- Regola numero uno: attrezzarsi con una bilancia, meglio se digitale.
- Regola numero due: alzarsi da tavola la sera con la sensazione di avere ancora un po’ di appetito.
- Regola numero tre: mangiare un po’ di tutto, ma senza esagerare con le porzioni.
- Regola numero quattro: fare un po’ di movimento in un ambiente non troppo caldo, tenendo sotto mano una bottiglia d’acqua.
“Durante la gravidanza il metabolismo si modifica”, spiega il dottor Carlo Gastaldi, “e il transito del cibo nel tratto gastrointestinale viene leggermente rallentato. Questo serve alla donna per recuperare più nutrimento, ma il rovescio della medaglia è una maggiore facilità nel prendere peso”.
Calorie in più: sì, ma quante?
L’aumento del fabbisogno energetico durante i nove mesi è in realtà modesto. Si tratta di circa 150 calorie al giorno, che corrispondono a un panino o a una porzione di pesce. Questo valore può crescere o diminuire a seconda che la gestante si trovi in condizioni di sottopeso, normopeso, sovrappeso oppure obeso, secondo il calcolo dell’indice di massa corporea (IMC), che si ottiene con la formula: peso (in chilogrammi)/altezza (in centimetri) al quadrato.
Per non farsi prendere da improvvisi morsi di fame, è bene mangiare cinque volte al giorno: colazione, pranzo, cena, e due spuntini, uno a metà mattina, l’altro a metà pomeriggio.
“L’incremento di peso non deve superare il chilo al mese”, conclude Gastaldi, “senza dimenticare che un aumento ponderale eccessivo può provocare ipertensione e preeclampsia, che si manifesta con pressione elevata nella donna e presenza di una maggiore percentuale di proteine nelle urine rispetto alla norma, ed è causa di parto prematuro”.
I 4 alleati della forma
Come sostituire carne e formaggi? Via libera a “pesce, legumi e uova due volte la settimana - continua lo specialista -, sì anche a mandorle, noci, pinoli e nocciole, fonte di oli di qualità. Preferire i cereali integrali a quelli raffinati, che nel tempo possono fare oscillare l’ago della bilancia e aumentare i valori glicemici. Per insaporire le pietanze, utilizzare olio di oliva, erbe aromatiche e semi. Da limitare il burro e le salse. Abolire dalla tavola, margarina, olio di palma e di cocco. Sul fronte sale, impiegare in piccole dosi quello iodato, per il buon funzionamento di tiroide, cuori e reni”.
Vietato bandire i carboidrati – contenuti in pane, pasta, riso, cereali, miele, zucchero e marmellata -, fonte energetica per l’attività quotidiana.
Le future mamme intolleranti al glutine possono sostituire pane e pasta con riso – che contiene vitamina B, amido e sali minerali, soprattutto se integrale -, mais, grano saraceno, miglio, quinoa e amaranto (una pianta originaria dell’America Centrale).
Occhio alle bevande
Bere almeno 8-10 bicchieri di acqua al giorno, meglio se minerale.
Pollice verso per l’alcool nei primi tre mesi.
Nel secondo e nel terzo trimestre sono concessi due bicchieri di vino/birra la settimana.
Divieti e limitazioni non servono solo per tenere sotto controllo la linea, ma soprattutto perché la letteratura scientifica ha dimostrato come l’assunzione di bevande alcoliche possa aumentare il rischio di aborto, complicazioni durante il travaglio, sviluppo di sindrome alcolica fetale con problemi cardiaci e difficoltà nell’apprendimento del nascituro.
Il progetto EAT (Educazione Alimentare Teenager)
L’idea dell’opuscolo “Alimentazione in Gravidanza” nasce in seno al progetto EAT a cura dei nutrizionisti del Gruppo Ospedaliero San Donato, per educare a un’alimentazione sana i ragazzi delle scuole medie della città. Nel corso degli anni, il programma si è ampliato, abbracciando altre fasce di età, Comuni, ospedali, fino a comprendere un target molto sensibile al tema alimentazione, le donne in dolce attesa.
Fonte http://www.piusanipiubelli.it/mamme-bambini/facciamo-un-bimbo/mamme-in-gravidanza-come-mantenere-peso-forma.htm
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