Al primo posto dei piagnoni ci sono: britannici, canadesi e italiani.A dirlo è un gruppo di ricercatori dell’Università di Warwick, Gran Bretagna, dopo aver preso in esame quasi 9.000 bambini. Mentre, sempre secondo lo studio, i Paesi dove i neonati piangono di meno sono: Danimarca, Germania e Giappone.
Lo scopo della ricerca era di determinare quanto piangono i bambini nei loro primi tre mesi di vita, e capire se esista un andamento tipico del pianto.
Il risultato è stato che il livello più alto di “pianto eccessivo” , un pianto a dirotto per più di tre ore al giorno per almeno tre giorni a settimana, è stato rilevato in Gran Bretagna, con il 28% di neonati affetti da questo fastidio dalla prima alla seconda settimana;
secondi i neonati canadesi, terzi gli italiani.
“I neonati mostrano molte diversità in base a quanto piangono nelle prime settimana di vita. C’è una serie vasta ma normale di variazioni. Possiamo imparare molto osservando le culture dove si registra meno pianto e se questo può dipendere dal ruolo dei genitori o da altri fattori che riguardano l’esperienza della gravidanza o la genetica” ha spiegato il professor Dieter Wolke, autore della ricerca.
Nello studio si analizzano anche le ragioni delle differenze tra i diversi Paesi che vanno dal livello di disuguaglianza sociale, allo stile di accudimento dei figli, alle modalità per calmare i neonati o al tipo di allattamento.
Su quest’ultimo punto, per esempio, l’allattamento misto o con latte artificiale è associato a una riduzione del “pianto eccessivo” dalla terza alla quarta settimana di vita in avanti.
Il tasso più basso di “pianto eccessivo”, è stato rilevato in Danimarca (5,5% tra la terza e la quarta settimana) e in Germania (6,7% tra la terza e la quarta settimana).
Un precedente studio aveva rilevato una differenza di accudimento tra i genitori di Londra e quelli di Copenhagen, con questi ultimi che avevano maggiore contatto con i loro bambini nella varie fasi della giornata.
Fonte http://www.nostrofiglio.it/news/i-neonati-italiani-sono-tra-quelli-che-piangono-di-piu-al-mondo
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