Molti progressi sul tema contraccezione sono stati fatti, ma sproporzioni e differenze permangono su scala globale: lo ricorda l’Organizzazione mondiale della sanità, nella giornata tematica che ricorre il 26 settembre, ilWorld Contraception Day.
Oltre 200 milioni di donne nel mondo, pur volendo evitare una gravidanza, ma non stanno usando un metodo contraccettivo, ma non sempre c’è una scelta a motivare questa attitudine. Barriere permangono nell’accesso ai servizi, anche per motivi a carattere culturale o ideologico in diverse aree del mondo. Un tema che non può essere sottovalutato, a fronte dei pesanti rischi sul piano della salute, anche a causa di nuovi pericoli, come il virusZika.
I contraccettivi sono legati a varie esigenze e riflettono i cambiamenti sociali: secondo una ricerca internazionale, condotta su 4.500 donne di età compresa tra i 21 e 29 anni che utilizzavano la contraccezione orale (500 italiane), citata dalla Società italiana di ginecologia e ostetrica (Sigo), conta molto il fattore “assumi e dimentica” , meglio su se base annuale.
Inoltre, a differenza di quanto si potrebbe pensare, il consiglio del ginecologo resta parecchio quotato, mentre in poche si fidano della rete.
Secondo i dati dello United Nations Trends in Contraceptive Use Worldwide 2015, a livello mondiale nel 2015 il 64% delle donne, sposate o con una relazione stabile, hanno usato un metodo contraccettivo. I valori più bassi sono stati registrati nei paesi in via di sviluppo (40%) e in particolare in Africa (33%).
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