Dati e spiegazioni sono di Giulia Scaravelli, responsabile del Registro nazionale della procreazione medicalmente assistita, intervenuta in un convegno sulla legge 40 organizzato dall’Associazione Luca Coscioni ("A dodici anni dal referendum della legge 40: gli ultimi divieti da cancellare”).
L’incontro, in particolare, si è concentrato sul divieto di utilizzo degli embrioni per la ricerca scientifica.
«Attualmente gli embrioni non idonei per una gravidanza che non possono essere traferiti in utero per non danneggiare la salute della donna sono crioconservati presso i centri di procreazione medicalmente assistita senza alcuna destinazione poiché la legge 40 del 2004 ne vieta la distruzione e l'uso per la ricerca scientifica» sostiene l’associazione. «Lasciare inutilizzata e destinata, nel tempo, alla distruzione in azoto liquido una simile riserva di potenziali informazioni - aggiunge - rappresenta non solo uno spreco ma un'amara e ingiusta risposta alle migliaia di persone malate che soffrono aspettando che la ricerca fornisca loro una cura».
Fonte http://www.healthdesk.it/scenari/fecondazione-assistita-aspirante-mamma-tre-pi-40-anni
L’incontro, in particolare, si è concentrato sul divieto di utilizzo degli embrioni per la ricerca scientifica.
«Attualmente gli embrioni non idonei per una gravidanza che non possono essere traferiti in utero per non danneggiare la salute della donna sono crioconservati presso i centri di procreazione medicalmente assistita senza alcuna destinazione poiché la legge 40 del 2004 ne vieta la distruzione e l'uso per la ricerca scientifica» sostiene l’associazione. «Lasciare inutilizzata e destinata, nel tempo, alla distruzione in azoto liquido una simile riserva di potenziali informazioni - aggiunge - rappresenta non solo uno spreco ma un'amara e ingiusta risposta alle migliaia di persone malate che soffrono aspettando che la ricerca fornisca loro una cura».
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