sabato 3 giugno 2017

Varicocele, il nemico della fertilità

       Sono ancora molti gli uomini che si accorgono di soffrire di varicocele soltanto in uno stadio
avanzato e purtroppo il fatto che questo disturbo sia asintomatico non aiuta. La prevenzione, intesa come visita di controllo specialistica, rimane la più grande alleata per la salute riproduttiva maschile.        Per conoscere più da vicino questo disturbo abbiamo parlato con l’esperto di OK, il professor Bruno Giammusso, Responsabile dell’Unità Operativa di Andrologia presso il Policlinico Morgagni di Catania. È anche Coordinatore Regionale della Società italiana di Andrologia .

Come si manifesta il varicocele?

       Il varicocele è una condizione molto diffusa nel genere maschile e si caratterizza per la presenza di varici venose a carico del testicolo. Prevalentemente colpisce più il
testicolo sinistro del destro, per una questione di conformazione anatomica dei
vasi sanguigni.
       Questo disturbo esordisce prevalentemente dopo la pubertà, intorno ai 17 anni, e meno frequentemente si manifesta in età infantile. Il varicocele è del tutto asintomatico, ma nei gradi più avanzati, si manifesta alle volte con un senso di pesantezza al testicolo.

È vero che è tra le cause più frequenti di infertilità maschile?

       Sì. Il varicocele crea un aumento di temperatura e anche una riduzione dell’ossigenazione del testicolo, a causa della stasi sanguigna che provoca. È un po’ come quando chi soffre di varici ha le gambe gonfie e doloranti. Il sangue circola male e iltesticolo, che è costituito da tessuti a rapida replicazione cellulare, e quindi molto sensibili al grado di ossigenazione, può essere danneggiato anche in maniera permanente.
       Molti uomini si accorgono di soffrire di varicocele perché non riescono a concepire. Soltanto
allora, spesso troppo tardi, scoprono di soffrire di questa condizione. I dati parlano chiaro. Prendendo in esame la popolazione generale, un uomo su cinque soffre di varicocele, ma fra gli uomini con problemi di fertilità oltre un terzo è affetto da varicocele.

Come si diagnostica?

       Essendo asintomatico, l’unico modo per diagnosticarlo è la visita andrologica. Un tempo
Картинки по запросу Varicocelela visita di leva era un’occasione per scoprire se il ragazzo ne era o meno affetto; oggi se non ci si rivolge allo specialista per una visita di controllo, si rischia di protrarre nel tempo un disturbo che può avere pesanti ripercussioni sulla funzione riproduttiva.
       La visita andrologica deve essere completata da un esame ecocolordoppler, specifico per
diagnosticare il varicocele, che ne rileva la presenza e ne misura il grado. Se è di primo grado non occorre intervenire, ma monitorarlo e tenerlo sotto controllo. Il secondo e terzo grado, invece, possono avere effetti negativi sulla funzione del testicolo. L’eventuale indicazione a intervento chirurgico nasce dalla valutazione di diversi aspetti, quali l’età del paziente e le caratteristiche del liquido seminale, oltre ovviamente al referto dell’ecodoppler.

Quali sono le cure?

       Il trattamento prevede la legatura chirurgica o la sclerotizzazione delle vene spermatiche. Nel primo caso si pratica, in anestesia generale, un’incisione a livello
inguinale e successivamente si chiudono i rami venosi dilatati. L’intervento non
richiede ospedalizzazione, è sufficiente un day hospital e dopo un paio di giorni il paziente può riprendere l’attività lavorativa. Lo stesso tipo di intervento si può anche realizzare in laparoscopia.
       La scleroembolizzazione invece è una tecnica di radiologia interventistica che consiste nell’iniettare nelle vene dilatate un liquido che le occlude. A differenza del trattamento
chirurgico si pratica in anestesia locale, ma i risultati di entrambe le tecniche sono sovrapponibili.
       Le recidive si verificano soprattutto nei gradi più avanzati di varicocele e si manifestano
nel 3-5 per cento dei casi. Va comunque sottolineata l’importanza di un trattamento precoce, anche perché le possibilità di recuperare una piena fertilità si riducono con il progredire dell’età.

Esiste una predisposizione?

       Si è visto che chi è colpito da varicocele soffre spesso anche di altri disturbi legati alla
circolazione venosa, come ad esempio le varici o le emorroidi, che hanno una predisposizione familiare che può essere trasmessa da entrambi i genitori. Dal punto di vista costituzionale, il varicocele colpisce in prevalenza i soggetti longilinei.
        L’attività fisica, anche se intensa, non è di per sé causa di varicocele; tuttavia intensi e prolungati aumenti di pressione addominale, come quelli che si accompagnano ad alcune discipline sportive, possono accentuare una condizione di varicocele già presente.

Fonte 

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