Mantenere un atteggiamento positivo
Detto questo, se il papà è davvero uno “duro” lo si verificherà in sala parto. Ecco i comportamenti da evitare per stare il più vicino possibile alla propria compagna di vita ed essere d’aiuto, per davvero.
- Essere palesemente annoiato: il travaglio dura intere ore e tutto quello che il papà può fare è aspettare e tenersi pronto per il lieto evento. Dopo un po’ l’eccitazione cala ma questo non è un buon motivo per spazientirsi, guardare l’orologio in continuazione o sbuffare. Caffè e passeggiata lungo i corridoi sono gli unici “passatempi” permessi.
- Sentirsi tanto male da scappare fuori dalla sala parto o svenire: i papà devono aver ben chiaro in mente a cosa vanno incontro durante questa esperienza, cosa si vedrà e cosa occorre fare. Per questo è necessario che i futuri genitori ne parlino con calma e sincerità durante i nove mesi di gravidanza. Le ostetriche e i medici devono potersiconcentrare solo su un paziente: la donna partoriente.
- Rinunciare ad entrare in sala parto all’ultimo minuto: eh no, proprio non si fa. Le donne già odiano aspettare o essere scaricate appena prima di un appuntamento, figuriamoci in questo caso. Avete avuto nove mesi per pensarci ed informarvi su quello che succede alla psiche e al corpo della vostra amata durante il parto. Tirarsi indietro all’ultimo potrebbe lasciare la partner in un profondo stato di depressione ed ansia, aumentando la probabilità che ci sia qualche complicazione durante la nascita di vostro figlio.
- Mettere fretta alla mamma: errore simile al precedente, rimproverare la vostra compagna perché non riesce a spingere quando i medici le dicono di farlo è inutile e irritante. Questo è il momento in cui invece dovete incoraggiarla, farle sentire la vostra vicinanza e quindi la vostra protezione: qualsiasi cosa accadrà, voi sarete li con lei fino alla fine. E dopo.
Papá…Niente distrazioni!
- Chiaccherare tranquillamente con l’ostetrica: l’attenzione dovrebbe essere concentrata sempre sulla futura mamma, è lei che ha bisogno di tutto il sostegno possibile. Inoltre fare l’esperto, il “sapientone”, in un’occasione del genere non può essere che controproducente. L’équipe medica sa cosa sta facendo, è il suo lavoro. La vostra occupazione dovrebbe essere solo quella di tranquillizzare, per quanto si può, la partoriente.
- Smanettare con gli smartphone: la nostra epoca è dominata dalla tecnologia, ma la nascita di un figlio è una delle poche emozioni autentiche, da vivere appieno, che ci sono rimaste. Quindi invece che cinguettare sulla rete, cercate di trasmettere alla vostra compagna tutto l’amore e la sicurezza che potete.
- Fare battutine inutili: il momento è delicatissimo, la vostra partner è in preda a dolori lancinanti che scatenano in lei reazioni involontarie che magari non vi sareste mai aspettati, quindi non è il momento per fare gli splendidi e cercare di sdrammatizzare con delle battute da bar. Probabilmente, non farebbero ridere neanche in situazioni normali.
- Girare il filmino del parto in modo troppo “approfondito”: quando state registrando, o fotografando col cellulare, quello che sta succedendo in sala parto assicuratevi di mantenere un minimo di rispetto per l’intimità della vostra amata. Non tutte le donne sono felici di rivedersi spettinate, paonazze in viso e in posizioni non proprio consuete. Quindi fotografate o girate un filmino solo se anche lei è d’accordo. E ricordate, sono testimonianze di un’intimità che deve rimanere all’interno della coppia, non mostratelo agli amici o al 18′ compleanno di vostro figlio!
Fonte http://www.lagravidanza.net/papa-in-sala-parto-cosa-non-devi-fare-ne-dire.html
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