A provocarlo è l’indebolimento dei muscoli pelvici che si sono rilassati sotto l’effetto del progesterone, attivato durante la gravidanza, e degli “stiramenti” verificati in fase espulsiva. Il problema, in genere, può essere risolto in un paio di mesi effettuando una corretta ginnastica vaginale.
Ecco i consigli di Elena Casolati, ginecologa, Responsabile Ambulatorio di urodinamica, Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia, Ospedale Luigi Sacco, Milano.
Gli esercizi di Kegel
Si tratta di una particolare “ginnastica” che prende il nome dal dottor Arnold Kegel, che l’ha ideata.
C’è anche una variante
Un altro modo per effettuare gli esercizi di Kegel sfrutta i cosiddetti coni vaginali. Sono tutti uguali ma il peso è differente. L’obiettivo consiste nel trattenere per 4-5 secondi i coni in vagina, iniziando da quello più leggero fino ad arrivare gradualmente al più pesante. Si cambia cono quando l’esercizio riesce per due volte di fila. Proseguire con questa tecnica per due settimane. I coni si possono acquistare in farmacia, o nei negozi di articoli sanitari.
Se il disturbo persiste
Se l’incontinenza non si risolve con gli esercizi di Kegel è necessario rivolgersi al proprio ginecologo per valutare se continuare la ginnastica pelvica con l’aiuto di elettrostimolatori o biofeedback che inducono “elettricamente” il gioco contrazione-rilassamento.
Nessun commento:
Posta un commento