La fertilità? La si può "coltivare". Perché sì, ci sono stili di vita che favoriscono decisamente la possibilità - per le donne ma anche per gli uomini - di arrivare presto ad avere un bambino. Vediamo i 13 comportamenti da seguire quando si desidera un figlio.
1. Occhio all'alimentazione
Uno stile di vita amico della fertilità comincia necessariamente a tavola. E l’alimentazione migliore, anche quando si parla di fertilità, è la nostra buona dieta mediterranea, con tanta verdura e frutta (anche secca, come mandorle e noci), cereali integrali, legumi, olio extravergine di oliva e pochi grassi saturi, come burro e strutto.
La dieta mediterranea è ricca di sostanze antiossidanti che, riducendo i radicali liberi, contribuiscono al generale benessere dell'organismo. Non solo: preservano la salute delle ovaie e il funzionamento degli ovociti e proteggono le membrane cellulari dello sperma.
Ma i vantaggi della dieta mediterranea non sono solo per chi cerca un bimbo "naturalmente": varie indagini condotte dal gruppo di ricerca di Régine Steegers Theunissen, dell'Erasmus Medical Centre di Rotterdam hanno mostrato che una stretta aderenza alla dieta mediterranea aiuta ad arrivare a una gravidanza anche nelle coppie che si sottopongono a tecniche di fecondazione assistita.
2. Attenzione alla bilancia: meglio evitare sovrappeso e obesità
L'eccesso di peso è nemico della fertilità sia nelle donne sia negli uomini, perché compromette la produzione di ovociti e di spermatozoi. In particolare, nelle donne l’obesità può provocare alterazioni ormonali che possono portare a cicli anovulatori (cioè senza ovulazione). Inoltre, le donne obese soffrono spesso anche della sindrome dell’ovaio policistico, una patologia metabolica che crea difficoltà di concepimento.
Tra l'altro, va ricordato che, anche quando si arriva alla gravidanza, l'obesità è un fattore di rischio per complicazioni materne e fetali durante i nove mesi d'attesa.
Negli uomini il discorso è più complesso, ma di certo un eccesso di tessuto adiposo, cioè grasso, determina una produzione maggiore di estrogeni, che riduce la produzione di spermatozoi.
"E parlando di peso, torna di nuovo utile il discorso sulla dieta mediterranea, perché questo tipo di alimentazione aiuta a mantenersi in linea" aggiunge Angela Spadafranca, nutrizionista dell'ICANS, Centro internazionale per lo studio della composizione corporea dell'Università di Milano.
3. Attenzione anche al sottopeso
Anche essere troppo magri, però, non aiuta nella ricerca di un bebè. Nelle donne, un peso notevolmente al di sotto della norma, con una quantità di tessuto adiposo inferiore al 10% rispetto al proprio peso ideale, compromette la produzione di ormoni, facendo saltare l’ovulazione. Non per niente uno dei primi segnali che si è scese sotto il ‘livello di guardia’ è proprio la mancanza di mestruazioni - una condizione che si verifica tipicamente in caso di anoressia - come se l’organismo comunicasse che non ha scorte di grasso sufficienti per dare inizio ad una gravidanza.
Ma lo scarso peso può influire anche sulla fertilità maschile? “Sicuramente sì, anche se non conosciamo bene i meccanismi che intervengono in tal caso” risponde la ginecologa Valeria Savasi, responsabile del centro di riproduzione assistita dell’ospedale Luigi Sacco di Milano.
4. Niente fumo
Vietato fumare: non solo in gravidanza, per i rischi di effetti negativi sul feto, ma anche prima. Il fumo, infatti, è uno dei principali nemici della fertilità, sia maschile che femminile.
"È un dato di fatto che le donne che fumano hanno un rischio di infertilità del 60% più alto rispetto alle donne che non fumano” osserva Savasi. “Il fumo riduce la motilità delle cellule cigliate delle tube di Falloppio - che hanno il compito di favorire la risalita degli spermatozoi verso la zona terminale delle tube stesse, dove avviene in concepimento - aumenta i radicali liberi, provoca una produzione inadeguata di ormoni che interferisce con l’ovulazione e può anticipare la menopausa di un periodo fino a 4 anni".
Anche nell'uomo il fumo non è innocuo: "Riduce la spermatogenesi e fa diminuire la concentrazione di spermatozoi nello sperma" spiega la ginecologa.
È ovvio che il danno è maggiore quante più sigarette si fumano al giorno, ma la decisione più sensata e responsabile è quella di smettere del tutto di fumare quando si progetta di avere un bambino.
5. Poco alcol
L’alcol danneggia gli organi riproduttivi, perché interferisce con la produzione di gonadotropine, ormoni che hanno un ruolo fondamentale nel preservare la salute di ovaie e testicoli. Anche in tal caso, il danno dipende da cosa e quanto si beve ed è aggravato se, oltre a consumare bevande alcoliche, si fuma.
Le ultime indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità su alcool e fertilità raccomandano agli uomini di non bere più di 3 bicchieri al giorno di vino (pari a 40 grammi di alcol) e alle donne non più di 1 bicchiere e mezzo (20 grammi).
In particolare, è considerato grave soprattutto bere durante l'adolescenza, perché lo squilibrio ormonale provocato dall'alcol può portare a ritardi nella maturazione sessuale e riproduttiva. E anche "bevute occasionali", se ripetute, non sono innocue come spesso si pensa.
Una volta instaurata la gravidanza, invece, la raccomandazione per le donne è di eliminare del tutto il consumo di alcol poiché non c’è una dose considerata sicura per il benessere fetale.
6. Sì all'attività fisica (ma senza esagerare)
Nelle donne, praticare almeno mezz’ora al giorno di attività fisica aiuta a migliorare la funzionalità ovarica. "È dimostrato che nelle donne che soffrono di ovaio policistico e obesità, l’attività fisica, associata ad una dieta equilibrata, riduce nel 50% dei casi i problemi di infertilità” sottolinea Valeria Savasi. Si tratta di praticare almeno mezz’ora al giorno di attività di tipo aerobico, come camminata veloce, corsa o nuoto, senza voler strafare perché troppa massa muscolare può bloccare l'ovulazione.
“Un eccesso di sport può essere addirittura controproducente" sottolinea la ginecologa. "Chi ha una massa muscolare molto sviluppata e un tessuto adiposo molto ridotto - come le grandi atlete e donne molto sportive - può andare incontro ad alterazioni ormonali che provocano il blocco dell'ovulazione".
E a proposito di sport, un paio di consigli anche per gli uomini: i ciclisti incalliti devono considerare che stare in sella spesso per tante ore di seguito potrebbe ridurre la funzionalità della prostata e la spermatogenesi. E niente steroidi anabolizzanti, ormoni che vengono spesso utilizzato, specialmente tra chi frequenta le palestre, per aumentare la massa muscolare: hanno diversi effetti collaterali importanti, tra i quali una riduzione dell'attività delle ghiandole sessuali.
7. Sì a una giusta esposizione al sole
Stare al sole, con le giuste protezioni, facilita l'assimilazione di vitamina D, una sostanza che, in base a recenti studi, è risultata utile alle donne nel regolare l’ovulazione e nei maschi nel regolare i livelli di testosterone. Non è un caso che la maggior parte dei concepimenti avvenga in agosto, quando ci si espone di più al sole (be', certo... si ha anche più tempo!).
8. Prendi la vita con filosofia
Non ci sono ancora dati solidissimi su questo argomento, ma troppo stress sembra proprio far male alla fertilità. “Lo stress fa produrre quantità elevate di sostanze, come il cortisolo e l'adrenalina, che possono causare disturbi dell’ovulazione” dice Valeria Savasi.
Ora, è vero che c’è stress e stress e che non tutte le donne reagiscono allo stesso modo agli stessi stimoli, ma certi eventi stressanti, come un lutto, un trasferimento, un cambio di lavoro o uno stile di vita troppo frenetico possono, in donne con particolare predisposizione, determinare un'alterazione dei livelli di alcuni ormoni, fino a causare un blocco delle mestruazioni.
Il problema è che a volte stress e infertilità diventano un gatto che si morde la coda: il fatto stesso di non riuscire a concepire, infatti, può essere fonte di grande stress, tant’è che in coppie che cercano un bimbo da tempo, non di rado la gravidanza arriva proprio quando smettono di vivere con assillo l’arrivo delle mestruazioni. Va sottolineato tuttavia che non si può attribuire allo stress la colpa di tutto e se, dopo alcuni mesi di tentativi, il bambino non arriva, conviene affidarsi ad un bravo ginecologo per indagare sulle cause che possono ritardare la cicogna.
9. Attenzione all'ambiente di lavoro
Alcuni lavori possono esporre a sostanze tossiche, che potrebbero compromettere la salute e la funzionalità degli apparati riproduttori maschile e femminile. Per quanto possibile, quando si cerca un bambino bisognerebbe evitare l’esposizione a queste sostanze. In caso di dubbio, prova a parlarne con il tuo medico, per cercare di individuare qualche soluzione percorribile.
10. Attenti al caldo
Questo vale per gli aspiranti papà: gli spermatozoi sono molto sensibili al caldo, ed è proprio per questo che i testicoli sono posti al di fuori del corpo. A volte, però, alcune condizioni di lavoro possono esporre lo scroto (la "borsa" che contiene i testicoli) a temperature apparentemente normali, ma troppo elevate per gli spermatozoi, che ne risultano compromessi. Succede per esempio per lavori che comportano di stare seduti molte ore al giorno, come per tassisti o camionisti, oppure in contatto con alte temperature (cuochi, chi lavora negli altoforni ecc.).
Per fortuna, nella maggior parte dei casi, non si tratta di un danno permanente. Però, se stai pensando di avere un figlio, può essere utile sentire un esperto per valure se l’esposizione al caldo sta creando un problema alla tua fertilità.
11. Fin da giovani, attenzione alle infezioni
Infezioni virali e batteriche possono provocare infiammazioni e alterazioni degli apparati riproduttori maschili e femminili, provocando di conseguenza infertilità. In particolare, le infiammazioni dell'apparato femminile sono proprio una delle cause più diffuse di questa condizione.
Parliamo in particolare di infezioni trasmette attraverso rapporti sessuali come la sifilide, la gonorrea, la Chlamydia, particolarmente insidiosa perché diffusissima e spesso asintomatica. A facilitare il contatto con questi pericolosi microrganismi sono soprattutto i rapporti sessuali promiscui e non protetti. "Per questo - consiglia Savasi - bisognerebbe pensare a proteggere la propria fertilità sin da giovani, usando le dovute precauzioni quando si hanno rapporti sessuali liberi”.
12. Sì a controlli regolari
Sarebbe opportuno che tutte le donne in età fertile effettuassero controlli all’incirca una volta all’anno dal ginecologo, per valutare lo stato di salute del proprio apparato riproduttivo, escludendo la presenza di fibromi o polipi che in alcuni casi possono interferire con il concepimento, e soprattutto per diagnosticare per tempo un’eventuale endometriosi, che spesso non dà sintomi ma che, se sottovalutata, può rendere infertili.
L’ideale sarebbe che anche l’uomo effettuasse dei controlli presso un andrologo. "Un tempo c’era la visita di leva obbligatoria a 18 anni, adesso gli uomini raramente si fanno visitare, a meno che non insorgano disturbi specifici, e si corre il rischio di trascurare patologie come il varicocele che possono interferire con la spermatogenesi fino a causare infertilità” dice la ginecologa.
13. Se possibile non aspettare troppo
Man mano che si va avanti con gli anni, si assiste a un declino lento e fisiologico della fertilità femminile - ma anche maschile - che compromette la possibilità di concepire.
È vero che ci sono tante mamme quarantenni che portano meravigliosamente a termine la loro gravidanza, ma è provato che se a 20-25 anni c’è il 25% di probabilità di restare incinte per ogni ovulazione, tali probabilità scendono al 10% a 40 anni, per poi ridursi a meno del 5% verso i 43 anni. Questo perché con gli anni diminuisce la riserva ovarica, cioè il ‘patrimonio’ di ovuli che ogni donna ha a disposizione, e peggiora anche la qualità degli ovociti e - nei maschi - degli spermatozoi, che potrebbero dare origine più facilmente ad aborti spontanei o malattie cromosomiche.
Fonte Approfondimenti su cosa fare per proteggere la fertilità dell'Istituto superiore di sanità, per donne e uomini.
1. Occhio all'alimentazione
Uno stile di vita amico della fertilità comincia necessariamente a tavola. E l’alimentazione migliore, anche quando si parla di fertilità, è la nostra buona dieta mediterranea, con tanta verdura e frutta (anche secca, come mandorle e noci), cereali integrali, legumi, olio extravergine di oliva e pochi grassi saturi, come burro e strutto.
La dieta mediterranea è ricca di sostanze antiossidanti che, riducendo i radicali liberi, contribuiscono al generale benessere dell'organismo. Non solo: preservano la salute delle ovaie e il funzionamento degli ovociti e proteggono le membrane cellulari dello sperma.
Ma i vantaggi della dieta mediterranea non sono solo per chi cerca un bimbo "naturalmente": varie indagini condotte dal gruppo di ricerca di Régine Steegers Theunissen, dell'Erasmus Medical Centre di Rotterdam hanno mostrato che una stretta aderenza alla dieta mediterranea aiuta ad arrivare a una gravidanza anche nelle coppie che si sottopongono a tecniche di fecondazione assistita.
2. Attenzione alla bilancia: meglio evitare sovrappeso e obesità
L'eccesso di peso è nemico della fertilità sia nelle donne sia negli uomini, perché compromette la produzione di ovociti e di spermatozoi. In particolare, nelle donne l’obesità può provocare alterazioni ormonali che possono portare a cicli anovulatori (cioè senza ovulazione). Inoltre, le donne obese soffrono spesso anche della sindrome dell’ovaio policistico, una patologia metabolica che crea difficoltà di concepimento.
Tra l'altro, va ricordato che, anche quando si arriva alla gravidanza, l'obesità è un fattore di rischio per complicazioni materne e fetali durante i nove mesi d'attesa.
Negli uomini il discorso è più complesso, ma di certo un eccesso di tessuto adiposo, cioè grasso, determina una produzione maggiore di estrogeni, che riduce la produzione di spermatozoi.
"E parlando di peso, torna di nuovo utile il discorso sulla dieta mediterranea, perché questo tipo di alimentazione aiuta a mantenersi in linea" aggiunge Angela Spadafranca, nutrizionista dell'ICANS, Centro internazionale per lo studio della composizione corporea dell'Università di Milano.
3. Attenzione anche al sottopeso
Anche essere troppo magri, però, non aiuta nella ricerca di un bebè. Nelle donne, un peso notevolmente al di sotto della norma, con una quantità di tessuto adiposo inferiore al 10% rispetto al proprio peso ideale, compromette la produzione di ormoni, facendo saltare l’ovulazione. Non per niente uno dei primi segnali che si è scese sotto il ‘livello di guardia’ è proprio la mancanza di mestruazioni - una condizione che si verifica tipicamente in caso di anoressia - come se l’organismo comunicasse che non ha scorte di grasso sufficienti per dare inizio ad una gravidanza.
Ma lo scarso peso può influire anche sulla fertilità maschile? “Sicuramente sì, anche se non conosciamo bene i meccanismi che intervengono in tal caso” risponde la ginecologa Valeria Savasi, responsabile del centro di riproduzione assistita dell’ospedale Luigi Sacco di Milano.
4. Niente fumo
Vietato fumare: non solo in gravidanza, per i rischi di effetti negativi sul feto, ma anche prima. Il fumo, infatti, è uno dei principali nemici della fertilità, sia maschile che femminile.
"È un dato di fatto che le donne che fumano hanno un rischio di infertilità del 60% più alto rispetto alle donne che non fumano” osserva Savasi. “Il fumo riduce la motilità delle cellule cigliate delle tube di Falloppio - che hanno il compito di favorire la risalita degli spermatozoi verso la zona terminale delle tube stesse, dove avviene in concepimento - aumenta i radicali liberi, provoca una produzione inadeguata di ormoni che interferisce con l’ovulazione e può anticipare la menopausa di un periodo fino a 4 anni".
Anche nell'uomo il fumo non è innocuo: "Riduce la spermatogenesi e fa diminuire la concentrazione di spermatozoi nello sperma" spiega la ginecologa.
È ovvio che il danno è maggiore quante più sigarette si fumano al giorno, ma la decisione più sensata e responsabile è quella di smettere del tutto di fumare quando si progetta di avere un bambino.
5. Poco alcol
L’alcol danneggia gli organi riproduttivi, perché interferisce con la produzione di gonadotropine, ormoni che hanno un ruolo fondamentale nel preservare la salute di ovaie e testicoli. Anche in tal caso, il danno dipende da cosa e quanto si beve ed è aggravato se, oltre a consumare bevande alcoliche, si fuma.
Le ultime indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità su alcool e fertilità raccomandano agli uomini di non bere più di 3 bicchieri al giorno di vino (pari a 40 grammi di alcol) e alle donne non più di 1 bicchiere e mezzo (20 grammi).
In particolare, è considerato grave soprattutto bere durante l'adolescenza, perché lo squilibrio ormonale provocato dall'alcol può portare a ritardi nella maturazione sessuale e riproduttiva. E anche "bevute occasionali", se ripetute, non sono innocue come spesso si pensa.
Una volta instaurata la gravidanza, invece, la raccomandazione per le donne è di eliminare del tutto il consumo di alcol poiché non c’è una dose considerata sicura per il benessere fetale.
6. Sì all'attività fisica (ma senza esagerare)
Nelle donne, praticare almeno mezz’ora al giorno di attività fisica aiuta a migliorare la funzionalità ovarica. "È dimostrato che nelle donne che soffrono di ovaio policistico e obesità, l’attività fisica, associata ad una dieta equilibrata, riduce nel 50% dei casi i problemi di infertilità” sottolinea Valeria Savasi. Si tratta di praticare almeno mezz’ora al giorno di attività di tipo aerobico, come camminata veloce, corsa o nuoto, senza voler strafare perché troppa massa muscolare può bloccare l'ovulazione.
“Un eccesso di sport può essere addirittura controproducente" sottolinea la ginecologa. "Chi ha una massa muscolare molto sviluppata e un tessuto adiposo molto ridotto - come le grandi atlete e donne molto sportive - può andare incontro ad alterazioni ormonali che provocano il blocco dell'ovulazione".
E a proposito di sport, un paio di consigli anche per gli uomini: i ciclisti incalliti devono considerare che stare in sella spesso per tante ore di seguito potrebbe ridurre la funzionalità della prostata e la spermatogenesi. E niente steroidi anabolizzanti, ormoni che vengono spesso utilizzato, specialmente tra chi frequenta le palestre, per aumentare la massa muscolare: hanno diversi effetti collaterali importanti, tra i quali una riduzione dell'attività delle ghiandole sessuali.
7. Sì a una giusta esposizione al sole
Stare al sole, con le giuste protezioni, facilita l'assimilazione di vitamina D, una sostanza che, in base a recenti studi, è risultata utile alle donne nel regolare l’ovulazione e nei maschi nel regolare i livelli di testosterone. Non è un caso che la maggior parte dei concepimenti avvenga in agosto, quando ci si espone di più al sole (be', certo... si ha anche più tempo!).
8. Prendi la vita con filosofia
Non ci sono ancora dati solidissimi su questo argomento, ma troppo stress sembra proprio far male alla fertilità. “Lo stress fa produrre quantità elevate di sostanze, come il cortisolo e l'adrenalina, che possono causare disturbi dell’ovulazione” dice Valeria Savasi.
Ora, è vero che c’è stress e stress e che non tutte le donne reagiscono allo stesso modo agli stessi stimoli, ma certi eventi stressanti, come un lutto, un trasferimento, un cambio di lavoro o uno stile di vita troppo frenetico possono, in donne con particolare predisposizione, determinare un'alterazione dei livelli di alcuni ormoni, fino a causare un blocco delle mestruazioni.
Il problema è che a volte stress e infertilità diventano un gatto che si morde la coda: il fatto stesso di non riuscire a concepire, infatti, può essere fonte di grande stress, tant’è che in coppie che cercano un bimbo da tempo, non di rado la gravidanza arriva proprio quando smettono di vivere con assillo l’arrivo delle mestruazioni. Va sottolineato tuttavia che non si può attribuire allo stress la colpa di tutto e se, dopo alcuni mesi di tentativi, il bambino non arriva, conviene affidarsi ad un bravo ginecologo per indagare sulle cause che possono ritardare la cicogna.
9. Attenzione all'ambiente di lavoro
Alcuni lavori possono esporre a sostanze tossiche, che potrebbero compromettere la salute e la funzionalità degli apparati riproduttori maschile e femminile. Per quanto possibile, quando si cerca un bambino bisognerebbe evitare l’esposizione a queste sostanze. In caso di dubbio, prova a parlarne con il tuo medico, per cercare di individuare qualche soluzione percorribile.
10. Attenti al caldo
Questo vale per gli aspiranti papà: gli spermatozoi sono molto sensibili al caldo, ed è proprio per questo che i testicoli sono posti al di fuori del corpo. A volte, però, alcune condizioni di lavoro possono esporre lo scroto (la "borsa" che contiene i testicoli) a temperature apparentemente normali, ma troppo elevate per gli spermatozoi, che ne risultano compromessi. Succede per esempio per lavori che comportano di stare seduti molte ore al giorno, come per tassisti o camionisti, oppure in contatto con alte temperature (cuochi, chi lavora negli altoforni ecc.).
Per fortuna, nella maggior parte dei casi, non si tratta di un danno permanente. Però, se stai pensando di avere un figlio, può essere utile sentire un esperto per valure se l’esposizione al caldo sta creando un problema alla tua fertilità.
11. Fin da giovani, attenzione alle infezioni
Infezioni virali e batteriche possono provocare infiammazioni e alterazioni degli apparati riproduttori maschili e femminili, provocando di conseguenza infertilità. In particolare, le infiammazioni dell'apparato femminile sono proprio una delle cause più diffuse di questa condizione.
Parliamo in particolare di infezioni trasmette attraverso rapporti sessuali come la sifilide, la gonorrea, la Chlamydia, particolarmente insidiosa perché diffusissima e spesso asintomatica. A facilitare il contatto con questi pericolosi microrganismi sono soprattutto i rapporti sessuali promiscui e non protetti. "Per questo - consiglia Savasi - bisognerebbe pensare a proteggere la propria fertilità sin da giovani, usando le dovute precauzioni quando si hanno rapporti sessuali liberi”.
12. Sì a controlli regolari
Sarebbe opportuno che tutte le donne in età fertile effettuassero controlli all’incirca una volta all’anno dal ginecologo, per valutare lo stato di salute del proprio apparato riproduttivo, escludendo la presenza di fibromi o polipi che in alcuni casi possono interferire con il concepimento, e soprattutto per diagnosticare per tempo un’eventuale endometriosi, che spesso non dà sintomi ma che, se sottovalutata, può rendere infertili.
L’ideale sarebbe che anche l’uomo effettuasse dei controlli presso un andrologo. "Un tempo c’era la visita di leva obbligatoria a 18 anni, adesso gli uomini raramente si fanno visitare, a meno che non insorgano disturbi specifici, e si corre il rischio di trascurare patologie come il varicocele che possono interferire con la spermatogenesi fino a causare infertilità” dice la ginecologa.
13. Se possibile non aspettare troppo
Man mano che si va avanti con gli anni, si assiste a un declino lento e fisiologico della fertilità femminile - ma anche maschile - che compromette la possibilità di concepire.
È vero che ci sono tante mamme quarantenni che portano meravigliosamente a termine la loro gravidanza, ma è provato che se a 20-25 anni c’è il 25% di probabilità di restare incinte per ogni ovulazione, tali probabilità scendono al 10% a 40 anni, per poi ridursi a meno del 5% verso i 43 anni. Questo perché con gli anni diminuisce la riserva ovarica, cioè il ‘patrimonio’ di ovuli che ogni donna ha a disposizione, e peggiora anche la qualità degli ovociti e - nei maschi - degli spermatozoi, che potrebbero dare origine più facilmente ad aborti spontanei o malattie cromosomiche.
Fonte Approfondimenti su cosa fare per proteggere la fertilità dell'Istituto superiore di sanità, per donne e uomini.
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