Nonostante le tecniche di fecondazione assistita siano
diventate note in tutto il mondo talvolta succede che la gente continui a non
saperne un granché. Oggigiorno le donne infertili utilizzano spesso gli ovuli
donati per effettuare un programma di PMA. Per cui vorremmo condividere con voi
alcune informazioni interessanti che riguardano gli ovuli donate.
Se in un futuro pensate di ricorrere alla FIVET con ovuli
donati per partorire oppure siete semplicemente curiosi di saperne di più ecco
alcune cose riguardanti il campo di medicina riproduttiva.
1. Le donatrici di ovuli sono le donne giovani.
La donatrice ideale di gameti femminili è una donna
all’età da 21 a 33 anni. A quest'età gli ovociti della donna sono in buono
stato e vengono prodotti in quantità ottimale. Inoltre, l'aspirante donatrice
deve avere un figlio proprio partorito in modo naturale. La presenza di almeno
un figlio garantisce che gli ovuli della donna possono essere utilizzati per il
concepimento di successo di un bambino sano. Si dà per scontato che la
donatrice deve avere gli ottimi indicatori medici, non deve avere
controindicazionni alla donazione e un’ottima salute fisica e mentale.
2. Molto probabilmente i vostri figli non incontreranno
mai la donatrice di ovuli grazie a cui loro sono venuti al mondo.
Se effettuate un programma di PMA con ovuli donati in una
paese dove la donazione è anonima le probabilità di incontrare in futuro la
donatrice tendono a zero. Ad esempio, in Ucraina l’ovodonazione è una procedura
anonima. Le donatrici vengono sottoposte ad un controllo medico dettagliato
dopo di cui vengono prelevati gli ovociti. È impossibile ottenere i recapiti
della donatrice. Qui entra in vigore anche il rispetto nei confronti
dell’anonimato. Loro hanno le loro famiglie, figli e cercando di trovare la
donna che ha donato il materiale biologico andate a violare la privacy della
donatrice.
3. A differenza del liquido seminale gli ovuli vengono
donati solo quando effettivamente servono.
I donatori di sperma donano il loro materiale biologico
senza sapere se sarà mai utilizzato in futuro. Questo succede perché il liquido
seminale è facile da produrre ed è in abbondanza. Inoltre, la conservazione
dello sperma non è caro. Invece gli ovuli non appartengono a questa categoria
del materiale biologico. Questi possono essere pochi, non vengono prodotti
subito e la conservazione richiede molto impegno economico. Per cui tutte le
aspiranti donatrici effettuano un accertamento medico e psicologico. Se tutti e
due vengono superati con successo le stesse vengono inserite nella banca
donatori. Quando viene la coppia che sceglie una donatrice che le piace
particolarmente, la donna viene chiamata alla clinica, viene eseguita un’altra
serie di accertamenti e poi la inseriscono nel programma.
4. Gli ovuli, a differenza dallo sperma, non possono
essere presi in qualsiasi momento.
Il donatore dello sperma può iniziare e finire “il suo
lavoro” praticamente in qualsiasi momento. Bisogna semplicemente procurarsi una
rivista tematica oppure premere "PLAY” sul telecommando del DVD. Però le
donatrici di ovuli non hanno queste possibilità. Loro devono prepararsi
fisicamente. Ciò vuol dire che ci vogliono fino a 6 settimane per preparare la
donatrice sotto un controllo dettagliato dei medici. In primo luogo bisogna sincronizzare il ciclo
della donatrice e della donna - futura portatrice del feto. La donatrice assume
dei farmaci particolari che stimolano la crescita dei follicoli. Questa tappa
viene eseguita severamente sotto il controllo dei medici. Qui possono manifestarsi
alcuni effetti collaterali: gonfiore della pancia, nervosismo, nausea, dolori
lievi. In seguito i dottori fanno il prelievo degli ovociti. Tutta la procedura
dura 10-15 minuti. Dopo di che la donatrice rimane ancora all’ospedale per il
tempo che serve per assicurarsi che la donna si senta bene dopo la procedura
(di solito le ragazze rimangono all’ospedale per qualche ora).
5. L’anonimato della donatrice è il suo diritto
leggittimo.
Dopo che gli ovociti siano stati donati il dottore
effettua la fecondazione in vitro. Il transfer degli embrioni avviene al quinto
giorno dopo la fecondazione. La maggior parte delle donatrici non hanno mai
incontrato le coppie a cui avevano donato il loro materiale biologico. In
Ucraina non è permesso fornire i recapiti delle donatrice di qualsiasi genere
alle coppie che usano i loro ovuli. L’anonimato è un loro diritto. Anche se la
donatrice non si incontra di persona la banca dati, di regola, fornisce le
informazioni come nome, biografia per anni, foto e video, il colore dei
capelli, degli occhi, il fisico, appartenenza al gruppo sanguigno e lo stato di
famiglia.
6. In Ucraina la donazione di ovuli viene effettuata
secondo le norme di legge e viene retribuita.
Le donatrici di ovuli ottengono una ricompensa
finanziaria che supera significativamente quella cifra che ottengono i donatori
dello sperma. La somma varia in relazione alla quantità e la qualità degli
ovuli prelevati. Tutte le spese mediche e per i farmaci vengono coperte dalla
clinica. Le donatrici vengono sottoposte agli accertamento medici, visite
psicologiche e ottengono il rimborso delle spese per i trasporti. In Ucraina la
procedura di ovodonazione viene effettuata in forma lucrativa e secondo le
norme della legge vigente. Questo è il motivo per cui ci si trovano molte
donatrici degne e buone. Quest’ultime sono belle, giovani, in ottima salute,
hanno l’istruzione superiore e figli sani. Molti stranieri scelgono l’Ucraina
come meta del turismo medico proprio perché trovano il migliore materiale
biologico a loro disposizione.
7. La clinica BioTexCom offre ai suoi clienti la migliore
banca dati dei donatori.
Scegliendo di effettuare un programma con ovuli donati
siete voi a scegliere la donatrice piu’ adatta alle vostre esigenze. Gli
specialisti della clinica fanno una rigida selezione delle candidate fra cui
una serie di accertamenti medici, una visita psicologica e lo studio delle
informazioni personali di ogni ragazza. Solo 2 donne su 10 superano la
selezione e hanno il diritto a partecipare nel programma. Molto spesso viene
scelta una donatrice che somiglia di piu’ la moglie. Per diventare una
donatrice alla clinica BioTexCom bisogna soddisfare i seguenti requisiti: l’età
non superiore a 30’anni, la presenza di almeno un figlio sano partorito in modo
naturale, la bella presenza senza diffetti, una buona salute fisica e
psicologica, l’assenza del peso eccessivo, l’assenza delle malattie gravi nella
donatrice e i parenti stretti. Alla BioTexCom i programmi riproduttivi vengono
effettiati solo con il materiale biologico fresco. I dottori della clinica non
accettano la crioconservazione in quanto durante il congelamento e lo
scongelamento dei gameti la loro qualità peggiora. L’uso del materiale genetico
fresco permette ai medici della BioTexCom di raggiungere i migliori risultati e
di essere i leader del campo di medicina riproduttiva godendo ali alti tassi di
successo.
8. La quantità degli ovociti femminili è limitata.
All’età di prima adolescenza nell’organismo femminile
scatta il ciclo mestruale che regola la maturazione e l’uscita dell’ovulo. La
quantità di ovuli nell’organismo femminile è limitata. Dopo l’uscita
dell’ultimo ovocita la donna perde la capacità di avere un concepimento
naturale e di partorire. Di solito questo avviene all’età di 50’anni. Durante
il periodo embrionale nell’organismo della donna si contano fino a 6-7 milioni
di ovociti. Da questo momento i nuovi ovociti non si formano piu’. Al momento
della nascita si contano fino a 1 milione di ovociti però nel periodo di
crescita la maggior parte di ovuli muore e al momento di pubertà ne rimangono
circa 300 mila. Durante l’età fertile solo 400 ovociti vengono sottoposti
all’ovulazione perchè il processo della loro morte continua (anche per
l’assunzione dei contracettivi). Gli ovociti sono i gameti riproduttivi
femminili. Questi maturano nelle ovaie e, nonostante la loro quantità
diminuisca con il passare degli anni, sono le cellule piu’ forti in confronto a
tutte le altre.
In Ucraina non esistono le raccomandazioni metodiche
sulla questione della quantità di volte che una donna può donare gli ovuli.
Questo si spiega con l’assenza degli effetti collaterali di lungo termine dopo
l’ovodonazione. Nella prassi della clinica si dà affidamento alla Comunità
Americana di Medicina Riproduttiva dove viene considerato che una donna può
donare i propri gameti fino a 6 volte. In teoria è possibile donare gli ovuli
ogni ciclo mestruale (ossia ogni mese) però i dottori delle cliniche
consigliano di fare almeno 3 mesi di pausa fra i cicli di donazione per far
riposare le ovaie.
Succede che la coppia di coniugi è titubante nei
confronti del ricorso alla procedura di donazione di ovuli. È molto importante
considerare tutti gli aspetti della pratica, pesare tutti i pro e i contro,
chiedere un consiglio non solo al proprio medico di famiglia ma anche ad altri
medici specializzati nella cura dell’infertilità. Una volta presa la decisione
di ricorrere ai gameti donati non bisogna dare piu’ spazio ai dubbi.
Come dimostra la pratica le donne che rimangono incinte
con l’ausilio di un programma di ovodonazione in seguito non ritornano mai al
pensiero che il loro figlio sia geneticamente nativo solo per l’uomo. Quando la
donna, dopo aver effettuato una FIVET con ovuli donati, capisce di aver
concepito un’altra vita che lei porta in grembo la stessa si riempie di
emozioni che cancellano tutti i pensieri del fatto che il bambino non è
geneticamente nativo per lei.
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