Si tratta di un'eventualità rara, ma che è stata confermata da uno studio di ricercatori: il Coronavirus può passare dalla mamma al feto attraverso la placenta. In questi casi si parla di "trasmissione verticale" dell'infezione Sars-CoV-2. La ricerca è stata effettuata da un team di ricercatori bresciani con la collaborazione dell'Unità di Immunologia Oncologica dell'Università di Palermo. I risultati sono stati pubblicati dalla rivista EBioMedicine del gruppo editoriale The Lancet.
Nel dettaglio, gli studiosi hanno esaminato la placenta di 101 donne che hanno dato alla luce un figlio al Civile di Brescia nel periodo compreso tra il 7 febbraio e il 15 maggio 2020. Quindici di loro sono risultate positive al virus, 34 negative e 52 non valutabili per mancanza di appositi criteri o per aver partorito prima della dichiarazione della pandemia. La ricerca ha esaminato la proteina spike del virus Sars-CoV presente nella placenta delle donne, focalizzandosi su quella di una giovane ricoverata alla 37esima settimana di gravidanza per la comparsa di febbre e altri sintomi ricollegabili all'infezione da Covid-19.
La neomamma, risultata poi positiva al virus, ha dato alla luce un maschio con un parto indotto. Anche il neonato, a 24 ore dalla nascita, è risultato positivo al coronavirus, sviluppando una polmonite con difficoltà respiratoria. La buona notizia è che l'evoluzione clinica è poi stata decisamente positiva, con una rapida guarigione sia della madre che del bambino.
Tramite svariate tecniche di indagine, gli studiosi hanno dimostrato la presenza del virus in diverse componenti della placenta, appartenenti sia alla madre (cellule infiammatorie nel sangue materno), che al feto. Nel dettaglio le proteine virali spike e nucleocapside, così come l'Rna virale, sono stati osservati in abbondanza nelle cellule fetali che rivestono il villo coriale e che sono a contatto diretto con il sangue materno. La prova definitiva della cosiddetta "trasmissione verticale" è la presenza di particelle virali in globuli bianchi fetali circolanti all'interno dei capillari. Alla ricerca hanno collaborato anche il reparto di Virologia dell'Istituto Zooprofilattico della Lombardia e dell'Emilia-Romagna, la Clinica Ostetrica e Ginecologica degli Spedali Civili, l'Ifom di Milano e l'Unità di Immunologia Oncologica dell'Università di Palermo.
Nelle scorse ore, un'insegnante incinta brasiliana è morta di Covid-19 dopo aver partecipato a una festa a sorpresa ad Anapolis. I medici sono riusciti a salvare il figlio grazie ad un taglio cesareo. Camila Graciano, di 31 anni, ha contratto il virus durante una “baby shower” organizzata per lei da alcune sue colleghe di lavoro. La professoressa era all'ottavo mese di una gravidanza a rischio. Per questo motivo aveva sin dall'inizio adottato una serie di precauzioni per non mettere a repentaglio la vita sua e del piccolo che portava in grembo. Durante tutta la gravidanza aveva evitato quanto più possibile rapporti interpersonali proprio per paura di contrarre il virus che poteva essere letale al feto. Poi una festa organizzata per lei dalle sue colleghe. Un'occasione di divertimento che però le è risultata essere letale. Tra gli invitati, infatti, c'era anche una persona infetta. Camila, così come gli altri partecipanti, sono entrati in contatto con lei contraendo il virus.
Fonte : https://www.palermotoday.it/cronaca/coronavirus-mamma-incinta-bambino.html
Nel dettaglio, gli studiosi hanno esaminato la placenta di 101 donne che hanno dato alla luce un figlio al Civile di Brescia nel periodo compreso tra il 7 febbraio e il 15 maggio 2020. Quindici di loro sono risultate positive al virus, 34 negative e 52 non valutabili per mancanza di appositi criteri o per aver partorito prima della dichiarazione della pandemia. La ricerca ha esaminato la proteina spike del virus Sars-CoV presente nella placenta delle donne, focalizzandosi su quella di una giovane ricoverata alla 37esima settimana di gravidanza per la comparsa di febbre e altri sintomi ricollegabili all'infezione da Covid-19.
La neomamma, risultata poi positiva al virus, ha dato alla luce un maschio con un parto indotto. Anche il neonato, a 24 ore dalla nascita, è risultato positivo al coronavirus, sviluppando una polmonite con difficoltà respiratoria. La buona notizia è che l'evoluzione clinica è poi stata decisamente positiva, con una rapida guarigione sia della madre che del bambino.
Tramite svariate tecniche di indagine, gli studiosi hanno dimostrato la presenza del virus in diverse componenti della placenta, appartenenti sia alla madre (cellule infiammatorie nel sangue materno), che al feto. Nel dettaglio le proteine virali spike e nucleocapside, così come l'Rna virale, sono stati osservati in abbondanza nelle cellule fetali che rivestono il villo coriale e che sono a contatto diretto con il sangue materno. La prova definitiva della cosiddetta "trasmissione verticale" è la presenza di particelle virali in globuli bianchi fetali circolanti all'interno dei capillari. Alla ricerca hanno collaborato anche il reparto di Virologia dell'Istituto Zooprofilattico della Lombardia e dell'Emilia-Romagna, la Clinica Ostetrica e Ginecologica degli Spedali Civili, l'Ifom di Milano e l'Unità di Immunologia Oncologica dell'Università di Palermo.
Nelle scorse ore, un'insegnante incinta brasiliana è morta di Covid-19 dopo aver partecipato a una festa a sorpresa ad Anapolis. I medici sono riusciti a salvare il figlio grazie ad un taglio cesareo. Camila Graciano, di 31 anni, ha contratto il virus durante una “baby shower” organizzata per lei da alcune sue colleghe di lavoro. La professoressa era all'ottavo mese di una gravidanza a rischio. Per questo motivo aveva sin dall'inizio adottato una serie di precauzioni per non mettere a repentaglio la vita sua e del piccolo che portava in grembo. Durante tutta la gravidanza aveva evitato quanto più possibile rapporti interpersonali proprio per paura di contrarre il virus che poteva essere letale al feto. Poi una festa organizzata per lei dalle sue colleghe. Un'occasione di divertimento che però le è risultata essere letale. Tra gli invitati, infatti, c'era anche una persona infetta. Camila, così come gli altri partecipanti, sono entrati in contatto con lei contraendo il virus.
Fonte : https://www.palermotoday.it/cronaca/coronavirus-mamma-incinta-bambino.html
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