Secondo quanto riporta il 'Telegraph' online, anche uno scienziato americano avrebbe affermato di aver preso parte al lavoro in Cina: questo tipo di editing genetico è vietato negli Stati Uniti, perché i cambiamenti introdotti nel Dna possono passare alle generazioni future e rischia di danneggiare altri geni. Ed è il motivo per cui alcuni studiosi ritengono sia una procedura da non tentare.
Ma il ricercatore He Jiankui, che ha studiato a Stanford, prima di tornare in patria e aprire a Shenzhen due compagnie di genetica e lavorare all'università della regione meridionale cinese, è andato contro ogni pregiudizio e ha dichiarato di essere intervenuto sugli embrioni di 7 coppie che si erano sottoposte a trattamenti di fertilità, delle quali finora una ha ottenuto la gravidanza dando alla luce le due bambine. Il suo obiettivo non era quello di curare o prevenire una malattia ereditaria, ma di provare a conferire un tratto che poche persone hanno naturalmente: la capacità di 'resistere' alle possibili infezioni da Hiv, il virus dell'Aids. Non c'è però alcuna conferma indipendente della sua ricerca, che non è stata pubblicata su una rivista né quindi esaminata da altri esperti.
"Due bimbe cinesi, che chiameremo Lulu e Nana per proteggere la loro privacy - dice He Jiankui - sono nate sane poche settimane fa. La loro madre Grace ha iniziato la gravidanza con la fecondazione in vitro, con una differenza: subito dopo la fertilizzazione artificiale", è stata utilizzata la tecnologia 'taglia e cuci' Crispr/Cas9 per proteggere le piccole da una futura infezione da Hiv. "L'intervento - prosegue lo studioso - riproduce una variazione genetica naturale condivisa da oltre 100 milioni di persone di origine prevalentemente europea, che conferisce una forte resistenza all'infezione da Hiv-1 e alla progressione della malattia".
"Crispr/Cas9 - aggiunge - è stato studiato nelle cellule umane ma non era ancora stata tentata la chirurgia genica in embrioni destinati alla gravidanza. La sicurezza rimane una preoccupazione chiave - assicura - in particolare per quanto riguarda possibili modifiche involontarie al genoma. Per valutarle, i genomi delle bambine sono stati sottoposti a screening mirati, prima dell'impianto embrionale, durante la gravidanza e dopo la nascita. I dati hanno indicato che non è stata apportata alcuna modifica al di fuori del bersaglio a cui miravamo, né sono avvenute delezioni. Ulteriori valutazioni per confermare questi risultati saranno condotte il prossimo anno e presto pubblicheremo i nostri dati".
Fonte https://www.liberoquotidiano.it/news/esteri/13404140/nati-in-cina-i-primi-esseri-umani-con-dna-modificato.html
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