martedì 6 agosto 2019

Ictus in gravidanza: raro, ma i casi sono in aumento

       Nei nove mesi aumenta il rischio di ictus cerebrale. Sembrerebbe, infatti, che i cambiamenti in atto possano rendere la donna più predisposta al’ ictus in gravidanza, che nel caso specifico si manifesta in forme piuttosto severe.

Raro, ma grave
Ictus in gravidanza: raro, ma i casi sono in aumento       In base ai dati dell’American Heart Association, l’incidenza dell’ictus ischemico e quello emorragico è di “solo” 26 casi su 100.000, ma ciò che preoccupa gli esperti è il rilevante aumento di ictus in gravidanza che si è registrato negli ultimi 10 anni, con un incremento di ben il 54%. Un gruppo di ricercatori dell’Azienda Ospedaliera di Perugia/Università di Perugia ha studiato la letteratura e concluso che il rischio assoluto di emorragia intracranica associato alla gravidanza è stimato in 12.2 su 100.000, ma collegato ad alto rischio di morte o invalidità permanente sia per la madre sia per il feto.

Il terzo mese è il più a rischio
       Il 90% delle emorragie cerebrali occorrono nel periodo gestazionale, con più del 50% nel terzo trimestre, mentre l’8% avvengono durante il puerperio e il 2% durante il travaglio: ciò perché durante la gravidanza la gittata cardiaca, cioè il volume di sangue espulso dal cuore durante un minuto, può aumentare anche del 60% dall’inizio del terzo trimestre fino al parto.

Attenzione a pressione alta e gestosi
       La maggior parte degli ictus gravidanza è associato a ipertensione, gestosi o eclampsia: con queste ultime due sindromi il rischio aumenta del 24,7% e persiste per i 12 mesi successivi al parto. Donne fumatrici e di età materna avanzata (sopra i 35 anni), se portatrici di ulteriori fattori di rischio quali ipertensione, malattia vascolare e coagulopatie, sono più a rischio. Questi episodi si verificano generalmente nelle donne che presentano specifici fattori di rischio che possono essere accentuati dalla gravidanza, ma è anche vero che esistono problemi specifici legati alla gestazione che possono aumentare il rischio come la preeclampsia, spesso asintomatica, che si verifica nel 2-8% delle gravidanze, e l’eclampsia.

Fondamentale la prevenzione
        La gestione dell ‘ictus in gravidanza è difficile, perché se da un lato è fondamentale l’intervento farmacologico, dall’altro bisogna tenere presente l’eventuale tossicità dei farmaci sul feto. È importante che ciascuna donna futura mamma conosca i fattori di rischio. È necessario tenere sotto controllo il peso, smettere di fumare, svolgere attività fisica e seguire una sana alimentazione. Per i problemi collegati a fattori non modificabili (come l’età, la storia familiare, la presenza di patologie note), è bene rivolgersi allo specialista.

Fonte https://www.bimbisaniebelli.it/gravidanza/ictus-in-gravidanza-raro-ma-i-casi-sono-in-aumento-45184

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