Mentre si sa con certezza che il calcio è importante per la salute delle ossa e per alcune funzioni corporee come le contrazioni muscolari e la coagulazione del sangue, prima di questo studio non era mai stato ipotizzato un legame tra il latte è la fertilità.
Lo studio si basa su numeri importanti: 30 anni di raccolta dati su 120 000 donne che sono state reclutate nel progetto quando avevano tra i 25 e i 49 anni. I risultati ottenuti dimostrerebbero che che le donne con la più alta assunzione di calcio nelle loro diete avrebbero il 13% in meno di probabilità di andare incontro alla menopausa prima dei 45 anni rispetto alle donne che ne assumono meno.
La stessa ricerca condotta dall’ University of Massachusetts Amherst School of Public Health and Health Sciences e dall’ Harvard University ha anche scoperto che alti livelli di vitamina D nella dieta hanno ridotto la possibilità di una menopausa precoce del 17 per cento.
Il latte è la migliore fonte di calcio, ma questo principio nutritivo è abbondante anche nelle verdure come il cavolo e il broccolo e nei pesci grassi come le sardine. Le fonti dietetiche di vitamina D comprendono pesci grassi quali tonno, sgombro e salmone, formaggi e tuorli d’uovo. Ovviamente è importante anche l’esposizione al sole.
La menopausa precoce colpisce circa il 10 per cento delle donne ed è associata ad un più elevato rischio di malattie cardiovascolari, osteoporosi e problemi cognitivi precoci.
Le donne nello studio con l’assunzione più elevata di calcio e di vitamina D bevevano ogni giorno circa mezzo litro di latte arricchito di principi nutritivi.
I ricercatori si sono chiesti: l’assunzione elevata di vitamina D e di calcio dagli alimenti può essere vista come un indice di una migliore alimentazione e salute generale, cosa che potrebbe influire sulla fertilità?
Per rispondere a questa domanda hanno preso in considerazione altri fattori, come l’assunzione di proteine vegetali, di alcol, l’indice di massa corporea e il fumo.
Il numero considerevole di dati a disposizione ha consentito agli autori dello studio di considerare una varietà di potenziali cause che potevano spiegare i risultati ottenuti, tuttavia, l’analisi degli altri fattori non ha dimostrato differenze statistiche rilevanti, cosa che invece è accaduta per il calcio e la vitamina D.
Le carenze di calcio e vitamina D sono state precedentemente correlate anche alla sindrome dell’ovaio policistico, all’endometriosi e alla sindrome premestruale.
Quindi l’aumento nell’assunzione di questi principi nutritivi potrebbe in generale aumentare la fertilità anche in presenza di queste problematiche.
La ricerca è stata pubblicata nell’American Journal of Clinical Nutrition.
Fonte Alexandra C Purdue-Smithe, Brian W Whitcomb, Kathleen L Szegda, Maegan E Boutot, JoAnn E Manson, Susan E Hankinson, Bernard A Rosner, Lisa M Troy, Karin B Michels, and Elizabeth R Bertone-Johnson
Lo studio si basa su numeri importanti: 30 anni di raccolta dati su 120 000 donne che sono state reclutate nel progetto quando avevano tra i 25 e i 49 anni. I risultati ottenuti dimostrerebbero che che le donne con la più alta assunzione di calcio nelle loro diete avrebbero il 13% in meno di probabilità di andare incontro alla menopausa prima dei 45 anni rispetto alle donne che ne assumono meno.
La stessa ricerca condotta dall’ University of Massachusetts Amherst School of Public Health and Health Sciences e dall’ Harvard University ha anche scoperto che alti livelli di vitamina D nella dieta hanno ridotto la possibilità di una menopausa precoce del 17 per cento.
Il latte è la migliore fonte di calcio, ma questo principio nutritivo è abbondante anche nelle verdure come il cavolo e il broccolo e nei pesci grassi come le sardine. Le fonti dietetiche di vitamina D comprendono pesci grassi quali tonno, sgombro e salmone, formaggi e tuorli d’uovo. Ovviamente è importante anche l’esposizione al sole.
La menopausa precoce colpisce circa il 10 per cento delle donne ed è associata ad un più elevato rischio di malattie cardiovascolari, osteoporosi e problemi cognitivi precoci.
Le donne nello studio con l’assunzione più elevata di calcio e di vitamina D bevevano ogni giorno circa mezzo litro di latte arricchito di principi nutritivi.
I ricercatori si sono chiesti: l’assunzione elevata di vitamina D e di calcio dagli alimenti può essere vista come un indice di una migliore alimentazione e salute generale, cosa che potrebbe influire sulla fertilità?
Per rispondere a questa domanda hanno preso in considerazione altri fattori, come l’assunzione di proteine vegetali, di alcol, l’indice di massa corporea e il fumo.
Il numero considerevole di dati a disposizione ha consentito agli autori dello studio di considerare una varietà di potenziali cause che potevano spiegare i risultati ottenuti, tuttavia, l’analisi degli altri fattori non ha dimostrato differenze statistiche rilevanti, cosa che invece è accaduta per il calcio e la vitamina D.
Le carenze di calcio e vitamina D sono state precedentemente correlate anche alla sindrome dell’ovaio policistico, all’endometriosi e alla sindrome premestruale.
Quindi l’aumento nell’assunzione di questi principi nutritivi potrebbe in generale aumentare la fertilità anche in presenza di queste problematiche.
La ricerca è stata pubblicata nell’American Journal of Clinical Nutrition.
Fonte Alexandra C Purdue-Smithe, Brian W Whitcomb, Kathleen L Szegda, Maegan E Boutot, JoAnn E Manson, Susan E Hankinson, Bernard A Rosner, Lisa M Troy, Karin B Michels, and Elizabeth R Bertone-Johnson
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