sabato 24 agosto 2019

VULVODINIA: EFFETTI DEI JEANS STRETTI E DEPILAZIONE PUBICA

       La vulvodinia, che colpisce fino al 16% della popolazione femminile durante l’esistenza, è un disturbo dell’apparato genitale che si manifesta con bruciore, arrossamento, irritazione e gonfiore della vulva , spesso con matrice psico-somatica.


Sintomi della vulvodinia
jeans strettiPur trattandosi di un disturbo di natura multifattoriale, la vulvodinia presenta alcuni sintomi abbastanza tipici, che sono:
– manifestazioni di tipo eritematoso sulla vulva;
– ipersensibilità cutanea;
– possibile dolore durante il coito (dispareunia);
– dolore da contatto cutaneo;
– secchezza epiteliale;
– disepitelizzazione.

       La sintomatologia è caratterizzata da una notevole ciclicità, con fasi di apparente benessere alternate a periodi di recrudescenza.
Tale andamento è assolutamente imprevedibile e questo fatto rende molto difficoltosa qualsiasi prognosi.

Cause della vulvodinia
       Per la complessità dei numerosi agenti eziologici che concorrono all’insorgenza del disturbo, è necessario distinguere tra fattori predisponenti e vere e proprie cause conclamate.
       Tra queste, la principale è ricollegabile ad un’infezione batterica che tende a cronicizzarsi, provocando le frequenti recidive della malattia.
       Secondo alcune ricerche, il disturbo potrebbe anche essere collegato all’impiego di jeans (o pantaloni in genere) troppo stretti che, in seguito al contatto forzato del cavallo sulla vulva, contribuiscono a peggiorare i fenomeni infiammatori di natura batterica.


       Seguendo i risultati di una ricerca scientifica effettuata presso i laboratori della University of Minnesota, Minneapolis, oltre alla cattiva abitudine di indossare indumenti troppo stretti, un’altra probabile causa di vulvodinia può essere riconducibile alla depilazione pubica a livello del Mons Pubis.
       Anche l’uso di detergenti inadatti all’igiene delle parti intime si è rivelato un probabile fattore eziologico del disturbo.
       Le percentuali epidemiologiche relative alla vulvodinia su soggetti femminili che seguono le abitudini sopra descritte sono decisamente elevate; infatti donne che indossano jeans attillati almeno quattro volte alla settimana presentano il doppio delle probabilità di sviluppare il disturbo.

        Per quanto riguarda la rimozione dei peli pubici, chi ha deciso di depilarsi sviluppa il 74% di probabilità in più rispetto a chi non ha effettuato tale pratica.
       Si tratta di valori decisamente allarmanti che hanno portato alla conclusione di limitare al massimo le pratiche depilatorie a livello del mons pubis, così come l’impiego di indumenti attillati che sfregano nella medesima zona.
       I dati finora rilevati si riferiscono comunque ad una campionatura piuttosto limitata, che deve essere ampliata per analizzare un numero maggiore di donne, confrontandole con altre non soggette a queste abitudini.

       Lo scopo del recente studio, pubblicato sul Journal of Lower Genital Tract Disease, è quello di acquisire qualche certezza riguardo a una patologia poco conosciuta e difficilmente diagnosticabile, ma che provoca notevoli disagi nelle pazienti che ne sono affette.

Fonte
Exploring Hygienic Behaviors and Vulvodynia.

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