Ma davvero non si può bere caffè in gravidanza?
In realtà il caffè in gravidanza è concesso, purché non si ecceda: il consumo ideale di caffeina per le donne che aspettano un bambino, infatti, è di massimo due tazzine al giorno.
In questa maniera non solo non si è costrette a rinunciare a una colazione sprint o alla pausa caffè in ufficio, ma non si corre nemmeno il rischio di danneggiare la salute del piccolo portato in grembo.
A dare la lieta notizia è stato uno studio scientifico pubblicato di recente sulla rivista scientifica internazionale “American Journal of Epidemiology”.
I risultati della ricerca condotta da Sarah A. Keim e Mark A. Klebanoff, ricercatori del Research Institute at Nationwide Children’s Hospital di Columbus, negli Stati Uniti, hanno mostrato chiaramente come un consumo moderato di caffè non danneggi in alcun modo né il quoziente intellettivo, né il comportamento del bambino.
Nell’indagine, gli scienziati si sono concentrati soprattutto sugli effetti della paraxantina, una sostanza chimica che si produce metabolizzando la caffeina, la cui funzione principale è la stimolazione del sistema nervoso centrale. Per indagare e comprendere fino in fondo le conseguenze derivanti dall’uso e dall’abuso di caffeina, i ricercatori hanno poi recuperato i dati raccolti dal “Collaborative Perinatal Project”, un’indagine statunitense svoltasi tra il 1959 e il 1974, anni in cui le donne incinte erano solite consumare caffè senza preoccuparsi di eventuali effetti collaterali.
In quel periodo, infatti, non si parlava ancora delle controindicazioni della caffeina.
Nell’indagine erano state coinvolte oltre duemila donne a cui erano stati misurati i livelli di paraxantina tra la ventesima e la ventiseiesima settimana di gravidanza. Ottenuti i dati, gli studiosi sono passati ad analizzare le capacità cognitive, il comportamento e il quoziente intellettivo dei bambini che avevano ormai raggiunto un’età compresa tra i quattro e i sette anni.
Si è così appurato che non esiste un legame diretto tra l’assunzione di caffeina in gravidanza e l’intelligenza o i comportamenti dei bambini.
“Nel complesso” ha dichiarato la dottoressa Sarah A. Keim, “consideriamo i nostri risultati rassicuranti per le donne incinte che consumano moderate quantità di caffeina o l’equivalente di 1 o 2 tazzine di caffè al giorno”. Demonizzare il caffè in gravidanza, dunque, è sbagliato, ma anche eccedere lo è: una sana via di mezzo – ovvero un paio di tazzine al giorno – rappresenta un compromesso sicuro e più che soddisfacente!
Fonte
Maternal Caffeine Intake During Pregnancy and Child Cognition and Behavior at 4 and 7 Years of Age
In realtà il caffè in gravidanza è concesso, purché non si ecceda: il consumo ideale di caffeina per le donne che aspettano un bambino, infatti, è di massimo due tazzine al giorno.
In questa maniera non solo non si è costrette a rinunciare a una colazione sprint o alla pausa caffè in ufficio, ma non si corre nemmeno il rischio di danneggiare la salute del piccolo portato in grembo.
A dare la lieta notizia è stato uno studio scientifico pubblicato di recente sulla rivista scientifica internazionale “American Journal of Epidemiology”.
I risultati della ricerca condotta da Sarah A. Keim e Mark A. Klebanoff, ricercatori del Research Institute at Nationwide Children’s Hospital di Columbus, negli Stati Uniti, hanno mostrato chiaramente come un consumo moderato di caffè non danneggi in alcun modo né il quoziente intellettivo, né il comportamento del bambino.
Nell’indagine, gli scienziati si sono concentrati soprattutto sugli effetti della paraxantina, una sostanza chimica che si produce metabolizzando la caffeina, la cui funzione principale è la stimolazione del sistema nervoso centrale. Per indagare e comprendere fino in fondo le conseguenze derivanti dall’uso e dall’abuso di caffeina, i ricercatori hanno poi recuperato i dati raccolti dal “Collaborative Perinatal Project”, un’indagine statunitense svoltasi tra il 1959 e il 1974, anni in cui le donne incinte erano solite consumare caffè senza preoccuparsi di eventuali effetti collaterali.
In quel periodo, infatti, non si parlava ancora delle controindicazioni della caffeina.
Nell’indagine erano state coinvolte oltre duemila donne a cui erano stati misurati i livelli di paraxantina tra la ventesima e la ventiseiesima settimana di gravidanza. Ottenuti i dati, gli studiosi sono passati ad analizzare le capacità cognitive, il comportamento e il quoziente intellettivo dei bambini che avevano ormai raggiunto un’età compresa tra i quattro e i sette anni.
Si è così appurato che non esiste un legame diretto tra l’assunzione di caffeina in gravidanza e l’intelligenza o i comportamenti dei bambini.
“Nel complesso” ha dichiarato la dottoressa Sarah A. Keim, “consideriamo i nostri risultati rassicuranti per le donne incinte che consumano moderate quantità di caffeina o l’equivalente di 1 o 2 tazzine di caffè al giorno”. Demonizzare il caffè in gravidanza, dunque, è sbagliato, ma anche eccedere lo è: una sana via di mezzo – ovvero un paio di tazzine al giorno – rappresenta un compromesso sicuro e più che soddisfacente!
Fonte
Maternal Caffeine Intake During Pregnancy and Child Cognition and Behavior at 4 and 7 Years of Age
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