E’ stato condotto quindi uno studio sull’argomento, di modo tale da fornire dati comparati ottenuti dall’osservazione diretta dei comportamenti di neonati prematuri vestiti con un sacco nanna e di quelli vestiti con un pigiamino. Lo studio ha permesso di evidenziare in primis un’effettiva maggiore attività dei neonati vestiti col pigiamino, rispetto a quelli vestiti col sacco nanna, che invece si sono dimostrati più passivi e meno vitali.
Nello specifico, i prematuri con tutine hanno mostrato un numero maggiore di gesti, una tendenza a toccarsi di più e un atteggiamento delle braccia e delle mani più predisposto ad entrare in contatto con l’ambiente circostante e con la propria testa. Di contro, i prematuri alloggiati nel sacco nanna, hanno mostrato braccia distese e mani ferme e chiuse, con movimenti ridotti e nessun contatto col proprio corpo.
La prima causa imputabile a questo diverso tipo d’atteggiamento influenzato dall’abbigliamento è che, per dei neonati prematuri sotto i due chili di peso, sollevare le braccia all’interno del sacco nanna richiedeva troppo sforzo fisico. Ma la necessità che i neonati prematuri si tocchino è legata al fatto che questa gestualità ha un grande impatto positivo sulla riduzione dello stress neonatale. Soprattutto i neonati pretermine necessitano di un maggior contatto fisico col proprio corpo per compensare il distacco dall’accogliente grembo materno e per ridurre lo stress da tardivo contatto con i genitori. Oltre allo stress già normalmente presente nei neonati prematuri, l’impossibilità di movimenti e di auto toccarsi, ha incrementato i livelli stressogeni, creando un impaccio fisico ed un impedimento evidente dei movimenti naturali.
A questo punto è chiaro che il sacco nanna potrebbe non solo creare un disagio temporaneo ma determinare anche, nel lungo termine, l’ipotesi di disagi emozionali e motori legati alle prime esperienze di vita. Il presente studio sta cercando di apportare nuove prove a riguardo, utilizzando un numero di bambini prenatali maggiore, ponendo l’accento su problematiche spesso non considerate importanti che invece possono avere un grosso impatto sulla vita futura dei bambini.
Fonti: http://www.nature.com/srep/2015/150317/srep09177/full/srep09177.html http://www2.cnrs.fr/en/2539.htm
Nello specifico, i prematuri con tutine hanno mostrato un numero maggiore di gesti, una tendenza a toccarsi di più e un atteggiamento delle braccia e delle mani più predisposto ad entrare in contatto con l’ambiente circostante e con la propria testa. Di contro, i prematuri alloggiati nel sacco nanna, hanno mostrato braccia distese e mani ferme e chiuse, con movimenti ridotti e nessun contatto col proprio corpo.
La prima causa imputabile a questo diverso tipo d’atteggiamento influenzato dall’abbigliamento è che, per dei neonati prematuri sotto i due chili di peso, sollevare le braccia all’interno del sacco nanna richiedeva troppo sforzo fisico. Ma la necessità che i neonati prematuri si tocchino è legata al fatto che questa gestualità ha un grande impatto positivo sulla riduzione dello stress neonatale. Soprattutto i neonati pretermine necessitano di un maggior contatto fisico col proprio corpo per compensare il distacco dall’accogliente grembo materno e per ridurre lo stress da tardivo contatto con i genitori. Oltre allo stress già normalmente presente nei neonati prematuri, l’impossibilità di movimenti e di auto toccarsi, ha incrementato i livelli stressogeni, creando un impaccio fisico ed un impedimento evidente dei movimenti naturali.
A questo punto è chiaro che il sacco nanna potrebbe non solo creare un disagio temporaneo ma determinare anche, nel lungo termine, l’ipotesi di disagi emozionali e motori legati alle prime esperienze di vita. Il presente studio sta cercando di apportare nuove prove a riguardo, utilizzando un numero di bambini prenatali maggiore, ponendo l’accento su problematiche spesso non considerate importanti che invece possono avere un grosso impatto sulla vita futura dei bambini.
Fonti: http://www.nature.com/srep/2015/150317/srep09177/full/srep09177.html http://www2.cnrs.fr/en/2539.htm
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