venerdì 7 agosto 2020

Diagnosi del melanoma in gravidanza: uno studio importante

       La diagnosi di una malattia che può avere una prognosi pericolosa ed importante come, appunto, il melanoma, è molto importante, ancor di più per una donna che aspetta un bebè. Ma come e quando può essere eseguita?

Diagnosi del melanoma in gravidanza       In generale, una donna in dolce attesa tende ad essere sottoposta a maggiori controlli rispetto alle donne che non sono in uno stato di gravidanza, ma è bene comunque sapere come comportarsi nel caso in cui vi sia anche il minimo sospetto di un melanoma in corso. In questo caso, è di fondamentale importanza per una corretta diagnosi la biopsia eccisionale, intervento sicuro a prescindere dallo stato gestazionale, e quindi da affrontare senza alcun timore. Talvolta, in casi particolari, potrebbe essere utile attendere la procedura della biopsia del linfonodo sentinella dopo il parto: in ogni caso, è sempre molto importante stabilire i tempi dell’intervento chirurgico e capire quando intervenire per evitare rischi e danni al feto. Infatti, in linea di massima se l’intervento non può essere differito, è consigliabile effettuarlo nel secondo trimestre (considerato il più sicuro), ma la valutazione deve essere corrisposta in maniera multidisciplinare e sotto il consenso della paziente.

       Per scoprire la stadiazione del melanoma e capire quindi in che modo intervenire e con quali tempi, è invece necessario eseguire l’ecografia e la risonanza magnetica: tuttavia, vi sono state anche alcune discussioni sul fatto che in alcuni casi (e cioè quando il beneficio previsto potrebbe superare il rischio) è possibile ad indagini radiografiche o con tomografia computerizzata.

Fonte https://www.fecondazioneeterologaitalia.it/diagnosi-del-melanoma-in-gravidanza/

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