Periodicamente nel corpo di una donna avviene la maturazione e il rilascio dell’ovulo pronto per essere fecondato. Il ciclo ovulatorio è regolato da variazioni ormonali. Gli ormoni che giocano un ruolo rilevante nel ciclo ovarico sono:
Il ciclo ovarico si sviluppa in tre fasi distinte:
Nella fase ovulatoria si ha un importante aumento di LH (causato dagli estrogeni) e di progesterone con relativa diminuzione dei livelli di estrogeni. Nell’ultima fase (luteale), quella post-ovulatoria, come si comportano gli ormoni?
A seguito della fase luteale, è il progesterone ad aumentare notevolmente il suo livello rimanendo a livelli stabili per circa cinque giorni dopo l’ovulazione. La presenza di estrogeni e progesterone insieme prepara l’utero per il posizionamento dell’uovo fecondato, inibendo la produzione di LH e FSH. Se in seguito all’ovulazione è avvenuta la fecondazione, allora entrerà in gioco l'ormone beta hcg (gonadotropina) che viene valutato nei test di gravidanza. La presenza di HCG renderà il test positivo. Se invece non vi è alcuna fecondazione, i livelli di estrogeni e progesterone diminuiscono entro il decimo giorno dall’ovulazione provocando lo sfaldamento dell’endometrio e quindi permettendo la comparsa delle mestruazioni.
Che cosa porta all'infertilità?
- FSH: follicolo-stimolante (stimola la crescita dei follicoli ovarici nella prima parte del ciclo mestruale che risulta abbastanza variabile);
- LH: ormone luteizzante (collabora con l’FSH per il reclutamento del follicolo, ma determina l’ovulazione e l’apertura del follicolo e fuoriuscita dell’ovocita);
- Estradiolo: contribuisce alla regolazione dell'attività di FSH ed LH
Il ciclo ovarico si sviluppa in tre fasi distinte:
- Fase follicolare;
- Fase ovulatoria;
- Fase luteale.
Nella fase ovulatoria si ha un importante aumento di LH (causato dagli estrogeni) e di progesterone con relativa diminuzione dei livelli di estrogeni. Nell’ultima fase (luteale), quella post-ovulatoria, come si comportano gli ormoni?
A seguito della fase luteale, è il progesterone ad aumentare notevolmente il suo livello rimanendo a livelli stabili per circa cinque giorni dopo l’ovulazione. La presenza di estrogeni e progesterone insieme prepara l’utero per il posizionamento dell’uovo fecondato, inibendo la produzione di LH e FSH. Se in seguito all’ovulazione è avvenuta la fecondazione, allora entrerà in gioco l'ormone beta hcg (gonadotropina) che viene valutato nei test di gravidanza. La presenza di HCG renderà il test positivo. Se invece non vi è alcuna fecondazione, i livelli di estrogeni e progesterone diminuiscono entro il decimo giorno dall’ovulazione provocando lo sfaldamento dell’endometrio e quindi permettendo la comparsa delle mestruazioni.
Che cosa porta all'infertilità?
- Insufficienza ovulatoria: spesso legata alla presenza di disturbi mestruali, può essere curata con una terapia farmacologica che induce l’ovulazione, con dosaggi diversi per ogni caso specifico;
- Disfunzioni ormonali: il deficit ormonale impedisce l’ovulazione e può riguardare la fase luteale o progestinica del ciclo mestruale. La carenza ormonale è determinata da questioni congenite come un periodo di forte stress oppure da complicanze fisiche come cisti ovariche e la sindrome dell’ovaio policistico;
- Stato di salute delle tube di Falloppio: le tube di Falloppio hanno il compito di trasportare e nutrire le cellule sessuali e questo avviene se c’è integrità dell’apparato muscolare e della mucosa tubarica. L’integrità di quest’ultima può essere compromessa dalla presenza di endometriosi, da infezioni pelviche acute o croniche o precedenti interventi chirurgici.
Fonte https://mammenellarete.nostrofiglio.it/pancione/funzioni-ormonali-e-infertilita-femminile
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