Non preoccupatevi quindi dell’inverno alle porte perché gli utili e saggi consigli del pediatra Paolo Sarti (Fonte: Sarti, Paolo. Gravidanza e puericultura. La guida completa. Dal concepimento ai sei anni. Giunti Editore, 1999) vi aiuteranno a proteggere i vostri bebè dal freddo, ma anche dal caldo eccessivo.
All’aperto, in macchina o in casa, questi suggerimenti vi aiuteranno a tenere acclimatato il vostro bebè. Secondo il parere del dottor Sarti bisogna evitare di coprirli troppo perché un bambino sempre troppo vestito non sarà in grado di usare i meccanismi di termoregolazione di cui la Natura ci ha dotati e sarà più facile per lui ammalarsi.
Temperatura ambiente ideale
Uno dei primi problemi che una mamma deve affrontare non appena mette piede fuori dalla sala parto è quello di come coprire il proprio bambino.
Che sia inverno oppure estate, un neonato che fino a pochi giorni prima viveva nel pancione e faceva quello che gli pareva, una volta catapultato nel mondo non è più in grado di gestire da solo il rapporto caldo-freddo, per cui tocca ai genitori capire quali siano le sue esigenze. Il caldo eccessivo degli ambienti crea un problema alle sue difese: l’aria secca prosciuga le mucose che rivestono le prime vie respiratorie, ed è proprio su queste mucose che sono localizzate le nostre prime barriere contro i germi, gli anticorpi di superficie. Il danneggiamento delle mucose e il loro seccarsi porta inevitabilmente alla distruzione di queste difese.
Un buon modo per controllare è quello di mettere una mano sul pancino del bambino per sentire se è troppo caldo o troppo freddo e regolare le sue coperte di conseguenza. Controllate se il bebè ha troppo caldo attraverso la sua sudorazione, i capelli umidi e le eruzioni cutanee di calore.
Specialmente quando state mettendo a letto il vostro bambino, ricordate di alleggerirlo, esatto, avete capito bene, il troppo caldo, proprio come troppo freddo, non gli fa bene. La temperatura è un parametro da tenere sotto controllo. Dunque, ricordate che una temperatura non superiore ai 17°-18° con un’umidità di almeno il 50-60% sono requisiti di sicurezza per evitare anche i rischi di incorrere nella SIDS (la morte improvvisa del lattante).
Se vi attenete a poche regole sarà più semplice affrontare il freddo inverno senza malanni:
Parola chiave: abbigliamento a cipolla
È sempre meglio mettere ai bambini un capo in più invece che uno in meno, così se suda si può alleggerire, ma non scoprire. A meno che non nevichi, l’ideale è: giubbotto, felpa, maglia a maniche lunghe, pantaloni felpati e calzettoni lunghi. La parola d’ordine è stratificazione, che consiste nel vestire un neonato con il medesimo numero di indumenti che avete voi, più uno. Il suo indumento “più uno”, potrebbe essere anche una coperta che lo avvolge mentre sta in passeggino.
La regola generale è vestire il bimbo con più strati non solo per garantire il caldo, ma soprattutto per poter facilmente rimuovere un livello per impedire il surriscaldamento.
Cotone a contatto con la pelle
I neonati non sono ancora in grado di regolare la temperatura del corpo, è per questo che picchi di caldo o freddo possono essere dannosi. Le “correnti d’aria” non rappresentano alcun rischio, i genitori dovrebbero invece preoccuparsi del caldo eccessivo a cui spesso sottopongono il bambino.
E’ sempre una buona regola preferire fibre naturali a contatto con la pelle, mentre sono da evitare in modo assoluto capi sintetici che impediscono la traspirazione e fanno sudare. Vestite il piccolo con indumenti estremamente traspiranti, come il cotone è la scelta giusta. Con l’abbigliamento adeguato si eviteranno fastidiosi rischi come rash cutanei o pruriti che possono irritare la pelle del piccolo.
Meglio eliminare dal guardaroba del bambino le magliette di lana. Quando fa freddo la lana è certamente utile, ma solo se indossata come capo esterno, come maglione. Sotto, a contatto con la pelle, la maglietta dovrà essere di cotone.
No al body?
Infine, molti pediatri, tra cui il già citato Paolo Sarti , raccomandano di non usare il body perché poco sano: oltre ad essere un capo di abbigliamento che limita la conoscenza del proprio corpo, impedisce anche ogni passaggio d’aria. Il body, aderendo al corpo e seguendone i movimenti respiratori, impedisce il rinnovarsi dell’aria.
Inoltre, un bebè avvolto nel body non saprà mai affrontare i piccoli disagi termici. Pance e schiene scoperte possono essere fonte di disagio, ma non certo di malattie. Un neonato che si scopre la pancia forse si lamenterà e richiederà l’intervento dell’adulto; ma col tempo farà da sé, imparando a ricoprirsi (o a scoprirsi se avrà caldo!) e questo lo renderà più abile, più autonomo e più sano.
Fonte https://www.philips.it/c-e/mo/a-forma-di-mamma/blog/crescita-e-salute/2016-12-come-vestire-il-bebe-durante-linverno.html?fbclid=IwAR0T1O6BFY0GEqcQEuYRz_MU16erC0uCLdBObW9uQV4fuwgg_KfnYW_kuhw
All’aperto, in macchina o in casa, questi suggerimenti vi aiuteranno a tenere acclimatato il vostro bebè. Secondo il parere del dottor Sarti bisogna evitare di coprirli troppo perché un bambino sempre troppo vestito non sarà in grado di usare i meccanismi di termoregolazione di cui la Natura ci ha dotati e sarà più facile per lui ammalarsi.
Temperatura ambiente ideale
Uno dei primi problemi che una mamma deve affrontare non appena mette piede fuori dalla sala parto è quello di come coprire il proprio bambino.
Che sia inverno oppure estate, un neonato che fino a pochi giorni prima viveva nel pancione e faceva quello che gli pareva, una volta catapultato nel mondo non è più in grado di gestire da solo il rapporto caldo-freddo, per cui tocca ai genitori capire quali siano le sue esigenze. Il caldo eccessivo degli ambienti crea un problema alle sue difese: l’aria secca prosciuga le mucose che rivestono le prime vie respiratorie, ed è proprio su queste mucose che sono localizzate le nostre prime barriere contro i germi, gli anticorpi di superficie. Il danneggiamento delle mucose e il loro seccarsi porta inevitabilmente alla distruzione di queste difese.
Un buon modo per controllare è quello di mettere una mano sul pancino del bambino per sentire se è troppo caldo o troppo freddo e regolare le sue coperte di conseguenza. Controllate se il bebè ha troppo caldo attraverso la sua sudorazione, i capelli umidi e le eruzioni cutanee di calore.
Specialmente quando state mettendo a letto il vostro bambino, ricordate di alleggerirlo, esatto, avete capito bene, il troppo caldo, proprio come troppo freddo, non gli fa bene. La temperatura è un parametro da tenere sotto controllo. Dunque, ricordate che una temperatura non superiore ai 17°-18° con un’umidità di almeno il 50-60% sono requisiti di sicurezza per evitare anche i rischi di incorrere nella SIDS (la morte improvvisa del lattante).
Se vi attenete a poche regole sarà più semplice affrontare il freddo inverno senza malanni:
- il riscaldamento deve rimanere acceso solo poche ore al giorno;
- le finestre vanno regolarmente spalancate, sia per l’indispensabile ricambio dell’aria degli ambienti, sia per far penetrare la luce solare (la cui positiva azione battericida viene ostacolata dai vetri).
Parola chiave: abbigliamento a cipolla
È sempre meglio mettere ai bambini un capo in più invece che uno in meno, così se suda si può alleggerire, ma non scoprire. A meno che non nevichi, l’ideale è: giubbotto, felpa, maglia a maniche lunghe, pantaloni felpati e calzettoni lunghi. La parola d’ordine è stratificazione, che consiste nel vestire un neonato con il medesimo numero di indumenti che avete voi, più uno. Il suo indumento “più uno”, potrebbe essere anche una coperta che lo avvolge mentre sta in passeggino.
La regola generale è vestire il bimbo con più strati non solo per garantire il caldo, ma soprattutto per poter facilmente rimuovere un livello per impedire il surriscaldamento.
Cotone a contatto con la pelle
I neonati non sono ancora in grado di regolare la temperatura del corpo, è per questo che picchi di caldo o freddo possono essere dannosi. Le “correnti d’aria” non rappresentano alcun rischio, i genitori dovrebbero invece preoccuparsi del caldo eccessivo a cui spesso sottopongono il bambino.
E’ sempre una buona regola preferire fibre naturali a contatto con la pelle, mentre sono da evitare in modo assoluto capi sintetici che impediscono la traspirazione e fanno sudare. Vestite il piccolo con indumenti estremamente traspiranti, come il cotone è la scelta giusta. Con l’abbigliamento adeguato si eviteranno fastidiosi rischi come rash cutanei o pruriti che possono irritare la pelle del piccolo.
Meglio eliminare dal guardaroba del bambino le magliette di lana. Quando fa freddo la lana è certamente utile, ma solo se indossata come capo esterno, come maglione. Sotto, a contatto con la pelle, la maglietta dovrà essere di cotone.
No al body?
Infine, molti pediatri, tra cui il già citato Paolo Sarti , raccomandano di non usare il body perché poco sano: oltre ad essere un capo di abbigliamento che limita la conoscenza del proprio corpo, impedisce anche ogni passaggio d’aria. Il body, aderendo al corpo e seguendone i movimenti respiratori, impedisce il rinnovarsi dell’aria.
Inoltre, un bebè avvolto nel body non saprà mai affrontare i piccoli disagi termici. Pance e schiene scoperte possono essere fonte di disagio, ma non certo di malattie. Un neonato che si scopre la pancia forse si lamenterà e richiederà l’intervento dell’adulto; ma col tempo farà da sé, imparando a ricoprirsi (o a scoprirsi se avrà caldo!) e questo lo renderà più abile, più autonomo e più sano.
Fonte https://www.philips.it/c-e/mo/a-forma-di-mamma/blog/crescita-e-salute/2016-12-come-vestire-il-bebe-durante-linverno.html?fbclid=IwAR0T1O6BFY0GEqcQEuYRz_MU16erC0uCLdBObW9uQV4fuwgg_KfnYW_kuhw
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