Facenti parte della grande famiglia dei lipidi sotto forma di trigliceridi, gli Omega 3 rivestono ruolo fondamentale nel regolare lo svolgimento di numerose funzioni dell’organismo, ma altrettanto fondamentale è che siano in perfetto equilibrio con gli Omega 6.
Contenuti in pesci, frutta secca, legumi e soia, gli omega 3 esercitano un’importante azione sulle attività comportamentali e cognitive, perché costituiscono per circa il 60% il tessuto cerebrale umano. La loro funzione benefica, inoltre, riduce i livelli di colesterolo ematici, riducendo conseguentemente il rischio di aterosclerosi e di aggregazioni piastriniche che possono ostruire importanti vasi sanguigni.
Per giunta gli Omega 3 aiutano a ridurre la pressione arteriosa e si rivelano essenziali come coadiuvanti nelle terapie di malattie allergiche, infiammatorie ed autoimmunitarie. Infine, gli Omega 3, soprattutto il DHA, si rivelano essenziali per un corretto sviluppo e mantenimento del sistema nervoso centrale. Perché è necessaria un’integrazione di Omega 3 in gravidanza? L’assunzione per vie esterne di Omega 3 risulta essenziale per numerose funzioni cerebrali, ma in corso di gestazione diventa ulteriormente necessario perché si rivelano estremamente importanti per la buona salute del nascituro.
In particolare, l’azione degli Omega 3 sul feto è quella di determinare uno sviluppo adeguato delle cellule nervose, oltre a scongiurare la potenziale insorgenza di allergie e di determinare il buon sviluppo dell’intestino fetale e della sua microflora batterica. Il sistema nervoso enterico del feto migliora la sua conducibilità di informazioni e conseguentemente, migliora la funzionalità della barriera intestinale e la risposta immunologica del nascituro.
L’assunzione di integrazioni esogene di Omega 3 in gravidanza, inoltre, determina un migliore sviluppo di placenta e feto ed influisce sulla formazione delle sue strutture cerebrali e neuronali, per questo si consiglia un’assunzione esogena quotidiana di circa 200 mg di DHA non solo durante la gravidanza, ma anche nel periodo dell’allattamento.
Cosa può provocare una deficienza di Omega 3 nel nascituro? Una bassa assunzione di Omega 3 in gravidanza, potrebbe avere ripercussioni non tanto immediate quanto a lungo termine. Interessando principalmente il sistema nervoso centrale ed il suo sviluppo, una carenza di DHA in gravidanza potrebbe rivelarsi responsabile di deficit cognitivo-comportamentali del futuro bambino, per uno scorretto sviluppo delle strutture neuronali.
Inoltre si rischia di accentuare la probabilità di insorgenza di malattie autoimmuni per una scarsa stimolazione e sostentamento del sistema immunitario da carenza di Omega 3 durante la gestazione, o per alterazioni della permeabilità del tratto intestinale, con successive difficoltà di assorbimento nei nutritivi essenziali e scarsa resistenza alle infiammazioni.
Essendo di natura infiammatoria tutte le patologie autoimmuni, appare chiaro come gli acidi grassi Omega 3 rientrino nelle prevenzione di queste malattie. Gli Omega 3 assunti in gravidanza, infatti, in quest’ottica agiscono con un’azione sinergica perché, se da un lato riducono le risposte infiammatorie dell’organismo, dall’altro stimolano l’attività immuno-endocrina fetale.
Fonti : http://www.cdnsciencepub.com/news-and-events/press-releases/pr-apnm-2014-0313.aspx http://www.nrcresearchpress.com/doi/10.1139/apnm-2014-0313
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