venerdì 16 agosto 2019

FUNICOLOCENTESI O CORDOCENTESI

funicolocentesi      La Funicolocentesi o cordocentesi consiste nel prelievo di sangue fetale dal cordone ombelicale. Si pratica per la diagnosi di alcune malattie ereditarie o per verificare lo stato di salute del feto nel caso in cui la gestante abbia contratto alcune gravi malattie infettive durante la gravidanza.

Le indicazioni ad effettuare questo esame sono principalmente:

• Determinazione rapida del cariotipo fetale
• Studio del DNA fetale
• Ricerca di agenti infettivi virali o protozoari
• Terapie mediche fetali
• Studio di parametri ematologici del feto

L’operazione viene effettuata sotto costante monitoraggio ecografico.
     Il prelievo di sangue fetale si esegue per via transaddominale. Il periodo ottimale per eseguire la cordocentesi è dopo la 18a settimana di gestazione. Prima della sua esecuzione si effettua un esame ecografico per valutare la posizione del feto, rilevarne la biometria, localizzare la placenta e l’inserzione del cordone allo scopo di scegliere il punto più idoneo per l’introduzione dell’ago.
     Si esegue quindi una accurata disinfezione della cute addominale; si prepara e si delimita con teli sterili il campo di intervento; si protegge la sonda ecografica con bag sterile; si impiega gel anch’esso sterile.
     Il quantitativo di sangue fetale da prelevare non deve superare i 3-4 ml; volumi superiori possono indurre bradicardia fetale anche grave. La vena ombelicale nei pressi della inserzione placentare rappresenta la sede di elezione per effettuare il prelievo di sangue fetale; ma se l’inserzione del cordone in placenta non è raggiungibile si può effettuare il prelievo da un’ansa libera del cordone.
Dopo l’estrazione dell’ago è necessario valutare l’eventuale presenza di immediato sanguinamento dalla sede del prelievo, la formazione di eventuale ematoma del cordone (che può comprimere i vasi del funicolo tanto da compromettere la sopravvivenza del feto), l’instaurarsi di bradicardia fetale.

     La funicolocentesi viene eseguita ambulatoriamente in centri specializzati e non necessita di anestesia.


     L’esame non è esente da rischi, infatto entro due settimane dall’esecuzione della procedura, la percentuale di aborto si aggira intorno al 2%. Tale rischio aumenta in presenza di anomalie cromosomiche o strutturali, di ritardo di crescita, di oligoidramnios, di idrope fetale.
Tra le complicanze vi sono:
• Il sanguinamento copioso (emorragia) dalla sede di puntura del cordone ombelicale
• La conseguente bradicardia fetale
• L’ematoma del cordone
• Perdita fetale
• Rottura prematura delle membrane
• Complicanze settiche
• Parto prematuro

     Eseguendo il prelievo con ago singolo a livello dell’inserzione placentare della vena ombelicale, la metodica giunge a buon fine nel 97% dei casi al primo tentativo; ad analoghi risultati si perviene mediante prelievi dalle anse libere del cordone. La tecnica con doppio ago sembra offrire minori probabilità di successo al primo tentativo (85%). Gli errori diagnostici sono rari.

Nessun commento:

Posta un commento