Nel ciclo mestruale di una donna sono pochi i giorni fertili (quelli in cui ovula), mentre la maggior parte non lo sono.
Quelli che seguono immediatamente le mestruazioni non sono giorni fertili: vengono anzi chiamati “asciutti” perché non compaiono perdite. Con l’approssimarsi dell’ovulazione compare il muco che lubrifica la vagina e che diventa presto fluido e trasparente; sono questi i giorni in assoluto più fertili, in cui la probabilità di incorrere in una gravidanza è davvero elevata.
Naturalmente, chi usa questo metodo come contraccettivo dovrà astenersi dai rapporti sessuali. Dopo l’ovulazione, il muco perde elasticità e trasparenza e diventa più opaco.
Secondo uno studio dell’OMS del 1981 il metodo sarebbe efficace al 98%.
Da questo punto di vista il metodo Billings potrebbe essere vantaggioso in quanto, trattandosi di un metodo del tutto naturale, non implica l’assunzione di farmaci, evitandone quindi gli eventuali effetti collaterali, e non interferisce in alcun modo con le normali funzioni dell’apparato riproduttivo della donna e non richiede l’uso di contraccettivi di barriera.
Inoltre, non si basa su calcoli di conteggio dei giorni che possono essere inaffidabili, e non richiede la misurazione della temperatura corporea. Anche dal punto di vista psicologico, il metodo billings pare avere dei vantaggi per la relazione di coppia, poiché incentiva la comunicazione e il dialogo, in vista di una scelta responsabile e condivisa, qual è quella dell’eventuale arrivo di un figlio.
I limiti del metodo billings
Il metodo Billings ha però, come ovvio, anche alcuni limiti. Quello più evidente è che non sempre si riesce ad affidarsi del tutto al muco cervicale, che non è uguale in tutte le donne. Alcune producono più muco, altre meno: queste potrebbero non sentire la vagina lubrificata e avere difficoltà a individuare la fase ovulatoria.
Le ragazze più giovani dovrebbero accostarsi al metodo Billings con cautela, perché le modificazioni del muco cervicale potrebbero essere meno visibili e questo potrebbe creare difficoltà nell’individuare l’ovulazione. Un altro inconveniente, piuttosto ovvio, è quello di non poter avere rapporti durante il periodo fertile.
È inoltre possibile che la consistenza e le caratteristiche del muco possano cambiare in presenza di alcune condizioni:
Tutte queste condizioni possono interferire con l’osservazione del muco e confondere la donna, che potrebbe interpretarlo in modo sbagliato e non riconoscere il reale periodo fertile.
Infine, un ultimo aspetto da considerare. Il metodo Billings è consigliabile per le coppie stabili, mentre è sconsigliato nei rapporti occasionali, poiché non offre protezione per le malattie sessualmente trasmissibili, come la clamidia, la sifilide, il papilloma virus, solo per dirne alcune.
Fonte https://www.gravidanzaonline.it/concepimento/metodo-billings.htm
Quelli che seguono immediatamente le mestruazioni non sono giorni fertili: vengono anzi chiamati “asciutti” perché non compaiono perdite. Con l’approssimarsi dell’ovulazione compare il muco che lubrifica la vagina e che diventa presto fluido e trasparente; sono questi i giorni in assoluto più fertili, in cui la probabilità di incorrere in una gravidanza è davvero elevata.
Naturalmente, chi usa questo metodo come contraccettivo dovrà astenersi dai rapporti sessuali. Dopo l’ovulazione, il muco perde elasticità e trasparenza e diventa più opaco.
Secondo uno studio dell’OMS del 1981 il metodo sarebbe efficace al 98%.
Da questo punto di vista il metodo Billings potrebbe essere vantaggioso in quanto, trattandosi di un metodo del tutto naturale, non implica l’assunzione di farmaci, evitandone quindi gli eventuali effetti collaterali, e non interferisce in alcun modo con le normali funzioni dell’apparato riproduttivo della donna e non richiede l’uso di contraccettivi di barriera.
Inoltre, non si basa su calcoli di conteggio dei giorni che possono essere inaffidabili, e non richiede la misurazione della temperatura corporea. Anche dal punto di vista psicologico, il metodo billings pare avere dei vantaggi per la relazione di coppia, poiché incentiva la comunicazione e il dialogo, in vista di una scelta responsabile e condivisa, qual è quella dell’eventuale arrivo di un figlio.
I limiti del metodo billings
Il metodo Billings ha però, come ovvio, anche alcuni limiti. Quello più evidente è che non sempre si riesce ad affidarsi del tutto al muco cervicale, che non è uguale in tutte le donne. Alcune producono più muco, altre meno: queste potrebbero non sentire la vagina lubrificata e avere difficoltà a individuare la fase ovulatoria.
Le ragazze più giovani dovrebbero accostarsi al metodo Billings con cautela, perché le modificazioni del muco cervicale potrebbero essere meno visibili e questo potrebbe creare difficoltà nell’individuare l’ovulazione. Un altro inconveniente, piuttosto ovvio, è quello di non poter avere rapporti durante il periodo fertile.
È inoltre possibile che la consistenza e le caratteristiche del muco possano cambiare in presenza di alcune condizioni:
- se sono presenti infezioni vaginali;
- se si effettuano lavande interne o si usano ovuli vaginali;
- in concomitanza con l’assunzione di determinati farmaci;
- in presenza di stress;
- contestualmente all’uso di lubrificanti.
Tutte queste condizioni possono interferire con l’osservazione del muco e confondere la donna, che potrebbe interpretarlo in modo sbagliato e non riconoscere il reale periodo fertile.
Infine, un ultimo aspetto da considerare. Il metodo Billings è consigliabile per le coppie stabili, mentre è sconsigliato nei rapporti occasionali, poiché non offre protezione per le malattie sessualmente trasmissibili, come la clamidia, la sifilide, il papilloma virus, solo per dirne alcune.
Fonte https://www.gravidanzaonline.it/concepimento/metodo-billings.htm
Nessun commento:
Posta un commento