mercoledì 21 giugno 2017

Alimentazione e fertilità

      Tra le sostanze alimentari alcuni elementi contribuiscono a migliorare la fertilità: sono da preferire gli acidi grassi monosaturi contenuti nell’olio di oliva, di soia o di mais a quelli trans-saturi tipici di margarine, salumi, formaggi, snack e creme da spalmare. L’omega 3 è un acido grasso essenziale per la vita dell’uomo: contenuto soprattutto in sardine, sgombri, salmone, merluzzo e aringhe, contribuisce a mantenere in buona forma l'apparato cardiocircolatorio e quello riproduttivo e concorre a garantire un normale sviluppo del sistema nervoso del feto, specie se assunto dalla madre nell'ultimo trimestre di gravidanza e dal bambino nei primi mesi di vita.

Alimentazione e fertilità      Essenziale per la fertilità è poi l’apporto di aminoacidi contenuti nelle proteine, preferendo alla carne rossa quella bianca, l pesce, uova, latte ma soprattutto le proteine vegetali dei legumi, che dovrebbero essere assunti almeno due volte alla settimana. Lo zinco e il selenio contenuti nel pesce, in particolare nelle ostriche e nei frutti di mare oltre che in pollo, fegato, latte, uova, noci, cereali, funghi, legumi e lievito di birra, esercitano un’azione anti-invecchiamento, contrastando i danni provocati dai radicali liberi dell’ossigeno che nella donna alterano la qualità degli ovociti e aumentano il rischio di aborto e nell’uomo riducono la concentrazione di spermatozoi e i livelli di testosterone.

Il selenio è importante anche per il corretto funzionamento della tiroide e per ridurre gli effetti delle tiroiditi autoimmuni. Spinaci, carciofi, germogli di soia, noci del Brasile, riso selvatico, semi di zucca e datteri sono ricchi di magnesio, elemento essenziale in diversi processi del nostro organismo: una corretta assunzione quotidiana di magnesio migliora la fertilità maschile, in quanto è presente nella testa dello spermatozoo, e quella femminile, migliorando l’ovulazione e riducendo la contrattilità uterina e lo stress.

      I cereali integrali sono anche ricchi di manganese, elemento che, oltre a migliorare la fertilità, mantiene in equilibrio il metabolismo di zuccheri e grassi, protegge le cellule dallo stress ossidativo e promuove il buon funzionamento del sistema nervoso, di quello scheletrico e della tiroide. Latte intero nelle giuste quantità e riduzione dei suoi derivati quali yogurt e latticini migliorano la fertilità maschile, apportando alte quantità di calcio, coinvolto nella produzione degli ormoni sessuali; la carenza di calcio comporta invece parto prematuro e basso peso alla nascita.

      Per quanto riguarda i carboidrati occorre preferire quelli semplici a lento rilascio di zuccheri contenuti nella frutta, nei legumi, nei cereali e nella farina integrale a quelli raffinati che si trovano in farina bianca, pane, pasta, pizza, biscotti, torte, cioccolato, miele, marmellata, caramelle, zucchero semolato, salse, bibite e snack industriali. Questi ultimi stimolano maggiormente la produzione di insulina, perché fanno innalzare rapidamente la glicemia, meccanismo che può influenzare negativamente il delicato equilibrio della riproduzione.

      Frutta e verdura fresche di stagione sono essenziali in quanto ricche di fibre, che eliminano le sostanze tossiche, e di vitamine quali la C e la E, importanti antiossidanti che migliorano l’ovulazione e la mobilità e l’integrità del DNA degli spermatozoi. Sono contenute soprattutto in agrumi, kiwi, mele, pere, frutti di bosco e in quasi tutti i tipi di verdura, specialmente in pomodori, peperoni, cavolfiori e broccoli. L’acido folico contenuto nei vegetali come spinaci, broccoli, asparagi, lattuga, barbabietole e fagioli, oltre che in arancia, uova, pane integrale e fegato, è fondamentale nel processo della spermatogenesi e nello sviluppo del feto. Una carenza di questa vitamina può portare, infatti, a una riduzione significativa del numero di spermatozoi e a un’alterazione del DNA spermatico o a difetti del tubo neurale del bambino, con malformazioni del sistema nervoso che causano danni cerebrali e spina bifida. Assumere acido folico un paio di mesi prima del concepimento o comunque all'inizio della gravidanza riduce anche del 70% l'insorgere di queste anomalie.

      Altrettanto importante è il ruolo della vitamina B, contenuta in frutta e verdura, olio di germe di grano, lievito di birra, prodotti integrali, carne, pesce, latte e albume dell’uovo. Questa vitamina aumenta le probabilità di concepimento giocando un ruolo fondamentale nella sintesi degli ormoni sessuali, nell’ovulazione, nel processo di impianto dell’embrione e nello sviluppo del feto e della placenta. È utile anche per alleviare i problemi di nausea e vomito tipici delle gestanti nei primi tre mesi. Anche il ferro ovviamente è essenziale: lo si trova in tuorlo d'uovo, fagioli, frutta secca, carne bianca e rossa. Quest’ultima non deve essere quindi bandita dalla dieta ma consumata nelle giuste quantità, a frequenza settimanale.

      Il consiglio è quindi quello di seguire un regime alimentare equilibrato, che garantisca un corretto apporto delle sostanze necessarie al buon funzionamento dell’organismo. Occorre, inoltre, un apporto quotidiano di almeno 1 litro e mezzo al giorno di acqua di buona qualità, svolgere un regolare programma di attività fisica, limitando il consumo di caffeina e alcolici e abolendo il fumo. Sono necessari almeno 3 mesi di corretta alimentazione e stile di vita per ottenere i primi benefici in termini di fertilità della coppia.

Fonte https://www.fondazioneserono.org/fertilita/ultime-notizie-fertilita/alimentazione-e-fertilita-3/

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