A differenza delle altre patologie che colpiscono gli spermatozoi, come la teratozoospermia (anomalie morfologiche degli spermatozoi) o l’azoospermia (assenza di spermatozoi), la necrozoospermia fa riferimento alla presenza di spermatozoi morti all’interno del liquido seminale.
Una situazione molto particolare che merita un approfondimento specialistico che abbiamo potuto analizzare grazie alla disponibilità dell’Andrologo Andrea Militello che ha gentilmente risposto ad alcune domande sulla materia.
Cosa significa necrozoospermia?
Dottor Militello, propriamente cosa si intende per necrozoospermia?
Per necrozoospermia, o necrospermia come dicono alcuni, intendiamo la presenza di spermatozoi non vitali, quindi spermatozoi morti, nel liquido seminale. Possiamo anche dire che si tratta dell’assenza di spermatozoi vitali nello spermiogramma.
Quando si può affermare che un paziente ha una condizione di necrozoospermia?
È da distinguere il caso in cui gli spermatozoi sono immobili, quindi apparentemente non vitali, ma in effetti è solamente un problema di vitalità. Per essere più precisi è necessario affermare che la necrozoospermia si ha non quando ci sono spermatozoi non vitali, ma con la quantificazione della percentuale di quelli vitali. Secondo le linee guida possiamo indicare la presenza di necrospermia quando la percentuale, al test all’eosina, di spermatozoi vivi nel liquido seminale è inferiore al 58%.
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