Con gli anni il corpo cambia. A quarant’anni molti organi iniziano a manifestare evidenti segni di usura ed invecchiamento. Dal punto di vista riproduttivo questo comporta una riduzione della fertilità. Il concepimento diventa più difficile da raggiungere, ma la maggior parte delle coppie, in assenza di patologie specifiche, riesce ad arrivare all’obbiettivo semplicemente impiegando più tempo.
Anche gli ovuli si sviluppano con maggiore difficoltà ed aumentano i rischi di mutazioni genetiche e malformazioni fetali. In questo caso all’invecchiamento si sovrappongono gli effetti di un maggior periodo di esposizione a sostanze potenzialmente mutagene. Tuttavia le possibilità di avere un bambino sano sono ancora superiori al novanta per cento.
Il corpo di una donna di quarant’anni è meno agile e flessuoso di quello di una ventenne, ma ciò non le impedisce di affrontare con successo e senza eccessivo disagio i nove mesi di gestazione.
Se da un lato aumentano le possibilità di sviluppare diabete ed ipertensione, dall’altro c’è l’effetto degli ormoni della gravidanza che aiutano le mamme di ogni età a sfruttare al meglio le risorse del proprio corpo in questo momento particolare.
C’è da sottolineare il fatto che le modificazioni che avvengono nel corso di una gravidanza sono un automatismo naturale e che il corpo femminile è “programmato” per affrontarle fino al limite fisiologico della menopausa.
La maternità a quarant’anni è una esperienza più profonda e consapevole ed il maggior impegno fisico è di solito compensato da una maggior maturità intellettuale e psicologica. Uno stile di vita sano ed equilibrato è sufficiente a compensare le ridotte capacità metaboliche evitando le potenziali influenze negative che l’accumulo di cataboliti e tossine possono avere sullo sviluppo fetale.
Gli ormoni prodotti dalla placenta e dal feto risvegliano le grandi potenzialità adattative femminili ed il legame che si viene a creare col nascituro genera tutta l’energia necessaria ad una mamma, indipendentemente dall’età anagrafica.
Anche gli ovuli si sviluppano con maggiore difficoltà ed aumentano i rischi di mutazioni genetiche e malformazioni fetali. In questo caso all’invecchiamento si sovrappongono gli effetti di un maggior periodo di esposizione a sostanze potenzialmente mutagene. Tuttavia le possibilità di avere un bambino sano sono ancora superiori al novanta per cento.
Il corpo di una donna di quarant’anni è meno agile e flessuoso di quello di una ventenne, ma ciò non le impedisce di affrontare con successo e senza eccessivo disagio i nove mesi di gestazione.
Se da un lato aumentano le possibilità di sviluppare diabete ed ipertensione, dall’altro c’è l’effetto degli ormoni della gravidanza che aiutano le mamme di ogni età a sfruttare al meglio le risorse del proprio corpo in questo momento particolare.
C’è da sottolineare il fatto che le modificazioni che avvengono nel corso di una gravidanza sono un automatismo naturale e che il corpo femminile è “programmato” per affrontarle fino al limite fisiologico della menopausa.
La maternità a quarant’anni è una esperienza più profonda e consapevole ed il maggior impegno fisico è di solito compensato da una maggior maturità intellettuale e psicologica. Uno stile di vita sano ed equilibrato è sufficiente a compensare le ridotte capacità metaboliche evitando le potenziali influenze negative che l’accumulo di cataboliti e tossine possono avere sullo sviluppo fetale.
Gli ormoni prodotti dalla placenta e dal feto risvegliano le grandi potenzialità adattative femminili ed il legame che si viene a creare col nascituro genera tutta l’energia necessaria ad una mamma, indipendentemente dall’età anagrafica.
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