo del medico. Fonte The role of oxidative stress in menopause
Lo stress ossidativo gioca un ruolo cruciale nel processo di invecchiamento e concorre alla produzione di radicali liberi che superano le difese antiossidanti dell’organismo. Normalmente gli antiossidanti neutralizzano i radicali liberi e prevengono la sovraesposizione allo stress ossidativo. Tuttavia, con l’aumentare dell’età, il livello di antiossidanti si riduce, aumentando il rischio di sviluppare patologie correlate all’invecchiamento. La perdita di antiossidanti unita alla riduzione del livello estrogenico è associata all’aumento di disturbi legati alla menopausa (sintomi vasomotori, patologie del cuore ed osteoporosi).
Gli estrogeni hanno anche la funzione di proteggere il sistema cardiovascolare contro gli attacchi cardiaci, grazie all’effetto protettivo sui vasi sanguigni. Inoltre favoriscono il controllo dei livelli ematici di glucosio, insulina e lipoproteine. Tuttavia, a causa della perdita dell’effetto antiossidante, con l’inizio della menopausa aumenta anche il rischio di aterosclerosi. Dunque è evidente che la carenza estrogenica durante la menopausa predispone le donne ad un aumento del rischio di patologie cardiovascolari.
E’ stato dimostrato che la riduzione estrogenica aumenta lo stress ossidativo nel corpo a causa della concentrazione e della struttura chimica degli estrogeni. Infatti, ad alte concentrazioni gli estrogeni svolgono un effetto antiossidante benefico poiché inibiscono l’ossidazione della guanina, una delle basi che costituiscono il DNA. Tuttavia, a basse concentrazioni, l’ormone ha effetti pro-ossidativi. Inoltre pare che la concentrazione ematica delle citochine infiammatorie e dei marcatori pro-ossidativi come il glutatione, sia maggiore nelle donne in menopausa rispetto a quelle in età fertile. Questo suggerisce una correlazione tra l’aumento dello stress ossidativo e lo stato menopausale.
L’aumento di citochine nel sangue, stimola la formazione di osteoclasti e di osteoblasti che aumentano il turn-over osseo e in alcuni casi favoriscono la perdita di tessuto. Dunque lo stress ossidativo causa la perdita di densità ossea e aumenta il rischio di osteoporosi. Oltre alla terapia ormonale sostitutiva e alla regolare attività fisica, il consumo di cibi ricchi di antiossidanti è essenziale per potenziare gli effetti dei farmaci in menopausa. Le donne che presentano controindicazioni per l’utilizzo della terapia ormonale sostitutiva potrebbero trarre beneficio dall’uso di antiossidanti nella dieta per il controllo della sintomatologia correlata alla menopausa.
Tuttavia la supplementazione con antiossidanti potrebbe non migliorare la qualità di vita in donne sottoposte ad alti livelli di stress ossidativo, o a fattori come il fumo, l’alcool o ad abitudini alimentari errate. Tra gli antiossidanti più potenti si annoverano la vitamina C ed E, che si sono dimostrate efficaci nel ridurre i radicali liberi e nel neutralizzare lo stress ossidativo. L’assunzione di questi micronutrienti è inoltre associata ad una riduzione del rischio cardiovascolare poiché tali vitamine agiscono inibendo la sintesi di colesterolo cattivo. Entrambe le vitamine si sono dimostrate efficaci nel ridurre l’intensità delle vampate di calore promuovendo la funzione surrenalica.
La vitamina C è stata associata a effetti protettivi per le ossa grazie alla soppressione dell’attività degli osteoblasti e degli osteoclasti. Naturalmente, come tutti i micronutrienti, è importante che l’assunzione avvenga a dosi adeguate e sotto il controllo del medico. Fonte The role of oxidative stress in menopause
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