
Il suggerimento giunge da uno studio italiano pubblicato sulla rivista Human Reproduction. Nella ricerca, i cui risultati sono stati discussi durante il congresso della Società Europea di Urologia tenutosi a Barcellona, sono stati coinvolti 729 uomini (età media: 37 anni), rivoltisi per la prima volta a un centro per la cura dell'infertilità dopo aver escluso che la difficoltà nell'avere un figlio fosse dovuta a un problema della propria compagna o ad altre condizioni personali (criptorchidismo, una precedente vasectomia, differenti infezioni contratte per via sessuale). Analizzando le loro condizioni di salute, i ricercatori hanno rintracciato la presenza del papillomavirus nel liquido seminale del 15,5 per cento degli uomini coinvolti. Un dato in linea con quelli già noti e superiore a quello rilevabile nella popolazione maschile generale (10,5 per cento). Nella maggior parte dei casi è stato rintracciato il Dna di virus cosiddetti ad alto rischio, in grado nel tempo di promuovere anche la formazione di tumori a livello della cervice uterina, della vulva e della vagina (nella donna), del pene (nell'uomo), dell'ano e del cavo orale (in entrambi i sessi).
Ma è un altro l'aspetto che ha fatto riflettere gli autori dello studio, coordinati da Andrea Salonia (Università San Raffaele, Milano): l'associazione tra la presenza del Dna del virus (soprattutto dei ceppi ad alto rischio) nel liquido seminale, la ridotta mobilità degli spermatozoi e l'eccessiva «frammentazione» del loro Dna. Tutto ciò indipendentemente dalla compresenza di altre condizioni (sovrappeso e obesità) o fattori di rischio (fumo di sigaretta, consumo regolare di bevande alcoliche) noti per l'infertilità maschile. Gli uomini che non riescono ad avere figli - ancora oggi nel 30 per cento dei casi la causa rimane sconosciuta - sono risultati dunque esposti con maggiore frequenza al papillomavirus rispetto al resto della popolazione. Quale ruolo potrebbe avere l'Hpv nell'insorgenza dell'infertilità maschile, responsabile di quasi la metà dei mancati concepimenti? Non vi sono ancora certezze, a riguardo. Ma alcune ricerche hanno ipotizzato che il virus possa essere la causa della riduzione della motilità degli spermatozoi, dell'alterazione della fluidità e del pH del liquido seminale e della comparsa di anticorpi in grado di interferire con la fecondazione dell'oocita. A ciò oggi si aggiunge che la presenza del papillomavirus può alterare la motilità degli spermatozoi e l'integrità del loro Dna, due parametri è in grado di inficiare la salute riproduttiva maschile.

Fonte https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/oncologia/hpv-e-se-fosse-sua-la-colpa-dellinfertilita-delluomo
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