A provocarlo è l’indebolimento dei muscoli pelvici che si sono rilassati sotto l’effetto del progesterone, attivato durante la gravidanza, e degli “stiramenti” verificati in fase espulsiva. Il problema, in genere, può essere risolto in un paio di mesi effettuando una corretta ginnastica vaginale.
Ecco i consigli di Elena Casolati, ginecologa, Responsabile Ambulatorio di urodinamica, Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia, Ospedale Luigi Sacco, Milano.
Gli esercizi di Kegel
Si tratta di una particolare “ginnastica” che prende il nome dal dottor Arnold Kegel, che l’ha ideata.
Come prima cosa è necessario riconoscere i muscoli pelvici per saperli esercitare. È possibile farlo facilmente, contraendo la vagina come per trattenere qualcosa al suo interno. Bisogna concentrarsi solo sulla muscolatura pelvica: le natiche e le gambe non devono essere coinvolte. Sarà più facile esercitarsi stando sdraiate a terra con i piedi appoggiati sul pavimento e le gambe divaricate. Inizio: eseguire 10 contrazioni della durata di 10 secondi, dopo rilassare il muscolo per 20 secondi. Ripetere compiendo 10 contrazioni della durata di due secondi e stare in posizione di relax per quattro secondi. Ripetere questi due esercizi tre volte nell’arco della giornata. I primi giorni sarà difficile arrivare a 10 contrazioni: l’importante è non scoraggiarsi e darsi una settimana di tempo per raggiungere l’obiettivo. Quando si è “padrone” dell’esercizio, provare a contrarre la muscolatura vaginale quando si sta per tossire, starnutire, correre, saltare, sollevare un peso, ridere.
C’è anche una variante
Un altro modo per effettuare gli esercizi di Kegel sfrutta i cosiddetti coni vaginali. Sono tutti uguali ma il peso è differente. L’obiettivo consiste nel trattenere per 4-5 secondi i coni in vagina, iniziando da quello più leggero fino ad arrivare gradualmente al più pesante. Si cambia cono quando l’esercizio riesce per due volte di fila. Proseguire con questa tecnica per due settimane. I coni si possono acquistare in farmacia, o nei negozi di articoli sanitari.
Se il disturbo persiste
Se l’incontinenza non si risolve con gli esercizi di Kegel è necessario rivolgersi al proprio ginecologo per valutare se continuare la ginnastica pelvica con l’aiuto di elettrostimolatori o biofeedback che inducono “elettricamente” il gioco contrazione-rilassamento.
Nessun commento:
Posta un commento