lunedì 3 agosto 2020

Radiografie in gravidanza: sono pericolose?

      Il periodo di esposizione alle radiazioni ionizzanti è di fondamentale importanza.
    Poichè i tessuti a intensa attività riproduttiva sono i più sensibili, esiste una "finestra di pericolosità" che và dalla quarta alla dodicesima settimana di gestazione.
    Alle dosi comunemente assorbite in radiodiagnostica, il rischio alle malformazioni nei nati in gravide sottoposte ad esami radiologici sembra minimo, soprattutto confrontato con il rischio naturale da radiazioni a cui tutta la popolazione è sottoposta ( ad esempio dose ambientale, dose cosmica.. etc).
    Tutti sanno che le radiazioni possono essere pericolose per le donne in gravidanza, esse perciò dovrebbero essere evitate il più possibile.
    Però può succedere che una donna incinta faccia una radiografia quando non sa di esserlo, in altri casi, può essere necessario eseguire una radiografia in gravidanza per diagnosticare una grave patologia ove necessario.
    Gli studi eseguiti su donne accidentalmente esposte ad 1 rem  di radiazioni (quasi tutti i tipi di radiografia hanno una dose di esposizione inferiore) hanno dimostrato che il rischio aggiuntivo di sviluppare un difetto congenito è infinitesimale, anche per esposizioni avvenute durante la fase più critica della gravidanza, cioè da 3 a 8 settimane.
    Fermo restando che le radiazioni ionizzanti in quanto tali sono nocive e che nessun individuo andrebbe irradiato a cuor leggero, tanto più se in età riproduttiva, questa prudenza, spesso ignorata anche di fronte a soggetti giovani, si trasforma,quando si parla di gravidanza, in una sorta di radiofobia.
    C'è poi da considerare che questo rischio può essere irrisorio se confrontato con il rischio naturale da radiazioni: siamo tutti esposti a esse e il rischio è dovuto alla radioattività di fondo, cioè alla radioattività naturale.
    Quest'ultima è provocata solo per il 18% dall'attività dell'uomo, con la radiodiagnostica (ragggi X e Medicina nucleare),la radioterapia e i reattori nucleari.
    Il restante 82% costituisce la radioattività naturale, per la quale ogni essere vivente assorbe una dose di radiazioni pari a circa 2 mSV/anno ( l'equivalente della dose assorbita dal feto la cui madre venga sottoposta in gravidanza a circa 200 radiografie del Torace eseguite in unica  proiezione antero-posteriore in un anno), e che è dovuta per buona parte alla presenza di radon.
    Un viaggio aereo da Boston a Londra espone il corpo umano a una dose di radiazione cosmica di circa 0,05 mSv.
    Il rischio di malformazioni in neonati esposti alle radiazioni in gravidanza è stata considerato come un fenomeno probabilstico ( il danno non è prevedibile, non è detto che si produrrà, ma è più probabile che si verifichi rispetto alle probabilità che si ha nei soggetti irradiati.

Fonte https://www.palermomania.it/news/salute-e-benessere/radiografie-in-gravidanza-sono-pericolose-112887.html

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