La situazione relativa alla fecondazione eterologa in Italia è ancora preoccupante per quel che concerne la sua realizzabilità. Infatti, vi sono ancora molti problemi legati allo scarso numero di donazioni (di ovociti e di seme) e questo ovviamente comporta anche un cammino lento verso la sottoposizione delle coppie a questa tecnica: se mancano le donazioni, o se esse sono insufficienti per coprire il numero di richieste, non è di fatto possibile riuscire a rispondere a tutte le necessità delle coppie infertili.
La domanda è molto alta, quindi, sia perché l’infertilità è un problema in aumento, sia perché le coppie, al giorno d’oggi, preferiscono avere l’opportunità di sottoporsi a questa tecnica in Italia, anziché recarsi all’estero e continuare ad alimentare il cosiddetto “turismo riproduttivo”.Il turismo riproduttivo è stato un fenomeno molto importante nel periodo precedente al 2014: andare all’estero in cliniche straniere era, infratti, l’unico modo possibile per provare ad avere una gravidanza facendo uso della fecondazione eterologa. Quando, il 9 aprile 2014, la sentenza n.162 della Corte Costituzionale ha dichiarato incoercibile il diritto ad avere un figlio per mezzo di questa tecnica, le coppie hanno iniziato a tirare un sospiro di sollievo. Tuttavia, ancora oggi, dopo sei anni, la strada verso la praticità e la funzionalità di questa sentenza appare un po’ complessa.
Fonte https://www.fecondazioneeterologaitalia.it/a-che-punto-siamo-con-la-fecondazione-eterologa-in-italia/
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