Ci sono donne che cercano la gravidanza, ma il tempo o una determinata condizione clinica, tavolta , precludono loro la possibilità di procreare. Oggi a causa della pandemia di Coronavirus, si vive con il timore delle conseguenze per mamma e bambino. E’ la paura ad incidere ulteriormente sulla scelta di avere un figlio. Ma il COVID-19 come influenza la gravidanza e la riproduzione? Proviamo a fare un po’ di chiarezza.
Il ruolo protettivo degli ormoni. COVID-19 e contraccezione
E’ stato riconosciuto che le infezioni virali differiscono tra uomini e donne. Le donne sono meno suscettibili alle infezioni virali, poiché sono dotate di una risposta immunologica più efficiente. Una possibile spiegazione è il ruolo protettivo degli ormoni. Gli estrogeni in particolare l’ estradiolo , stimola la risposta umorale alle infezioni virali. Questa protezione potrebbe verificarsi anche durante l’uso di pillola contracettiva. Quindi potrebbe essere utile non sospendere la pillola e usufruire dei benefici immunologici degli estrogeni. Il testosterone e il progesterone, invece esercitano un effetto inibitorio del sistema immunitario con ridotta produzione di gamma interferone. Questo può spiegare la suscettibilità alle infezioni virali nell’ uomo. Tuttavia la positività al COVID-19, grave insufficienza respiratoria o distress respiratorio , potrebbe promuovere la comparsa di eventi trombotici e l’ uso della pillola complicare il quadro clinico. In questi casi si propone la sospensione.
Cosa succede se sono incinta e sono positiva? il virus può essere trasmesso al mio bambino?
Attualmente non vi siano dati che dimostrino che COVID-19 colpisca le donne in gravidanza in modo diverso rispetto alla popolazione generale. Gli esiti materni e neonatali sembrano incoraggianti. Tuttavia i dati a disposizione non sono sufficienti. Sono pochi i casi di donne che hanno contratto il virus all’ inizio della gravidanza e che hanno già partorito. Bisogna considerare che in gravidanza avvengono cambiamenti fisiologici, che interessano il sistema immunitario e cardio-polmonare e che rendono la donna più vulnerabile ai virus respiratori, esponendola a complicanze più severe. Quindi la donna in gravidanza va considerata comunque un paziente a rischio.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), riporta che le donne in gravidanza non sembrano avere avuto un rischio maggiore per il COVID-19. Solo l’ 1% delle donne in gravidanza infette ha avuto malattia grave che richiedeva assistenza medica intensiva. Tuttavia, l’ American College of Obstetricians and Gynecologists (ACOG) osserva che si sa molto poco sull’ effetto di questo virus in gravidanza e neonati, pertanto bisogna considerare le donne in gravidanza una popolazione a rischio.
Uno dei primi studi è stato condotto su nove donne in gravidanza infette da COVID- 19 a Whuan. Tutte le donne si sono riprese dalla loro malattia e tutte e nove hanno avuto un parto spontaneo senza alcuna prova di trasmissione del virus al bambino. Il virus non è stato rilevato nel liquido amniotico, né nel sangue del cordone ombelicale, placenta o tamponi faringei dei neonati. Uno studio recente pubblicato su Lancet ha riportato casi di neonati con PCR positiva per coronavirus, senza essere in grado di escludere la via di “ trasmissione verticale” (il passaggio del virus dalla madre al bambino durante la gravidanza o subito dopo la nascita ). Bisogna considerare che dopo la nascita, un neonato può essere stato a contatto con una persona infetta , come la madre o personale sanitario. Lo studio di (Zheng ) riporta invece , la presenza di una bassa concentrazione dei recettori ACE2 (utilizzato da SARS-CoV-2 per l’ingresso nelle cellule umane) nell’ interfaccia materno fetale e quindi una probabile trasmissione materno fetale. Per tanto la trasmissione materno fetale non può essere esclusa.
E’ stato osservato che le donne in gravidanza, in pochi casi hanno sviluppato grave polmonite. E’ stata registrata solo una morte materna. Le complicanze materne sono state il risultato di patologie respiratorie o fenomeni protrombotici. Le complicanze ostetriche descritte in vari studi sono state , sofferenza fetale e rottura prematura delle membrane. Invece i casi riportati di parti pretermine in corso di pandemia, non erano associati strettamente con il coronavirus. Non sono state osservate morti fetali e neonatali. Sono stati riportati una prevelenza di tagli cesarei per mancanza di conoscenze cliniche nelle fase iniziali della pandemia. Non sono stati registrati casi di anomalie congenite , aborto spontaneo, durante il primo e secondo trimestre di gravidanza. Quando l’ infezione si è avvenuta a metà trimestre, ha presentato un esito simile agli adulti non in gravidanza. Sono 3 i casi di neonati risultati positivi alla nascita , ma tutti e 3 sono guariti bene. Il risultato per madri e neonati è stato generalmente buono, l’alto tasso di parto pretermine con parto cesareo è motivo di preoccupazione.
Si raccomanda l’uso di eparina in gravidanza come prevenzione , secondo i recenti protocolli delle società scientifiche. La cardioaspirina non aumenta il rischio di complicanze ostetriche. Non è consigliato l’ uso di anticoagulanti durante la gravidanza complicata da COVID-19.
Si può allattare? Come posso proteggere il mio bambino?
Il ruolo protettivo degli ormoni. COVID-19 e contraccezione
E’ stato riconosciuto che le infezioni virali differiscono tra uomini e donne. Le donne sono meno suscettibili alle infezioni virali, poiché sono dotate di una risposta immunologica più efficiente. Una possibile spiegazione è il ruolo protettivo degli ormoni. Gli estrogeni in particolare l’ estradiolo , stimola la risposta umorale alle infezioni virali. Questa protezione potrebbe verificarsi anche durante l’uso di pillola contracettiva. Quindi potrebbe essere utile non sospendere la pillola e usufruire dei benefici immunologici degli estrogeni. Il testosterone e il progesterone, invece esercitano un effetto inibitorio del sistema immunitario con ridotta produzione di gamma interferone. Questo può spiegare la suscettibilità alle infezioni virali nell’ uomo. Tuttavia la positività al COVID-19, grave insufficienza respiratoria o distress respiratorio , potrebbe promuovere la comparsa di eventi trombotici e l’ uso della pillola complicare il quadro clinico. In questi casi si propone la sospensione.
Cosa succede se sono incinta e sono positiva? il virus può essere trasmesso al mio bambino?
Attualmente non vi siano dati che dimostrino che COVID-19 colpisca le donne in gravidanza in modo diverso rispetto alla popolazione generale. Gli esiti materni e neonatali sembrano incoraggianti. Tuttavia i dati a disposizione non sono sufficienti. Sono pochi i casi di donne che hanno contratto il virus all’ inizio della gravidanza e che hanno già partorito. Bisogna considerare che in gravidanza avvengono cambiamenti fisiologici, che interessano il sistema immunitario e cardio-polmonare e che rendono la donna più vulnerabile ai virus respiratori, esponendola a complicanze più severe. Quindi la donna in gravidanza va considerata comunque un paziente a rischio.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), riporta che le donne in gravidanza non sembrano avere avuto un rischio maggiore per il COVID-19. Solo l’ 1% delle donne in gravidanza infette ha avuto malattia grave che richiedeva assistenza medica intensiva. Tuttavia, l’ American College of Obstetricians and Gynecologists (ACOG) osserva che si sa molto poco sull’ effetto di questo virus in gravidanza e neonati, pertanto bisogna considerare le donne in gravidanza una popolazione a rischio.
Uno dei primi studi è stato condotto su nove donne in gravidanza infette da COVID- 19 a Whuan. Tutte le donne si sono riprese dalla loro malattia e tutte e nove hanno avuto un parto spontaneo senza alcuna prova di trasmissione del virus al bambino. Il virus non è stato rilevato nel liquido amniotico, né nel sangue del cordone ombelicale, placenta o tamponi faringei dei neonati. Uno studio recente pubblicato su Lancet ha riportato casi di neonati con PCR positiva per coronavirus, senza essere in grado di escludere la via di “ trasmissione verticale” (il passaggio del virus dalla madre al bambino durante la gravidanza o subito dopo la nascita ). Bisogna considerare che dopo la nascita, un neonato può essere stato a contatto con una persona infetta , come la madre o personale sanitario. Lo studio di (Zheng ) riporta invece , la presenza di una bassa concentrazione dei recettori ACE2 (utilizzato da SARS-CoV-2 per l’ingresso nelle cellule umane) nell’ interfaccia materno fetale e quindi una probabile trasmissione materno fetale. Per tanto la trasmissione materno fetale non può essere esclusa.
E’ stato osservato che le donne in gravidanza, in pochi casi hanno sviluppato grave polmonite. E’ stata registrata solo una morte materna. Le complicanze materne sono state il risultato di patologie respiratorie o fenomeni protrombotici. Le complicanze ostetriche descritte in vari studi sono state , sofferenza fetale e rottura prematura delle membrane. Invece i casi riportati di parti pretermine in corso di pandemia, non erano associati strettamente con il coronavirus. Non sono state osservate morti fetali e neonatali. Sono stati riportati una prevelenza di tagli cesarei per mancanza di conoscenze cliniche nelle fase iniziali della pandemia. Non sono stati registrati casi di anomalie congenite , aborto spontaneo, durante il primo e secondo trimestre di gravidanza. Quando l’ infezione si è avvenuta a metà trimestre, ha presentato un esito simile agli adulti non in gravidanza. Sono 3 i casi di neonati risultati positivi alla nascita , ma tutti e 3 sono guariti bene. Il risultato per madri e neonati è stato generalmente buono, l’alto tasso di parto pretermine con parto cesareo è motivo di preoccupazione.
Si raccomanda l’uso di eparina in gravidanza come prevenzione , secondo i recenti protocolli delle società scientifiche. La cardioaspirina non aumenta il rischio di complicanze ostetriche. Non è consigliato l’ uso di anticoagulanti durante la gravidanza complicata da COVID-19.
Si può allattare? Come posso proteggere il mio bambino?
Fin’ora il virus non è stato trovato nel latte materno. Ma non ci sono molte informazioni scientifiche a riguardo. In generale si consiglia di allattare. Il latte materno protegge il bambino da molte malattie oltre ad essere la miglior fonte di nutrimento. Si consiglia di sospendere l’ allattamento solo in caso di positività al COVID-19, fino a remissione dei sintomi. In questi casi è consigliata la spremitura naturale del seno e incoraggiare la madre a questa pratica, per mantenere la produzione del latte. Si raccomanda a tutti i bambini di 2 anni di età di indossare una copertura per il viso e naso. A causa del rischio di soffocamento , NON applicare rivestimenti facciali in tessuto su neonati e bambini di età inferiore ai 2 anni. L’indossare una protezione non è sostituto del distanziamento sociale.
Fonte http://www.meteoweb.eu/2020/06/coronavirus-gravidanza-riproduzione-assistita/1440192/
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