La gravidanza è un periodo molto particolare nella vita di ogni donna e per nove mesi la madre non è responsabile solo della sua salute ma anche di quella del piccolo che porta in grembo.
Uno stile di vita sano parrebbe essere sempre la scelta migliore, ma non sempre è quello che si verifica.
Sono stati fatti alcuni studi sul consumo della cannabis e si è scoperto che questa sostanza provoca delle anomalie nello sviluppo cerebrale del feto.
Lo studio preso in considerazione è stato condotto dallo University Medical Center di Amsterdam.
Gli esami effettuati hanno mostrato che i figli di madri consumatrici di cannabis erano provvisti di una corteccia prefrontale più spessa.
Quest’area del cervello risulta coinvolta nella cognizione complessa, nella memoria di lavoro e nei processi di tipo decisionale. Gli autori dello studio spiegano che tali ricerche sono importanti perché dimostrano che la cannabis, pur essendo una droga leggera, può avere degli effetti significativi sullo sviluppo del cervello del proprio figlio.
Vale quindi la pena rischiare?
Gli studiosi olandesi si sono preoccupati di sottoporre ad un esame come la risonanza magnetica il cervello di 54 bambini dai sei agli otto anni che erano stati sottoposti agli effetti del fumo dell’erba ancora prima di venire al mondo.
I risultati sono poi stati messi a confronto con quelli di quasi cento bambini che durante il periodo della gestazione erano stati esposti solo al tabacco e con i risultati di più di cento bambini appartenenti al gruppo di controllo.
Si è scoperto che coloro che sono stati esposti nel periodo della gravidanza sia a cannabis che tabacco hanno una corteccia cerebrale dotata di maggior spessore.
Esiste quindi una diretta relazione tra il consumo della droga leggera nei nove mesi della gestazione e le problematiche a livello biologico nel piccolo.
Dopo il parto il bambino accusa frequentemente tremori e una scarsa tolleranza agli stimoli visivi.
Ma sarà nel corso dell’infanzia prima, e dell’adolescenza poi, a mostrare i disturbi più significativi.
Si potrebbero infatti verificare dei veri e propri ritardi nello sviluppo del linguaggio oltre che disturbi per quanto riguardano il sonno e le capacità di memoria e attenzione.
Fonte
Prenatal Cannabis and Tobacco Exposure in Relation to Brain Morphology: A Prospective Neuroimaging Study in Young Children
Uno stile di vita sano parrebbe essere sempre la scelta migliore, ma non sempre è quello che si verifica.
Sono stati fatti alcuni studi sul consumo della cannabis e si è scoperto che questa sostanza provoca delle anomalie nello sviluppo cerebrale del feto.
Lo studio preso in considerazione è stato condotto dallo University Medical Center di Amsterdam.
Gli esami effettuati hanno mostrato che i figli di madri consumatrici di cannabis erano provvisti di una corteccia prefrontale più spessa.
Quest’area del cervello risulta coinvolta nella cognizione complessa, nella memoria di lavoro e nei processi di tipo decisionale. Gli autori dello studio spiegano che tali ricerche sono importanti perché dimostrano che la cannabis, pur essendo una droga leggera, può avere degli effetti significativi sullo sviluppo del cervello del proprio figlio.
Vale quindi la pena rischiare?
Gli studiosi olandesi si sono preoccupati di sottoporre ad un esame come la risonanza magnetica il cervello di 54 bambini dai sei agli otto anni che erano stati sottoposti agli effetti del fumo dell’erba ancora prima di venire al mondo.
I risultati sono poi stati messi a confronto con quelli di quasi cento bambini che durante il periodo della gestazione erano stati esposti solo al tabacco e con i risultati di più di cento bambini appartenenti al gruppo di controllo.
Si è scoperto che coloro che sono stati esposti nel periodo della gravidanza sia a cannabis che tabacco hanno una corteccia cerebrale dotata di maggior spessore.
Esiste quindi una diretta relazione tra il consumo della droga leggera nei nove mesi della gestazione e le problematiche a livello biologico nel piccolo.
Dopo il parto il bambino accusa frequentemente tremori e una scarsa tolleranza agli stimoli visivi.
Ma sarà nel corso dell’infanzia prima, e dell’adolescenza poi, a mostrare i disturbi più significativi.
Si potrebbero infatti verificare dei veri e propri ritardi nello sviluppo del linguaggio oltre che disturbi per quanto riguardano il sonno e le capacità di memoria e attenzione.
Fonte
Prenatal Cannabis and Tobacco Exposure in Relation to Brain Morphology: A Prospective Neuroimaging Study in Young Children
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