lunedì 19 ottobre 2020

Microbiota del seme e disordini prostatici

 Secondo recenti evidenze, il microbiota degli organi pelvici sembrerebbe essere attivamente coinvolto in disordini urologici, tra i quali prostatiti croniche (CP), sindrome da dolore pelvico cronico (CPPS) o cancro prostatico.

Nei casi di CP e CPPS sono molti i microrganismi a
d aver dimostrato un ruolo nel loro sviluppo, come per esempio Trichomonas vaginalis, Chlamydia trachomatis, gonococchi, mycoplasma, micobatteri, ma anche virus e funghi.

In soggetti con CPPS si è inoltre registrato un aumento di espressione di Burkholderia cenocepacia, mentre in pazienti con prostatite un aumento di Bacillaceae e Brevundimonas intermedia.

Considerando poi il quadro generale, sia per le per prostatiti croniche che nella sindrome da dolore pelvico cronico è stata dimostrata un’associazione positiva con una condizione di disbiosi dovuta principalmente alla proliferazione di Proteobacteria e al decremento di Lactobacillus.

Un numero limitato di dati è invece disponibile riguardo il microbiota del liquido seminale in presenza di tali disturbi.

La disbiosi del microbiota della prostata sembrerebbe avere un ruolo anche nel tumore prostatico, essendo caratterizzato da un aumento di Staphylococcus e un decremento di Streptococcus nelle zone tumorali rispetto alle non tumorali. A livello del microbiota urinario, inoltre, uomini con tumore presentano una maggior espressione di  S. anginosus, A. lactolyticus, A. obesiensis, A. schaalii, V. cambriense e P. lymphophilum, suggerendone un possibile ruolo, tutto da confermare.

Fonte https://www.microbiologiaitalia.it/batteriologia/microbiota-liquido-seminale/

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