“NUOVI GENITORI”. Da una diversa prospettiva, Danna si ritrova a condividere le preoccupazioni che ieri sono state espresse dal cardinale Angelo Bagnasco che ha inviato a pensare all’interesse dei minori: «I bambini – ha detto il presidente della Cei – pagano un prezzo altissimo: non conosceranno mai la loro madre». Anche Danna è preoccupata: «La relazione materna non è più riconosciuta dalla legge italiana. Invece i “nuovi” genitori saranno sempre i secondi e i terzi perché la gravidanza e la nascita sono già un rapporto intimo, stretto, imprescindibile nella riproduzione umana».
L’AMORE NON SI PAGA. Gli escamotage linguistici che definiscono queste pratiche come altruistiche, che si soffermano a descrive i sentimenti degli adulti coinvolti, non convincono Danna. Anche ieri, e sia detto tra parentesi, in una lunga intervista Nichi Vendola ha sottolineato quanto amore e partecipazione ci fosse da parte sua e della madri surrogate nella sua vicenda. Ma per Danna, sia che la surrogacy sia altruistica o commerciale «in entrambi i casi le donne vengono retribuite con un salario per la gravidanza, solo che là si chiama “rimborso spese”. Ovunque le donne dicono che lavorano e che sono professionali nel non affezionarsi ai figli e cederli ai committenti». La banale e cruda verità è che «l’amore non può essere pagato. Tutte queste donne sono retribuite. I media camuffano l’introduzione di un nuovo mercato, con i bambini che diventano merci».
Fonte Sentenza Trento papà gay «cancella la madre» | Tempi.it
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