Sono felici e appagate del loro ruolo? E come vivono il rapporto con la casa, il lavoro, il partner e le relazioni sociali? Per capire come stanno realmente le Mamme e poter valutare la qualità della loro vita, secondo l’Istat, è importante interrogarsi non solo sulle concrete condizioni di vita, ma anche sul benessere percepito. Proprio in base a questo presupposto, l’ente ha raccolto le impressioni delle madri italiane, chiamate a dire la loro sui differenti indicatori che concorrono alla definizione del cosiddetto Bes (benessere equo e sostenibile).
La Casa
La prima sfera indagata è stata quella dell’alloggio. A questo riguardo, i livelli di soddisfazione minori si sono riscontrati per le mamme straniere, più esposte delle connazionali a situazioni di sovraffollamento abitativo, con ben l’85% delle intervistate che lamenta più di un componente per stanza. Anche rispetto al fatto di possedere o meno una casa di proprietà le madri straniere risultano evidentemente più vulnerabili, mentre tra le italiane quelle che più pagano l’affitto sono le meno istruite e le residenti nel Meridione. D’altra parte, le mamme settentrionali accendono più mutui rispetto a quelle del sud, che beneficiano maggiormente di trasferimenti intergenerazionali.
Il reddito
Un altro fattore più che rilevante per sondare il benessere è ovviamente il reddito. Un dato non proprio confortante ci dice che dall’inizio del 2000 ad oggi la situazione economica delle madri italiane è peggiorata. Infatti, la percentuale che ha dichiarato di essersi trovata in difficoltà è salita di sei punti, con un rapporto che è arrivato a tre su dieci. Anche qui comunque, al di là della crisi, gioca un ruolo rilevante l’accresciuto peso delle madri straniere, che hanno sperimentato difficoltà in più del 60% dei casi. Oltre alla nazionalità, un ruolo decisivo è giocato dal titolo di studio, anche se ben una laureata su cinque sembra aver affrontato problemi finanziari. Problemi che per la generalità delle intervistate sono dovuti in primo luogo ai costi fissi della casa, cui seguono il mutuo e naturalmente le spese per i figli. Dai dati risulta poi che più di tre madri su quattro spendono oltre la metà del proprio reddito mensile e che il 51% delle mamme del sud si trova in una condizione di deprivazione, ossia non sarebbe in grado di affrontare una spesa imprevista di 800 euro. Ancora una volta, però, ad alzare la media sono le mamme straniere, cui si aggiungono quelle in affitto e quelle monoreddito o con tanti figli.
Le relazioni sociali
A condizioni economiche non proprio idilliache si contrappongono però alti livelli di soddisfazione rispetto alla salute e alle relazioni sociali, soprattutto di coppia, con le straniere che si prendono finalmente la loro rivincita, risultando molto appagate dai propri partner. Il lavoro Minore invece la soddisfazione professionale, probabilmente influenzata dall’assenza di strumenti per conciliare il doppio ruolo di madre e lavoratrice ed insufficiente il giudizio sul tempo libero, che più che sulla sua qualità si potrebbe però essere concentrato sulla quantità, sempre scarsa per una neomamma.
Fonte ISTAT- Avere figli in Italia negli anni 2000. Approfondimenti dalle indagini campionarie sulle nascite e sulle madri PDF
La Casa
La prima sfera indagata è stata quella dell’alloggio. A questo riguardo, i livelli di soddisfazione minori si sono riscontrati per le mamme straniere, più esposte delle connazionali a situazioni di sovraffollamento abitativo, con ben l’85% delle intervistate che lamenta più di un componente per stanza. Anche rispetto al fatto di possedere o meno una casa di proprietà le madri straniere risultano evidentemente più vulnerabili, mentre tra le italiane quelle che più pagano l’affitto sono le meno istruite e le residenti nel Meridione. D’altra parte, le mamme settentrionali accendono più mutui rispetto a quelle del sud, che beneficiano maggiormente di trasferimenti intergenerazionali.
Il reddito
Un altro fattore più che rilevante per sondare il benessere è ovviamente il reddito. Un dato non proprio confortante ci dice che dall’inizio del 2000 ad oggi la situazione economica delle madri italiane è peggiorata. Infatti, la percentuale che ha dichiarato di essersi trovata in difficoltà è salita di sei punti, con un rapporto che è arrivato a tre su dieci. Anche qui comunque, al di là della crisi, gioca un ruolo rilevante l’accresciuto peso delle madri straniere, che hanno sperimentato difficoltà in più del 60% dei casi. Oltre alla nazionalità, un ruolo decisivo è giocato dal titolo di studio, anche se ben una laureata su cinque sembra aver affrontato problemi finanziari. Problemi che per la generalità delle intervistate sono dovuti in primo luogo ai costi fissi della casa, cui seguono il mutuo e naturalmente le spese per i figli. Dai dati risulta poi che più di tre madri su quattro spendono oltre la metà del proprio reddito mensile e che il 51% delle mamme del sud si trova in una condizione di deprivazione, ossia non sarebbe in grado di affrontare una spesa imprevista di 800 euro. Ancora una volta, però, ad alzare la media sono le mamme straniere, cui si aggiungono quelle in affitto e quelle monoreddito o con tanti figli.
Le relazioni sociali
A condizioni economiche non proprio idilliache si contrappongono però alti livelli di soddisfazione rispetto alla salute e alle relazioni sociali, soprattutto di coppia, con le straniere che si prendono finalmente la loro rivincita, risultando molto appagate dai propri partner. Il lavoro Minore invece la soddisfazione professionale, probabilmente influenzata dall’assenza di strumenti per conciliare il doppio ruolo di madre e lavoratrice ed insufficiente il giudizio sul tempo libero, che più che sulla sua qualità si potrebbe però essere concentrato sulla quantità, sempre scarsa per una neomamma.
Fonte ISTAT- Avere figli in Italia negli anni 2000. Approfondimenti dalle indagini campionarie sulle nascite e sulle madri PDF
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