Ebbene, il mega-studio non ha rilevato alcun aumento del rischio di cancro tra le donne sottoposte a procreazione medicalmente assistita, comprese quelle che hanno subìto trattamenti meno intensivi per migliorare la fertilità. Sorprendente, e da approfondire, il dato secondo cui il pericolo di tumore al seno è risultato significativamente più basso tra le donne che hanno seguito 7 o più cicli di Pma, rispetto a quelle che ne hanno eseguiti 1 o 2. “Questo è rassicurante, perché si potrebbe pensare che se si fanno 10 tentativi il rischio possa essere più elevato“, ha detto al New York Times Owen Davis, presidente della American Society for Reproductive Medicine. Lo studio ha anche mostrato che le donne che hanno risposto male alla stimolazione ovarica nel primo tentativo giovano di una diminuzione del rischio di cancro al seno. Gli autori comunque continuano a seguire e ad arruolare pazienti nel loro studio per approfondire meglio il quadro della situazione in età post-menopausa.
Fonte http://www.meteoweb.eu/2016/07/fecondazione-in-vitro-uno-studio-tranquillizza-non-aumenta-il-rischio-di-cancro-al-seno/718406/#yKrcsYy8WIe2AZTj.99giovedì 15 settembre 2016
Fecondazione in vitro, uno studio tranquillizza: non aumenta il rischio di cancro al seno
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