Sebbene poche, fino ad ora le notizie riguardanti le donne in gravidanza e i neonati, sono rassicuranti. Non solo, pare che non ci sia un rischio aumentato di contrarre il coronavirus ma, seguendo le norme previste dall’Oms e dal ministero della Salute, il rischio di contagio è molto basso per il bimbo in utero, che ha ottime possibilità di crescere e restare in piena salute.
Secondo alcune recenti stime, in Italia solamente venti neonati sono risultati positivi al coronavirus e nessuno di loro ha riportato sintomi gravi.
Sul tema gravidanza, parto e nascituro, il Quotidiano di Sicilia ha intervistato il professore Paolo Scollo, specialista in Ginecologia ed Ostetricia e in Endocrinochirurgia, direttore della Divisione di Ostetricia e Ginecologia dell’Azienda Ospedaliera Cannizzaro di Catania e del Dipartimento Materno-Infantile della stesso ospedale.
Prof. Scollo, pensa che ci sia un rischio maggiore per le donne in gravidanza di contrarre il virus e sviluppare infezioni respiratorie più acute?
“Non c’è un rischio aumentato di contrarre il coronavirus in gravidanza. Anzi, si è notato, senza averne un dato dell’incidenza, che in gravidanza vi sono stati pochi casi”.
In caso di contrazione del Covid-19 in gravidanza, qual è il rischio di trasmissione materno-fetale?
“Sebbene i dati disponibili finora siano pochi, le donne in gravidanza positive al coronavirus non dovrebbero sviluppare sintomi gravi. Inoltre, il virus non si trasmette in senso verticale quindi non può contagiare il feto”.
Come state gestendo i ricoveri e i parti durante questa emergenza?
“Per quanto riguarda la gestione dei ricoveri delle pazienti ostetriche effettuiamo un pre-triage finalizzato all’individuazione di soggetti a rischio, nel caso in cui (come nella quasi totalità dei casi) è negativo, la paziente può accedere ai locali dell’accettazione. Per quelle pazienti in cui si sia individuato uno o più fattori di rischio, vengono inviate al San Marco, in quanto Gruppo Parto individuato dalla Regione per la gestione delle gravide Covid positive o con fattori di rischio”.
Ci sono stati dei casi di donne gravide positive nel reparto che Lei dirige?
“Non abbiamo ricoverato nessuna gravida Covid positiva”.
Durante la fase dell’allattamento, ci sono delle precauzioni da adottare in riferimento alla situazione pandemica che stiamo vivendo?
“La puerpera può allattare rispettando le norme igieniche previste”.
Cosa consiglia alle donne che stanno vivendo la gravidanza in questi mesi?
“Consiglio di continuare una vita normale rispettando tutte le precauzioni dal distanziamento alla mascherina, lavaggio delle mani, guanti etc.”.
Quasi tutte le gestazioni delle donne positive, soprattutto in Cina, si sono concluse con un parto cesareo. Lei cosa pensa di questa scelta rispetto al parto naturale?
“Non c’è nessuna evidenza scientifica che dimostra che il taglio cesareo sia da preferire al parto spontaneo, quindi non vi è nessuna indicazione al taglio cesareo se non per indicazioni ostetriche”.
È vero che il parto in acqua viene sconsigliato?
“L’incidenza del parto in acqua è talmente bassa in tutta Italia che non vi sono evidenze scientifiche. Comunque nell’incertezza, al momento, è sconsigliabile”.
Quali sono le linee guida che seguite per l’allattamento e rooming-in?
“L’allattamento al seno è possibile e va sostenuto. Secondo le linee guida, tutto il personale sanitario coinvolto, neonatologi, infermiere, ostetriche, ginecologi, valuteranno ogni caso specifico e metteranno in atto le misure adeguate per la prevenzione ed il controllo dell’infezione durante l’allattamento. Durante l’allattamento vanno rispettate e adottate tutte le precauzioni igieniche: dall’uso della mascherina, all’accurato lavaggio delle mani e la pulizia delle superfici”.
Fonte https://qds.it/gravidanza-e-covid19-nessun-rischio-aumentato/?refresh_ce
Secondo alcune recenti stime, in Italia solamente venti neonati sono risultati positivi al coronavirus e nessuno di loro ha riportato sintomi gravi.
Sul tema gravidanza, parto e nascituro, il Quotidiano di Sicilia ha intervistato il professore Paolo Scollo, specialista in Ginecologia ed Ostetricia e in Endocrinochirurgia, direttore della Divisione di Ostetricia e Ginecologia dell’Azienda Ospedaliera Cannizzaro di Catania e del Dipartimento Materno-Infantile della stesso ospedale.
Prof. Scollo, pensa che ci sia un rischio maggiore per le donne in gravidanza di contrarre il virus e sviluppare infezioni respiratorie più acute?
“Non c’è un rischio aumentato di contrarre il coronavirus in gravidanza. Anzi, si è notato, senza averne un dato dell’incidenza, che in gravidanza vi sono stati pochi casi”.
In caso di contrazione del Covid-19 in gravidanza, qual è il rischio di trasmissione materno-fetale?
“Sebbene i dati disponibili finora siano pochi, le donne in gravidanza positive al coronavirus non dovrebbero sviluppare sintomi gravi. Inoltre, il virus non si trasmette in senso verticale quindi non può contagiare il feto”.
Come state gestendo i ricoveri e i parti durante questa emergenza?
“Per quanto riguarda la gestione dei ricoveri delle pazienti ostetriche effettuiamo un pre-triage finalizzato all’individuazione di soggetti a rischio, nel caso in cui (come nella quasi totalità dei casi) è negativo, la paziente può accedere ai locali dell’accettazione. Per quelle pazienti in cui si sia individuato uno o più fattori di rischio, vengono inviate al San Marco, in quanto Gruppo Parto individuato dalla Regione per la gestione delle gravide Covid positive o con fattori di rischio”.
Ci sono stati dei casi di donne gravide positive nel reparto che Lei dirige?
“Non abbiamo ricoverato nessuna gravida Covid positiva”.
Durante la fase dell’allattamento, ci sono delle precauzioni da adottare in riferimento alla situazione pandemica che stiamo vivendo?
“La puerpera può allattare rispettando le norme igieniche previste”.
Cosa consiglia alle donne che stanno vivendo la gravidanza in questi mesi?
“Consiglio di continuare una vita normale rispettando tutte le precauzioni dal distanziamento alla mascherina, lavaggio delle mani, guanti etc.”.
Quasi tutte le gestazioni delle donne positive, soprattutto in Cina, si sono concluse con un parto cesareo. Lei cosa pensa di questa scelta rispetto al parto naturale?
“Non c’è nessuna evidenza scientifica che dimostra che il taglio cesareo sia da preferire al parto spontaneo, quindi non vi è nessuna indicazione al taglio cesareo se non per indicazioni ostetriche”.
È vero che il parto in acqua viene sconsigliato?
“L’incidenza del parto in acqua è talmente bassa in tutta Italia che non vi sono evidenze scientifiche. Comunque nell’incertezza, al momento, è sconsigliabile”.
Quali sono le linee guida che seguite per l’allattamento e rooming-in?
“L’allattamento al seno è possibile e va sostenuto. Secondo le linee guida, tutto il personale sanitario coinvolto, neonatologi, infermiere, ostetriche, ginecologi, valuteranno ogni caso specifico e metteranno in atto le misure adeguate per la prevenzione ed il controllo dell’infezione durante l’allattamento. Durante l’allattamento vanno rispettate e adottate tutte le precauzioni igieniche: dall’uso della mascherina, all’accurato lavaggio delle mani e la pulizia delle superfici”.
Fonte https://qds.it/gravidanza-e-covid19-nessun-rischio-aumentato/?refresh_ce
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