COS’È LA FECONDAZIONE ASSISTITA
Quando si parla di fecondazione assistita si fa riferimento alla procedura di inseminazione artificiale che può avvenire attraverso tecniche diverse come l’inseminazione intrauterina(IUI), la fecondazione in vitro (FIVET) e l’iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo(ICSI).
Nel primo caso, la fecondazione assistita avviene direttamente nel corpo della donna dopo una stimolazione ovarica e il trattamento degli spermatozoi, inseriti attraverso un sottile catetere.
Tra le tecniche in continua evoluzione, la fecondazione in vitro è la più utilizzata: è poco invasiva e garantisce una buona percentuale di successi (25-50%). Tecnicamente comporta ilprelievo degli ovociti dalle ovaie della donna, la successiva fertilizzazione in laboratorio (in provetta) con gli spermatozoi del partner e il trasferimento nell'utero, da 3 a 6 giorni più tardi, degli embrioni che si sono intanto sviluppati.
COSA DICE LA LEGGE 40
A dodici anni dalla sua entrata in vigore, la legge 40 sulla fecondazione assistita è cambiata in vari passaggi. L’ultimo aggiornamento risale al 2015 e prevede il via libera allafecondazione eterologa, l’accesso consentito alle coppie sierodiscrodanti (cioè in cui uno dei due partner è portatore di malattie sessualmente trasmettibili) e il divieto di scelta delle caratteristiche del donatore.
LA FECONDAZIONE ETEROLOGA
La prima novità introdotta dall’ultimo aggiornamento della legge 40 sulla fecondazione assistita riguarda l'accesso alle tecniche di fecondazione eterologa. La fecondazione eterologa è una delle diverse forme di procreazione medicalmente assistita. Si ricorre a questa tecnica quando uno dei due genitori è sterile e, per arrivare a una gravidanza, occorre usare un gamete, un ovulo o uno spermatozoo, di una terza persona, cioè il donatore.
Inizialmente la legge 40 non consentiva il ricorso alla fecondazione eterologa, considerata dai detrattori una sorta di preludio a pratiche di selezione artificiale. Ora, invece, è possibile ricorrere a questa specifica tecnica.
Un'ulteriore novità è rappresentata dalla possibilità di “egg sharing” e “sperm sharing”. Queste tecniche consentono a uno dei due componenti della coppia ricevente, di poter essere a sua volta anche donatore di gameti per altre coppie che accedono alla Pma (procreazione medicalmente assistita) eterologa.
L’ACCESSO PER I PORTATORI DI MALATTIE SESSUALMENTE TRASMETTIBILI
La seconda innovazione principale riguarda l'accesso generale alle tecniche di fecondazione assistita a coppie sierodiscordanti, cioè in cui uno dei due partner è portatore di malattie virali sessualmente trasmissibili per infezioni da Hiv o virus delle epatiti B e C. Nella versione precedente questa possibilità era contemplata solo per l'uomo portatore, mentre in quella attuale è consentita anche alla donna portatrice.
NO ALLA “SELEZIONE” DEL DONATORE
Infine, l’attuale legge 40 sulla fecondazione prevede il divieto della scelta delle caratteristiche fisiche del donatore, al fine di escludere illegittime selezioni artificiali. Allo stesso tempo, però, sottolinea l’importanza della valutazione clinica dei trattamenti, al fine di evitare complicanze ostetriche e potenziali rischi per la salute della donna e del neonato, e raccomanda una maggiore descrizione delle procedure di fecondazione assistita all'interno della cartella clinica.
Fonte http://www.bussolasanita.it/schede-2127-fecondazione_assistita_tutto_quello_che_c_e_da_sapere
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